Capitolo due

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Una strana e piacevole euforia mi pervade da quando ho lasciato lo studio della Mf Yapim.
Torno a casa con un sorriso stralunato, la testa leggera, e tanto entusiasmo nelle vene.
Dov'era finita questa Hande? A stento mi riconosco.
Non riesco a contenere l'eccitazione che subito chiamo Gamze, mia sorella, mentre mi butto sul divano seguita dai miei cani.

-Hande?-

-Gamze! Sono appena tornata!- esclamo, forse con un tono troppo elevato della voce, ma sono fin troppo su di giri per controllarmi.

-Com'è andata? Raccontami, voglio sapere anche i dettagli!-

-Il progetto è molto bello. Eda, la protagonista che dovrei interpretare, è una ragazza forte ed indipendente che, a causa di un malinteso, non può prendere la borsa di studio e quindi continuare l'università. Ho letto il copione e Gamze, credimi, Eda è una donna davvero piena di risorse, inoltre la serie ha una trama molto leggera, divertente!-

-Da quanto non ti sentivo così entusiasta per un progetto? Sono felicissima! E il tuo collega chi è? L'hai conosciuto?-

Rimango un attimo in silenzio, pensando a Kerem. Non lo conoscevo prima dell'incontro di oggi, ma mi ha subito ispirato energia positiva.

-È Kerem Bürsin-

-Kerem Bürsin?! Ho visto la sua serie Seref Meselesi, è davvero molto bravo! Ma dimmi un po', che impressioni hai avuto su di lui?-
-Vuoi sapere qual è la prima cosa che mi ha detto?-

-Avanti, sono curiosa- mi incita lei, sembra essere eccitata quanto me.

-Ha urlato letteralmente "Ma che occhi grandi hai?!"-

-Ma davvero?!-

-Sì! E Gunfer, la sua manager, gli ha dato un calcio per zittirlo- rido ripensando alla scena, mentre Azul scodinzola.

-Hande... da quanto tempo non ti sentivo ridere così?- torna seria mia sorella, ed io mi zittisco.

Ha ragione. Per quanto tenti di mascherarlo, non sono giorni facili. Anzi, mesi. Anzi, diciamo che l'ultimo anno in generale non è stato il migliore che avessi potuto desiderare.

-Hande... sei ancora lì?-

-Sì, Gamze, scusami...-

Mi accorgo che il telefono sta vibrando. Guardo lo schermo, e leggo il nome di Murat.

-Gamze, devo chiudere, mi sta chiamando Murat. Ci sentiamo dopo, dai un bacio a Caner e due a Mavi!-

Chiudo la chiamata. Prendo un profondo respiro, e rispondo alla seguente.

-Aşkim- mi saluta il mio fidanzato, mentre io deglutisco.

-Ciao- rispondo, tossicchiando.
-Sei tornata dalla riunione?-

-Sì, poco fa-

-E perché non mi hai chiamato subito?-

-Sono tornata da poco, Murat. Ti avrei chiamato a breve...-

-D'accordo. Com'è andata?-

-Molto bene. Il progetto mi entusiasma, parla di...-

-Quando dovrebbe iniziare?- mi interrompe però lui.

-Quest'estate, credo...-

-Quindi è una dizi estiva. Non dovrebbe durare più di due mesi-
-Perché dici questo? Insomma, non è nemmeno iniziata e tu pensi a quando potrebbe finire?!-

-Beh, Hande, abbiamo altri progetti in mente-

-Quali altri progetti?-

Murat sbuffa al telefono, sembra essere nervoso.

-Hande, io voglio un figlio. Te ne ho già parlato-

-Ed io ti ho già detto che non sono pronta- ribadisco, cominciando a perdere la gioia che avevo fino a poco fa.

-E quanto ancora vorresti aspettare? Stiamo insieme da anni, la gente comincia a vociferare-

-La gente?! Pensi che debba fare un figlio per accontentare la gente?!- mi agito, avvertendo delle fitte allo stomaco.

-D'accordo, non voglio litigare con te. Sai già chi dovrebbe essere il tuo partner?-

-No- rispondo, in maniera fin troppo secca.

Perché gli ho mentito? Cosa sto facendo?

-D'accordo. Vieni da me oggi?-

-No, ho mal di testa. Tra poco vado a dormire- mento, accarezzando Azul.

-Va bene, aşkim. Buonanotte-

-Notte-

Chiudo la chiamata con un profondo malessere. Ero così felice, ed ora mi sento così... vuota.

Vado nella mia stanza da letto, mi cambio e mi metto sotto le lenzuola, perdendo tempo al telefono.
Travolta dalla curiosità, cerco informazioni su Kerem. Guardo qualche suo video, qualche scena di serie passate, stralci di interviste, e non so perché, un sorriso tenue torna sulle mie labbra.

Kerem Bürsin, allora.
Sarò ben lieta di conoscerti.

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