26. Due anni dopo

1.1K 71 2
                                    

P.O.V. Matteo


Piove ormai da tutta lanotte. Lo so perchè sento le gocce che si scagliano con insistenzacontro la finestra nella mia stanza. Nonostante il fracasso deituoni, non è stato questo acquazzone a svegliarmi, bensì il miotelefono.

Chi diavolo ha il coraggiodi chiamarmi alle tre del mattino? Fa che sia una questione di vitaleimportanza, sennò...

"Pronto?" la mia voce èrauca ed assomiglia più ad un sussurro.

"Matteo? Scusa per l'ora,sono Laura, per caso Alice è da te?" riconosco la voce della madredi Eli, leggermente strozzata dal pianto, credo.

"No, perchè?" inizio apreoccuparmi.

"Non è nemmeno lì!"dice prima di scoppiare a piangere e lasciare il telefono.

"Pronto? Laura? Che cosasta succedendo?"

Non so essere piùarrabbiato o ansioso di capirci qualcosa.

"Matteo, sono Andrea. Tregiorni fa abbiamo accompagnato Alice alla stazione del treno, sarebbedovuta andare a trascorrere un weekend nella casa in Trentino di unasua amica. Pensavamo che le avrebbe fatto bene, che si sarebbedivertita e avrebbe pensato ad altro.

Ci ha chiamati appenaarrivata, dicendo che andava tutto bene, dopodicchè non si è fattapiù sentire ed ha spento il telefono. Ieri, preoccupati, abbiamochiamato i genitori di Francesca per sapere come stava, ma loro cihanno detto che lei non è mai andata lì e che gli ha inviato unmessaggio dove diceva che per un imprevisto non sarebbe più potutaandare."

Questa situazione non mipiace, non mi piace affatto.

"Avete chiamato i suoicompagni di classe? Forse è andata a trovare i nonni... o magari haraggiunto Ada" chiedo quasi urlando.

"Abbiamo chiesto achiunque, anche ai suoi professori. I miei genitori sono settimaneche non la vedono, stesso vale per quelli di Laura che abitano inCampania. Abbiamo telefonato anche ad Ada, ma in questo momento lei èa Chicago ed Eli non ha il passaporto. Non volevamo fartipreoccupare, ma eri la nostra ultima speranza."

"Un secondo, controllo seho chiamate o messaggi da parte sua, magari sta venendo qui inpullman"

Fa che ci siano messaggio anche solo delle chiamate perse.

"Nulla- sospiro- il suotelefono è ancora staccato,vero?"

Che domanda del cavolo.

"Sì, risponde sempre lasegreteria"

"Quando sarebbe dovutatornare dal Trentino?"

"Alle ventidue di ierisera, esattamente cinque ore fa"

"Ci sono altri treni cheavrebbe potuto prendere per rientrare a casa?"

"Non credo. Non ha portatoabbastabnza soldi con sé per acquistare un altro biglietto"

"Magari non ne ha preso unaltro, ha solo cambiato il vecchio, oppure sta venendo lì inpullman"

"Forse è il caso dichiamare la polizia" la voce di Andrea è più controllata rispettoa quella della moglie, ma riesco a percepire la sua angoscia e ladisperazione, la speranza che lo ha spinto a chiamarmi a quest'ora.Perchè non mi hanno avvertito prima? So che ormai non faccio piùparte della sua vita, ma avrei dovuto saperlo.

"Avverti i miei genitori,sto venendo lì"

chiudo la telefonata.




P.O.V. Alice

Cinque mesi prima.

Aspetto solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora