-Hande, svegliati, dai-
Una voce femminile e fin troppo familiare mi riscuote dal mio stato di sonnolenza, mentre strofino la guancia contro qualcosa che non è decisamente il mio cuscino.
-Altri cinque minuti, Didi- mi lamento, ma Dilara comincia a scuotermi per la spalla.
-Svegliati, dormigliona- bisbiglia, ed io non capisco il motivo di questa fretta.
Apro gli occhi, facendo fatica a mettere a fuoco ciò che mi circonda. Sollevo leggermente il capo, constatando che ho dormito comodamente sulla spalla di Kerem, mentre lui è in una posizione scomodissima, storto e con la testa appoggiata al finestrino.
È come se avesse fatto di tutto affinché io restassi comoda, ed in effetti, ho dormito senza problemi.
Chino lo sguardo, accorgendomi che la sua felpa mi copre interamente il busto, mentre lui è a mezze maniche.Guardo con espressione attonita Dilara, che sembra saperne quasi più di me.
-Ma ho dormito tutto il tempo su di lui?- bisbiglio, mentre lei si libera in una risata canzonatoria.
-Dormito bene, principessa? Immagino lui un po' meno- afferma, mentre ci accorgiamo che Kerem comincia a svegliarsi, emettendo qualche verso di lamento.
-Oh mamma mia che dolore al collo...- dice, aprendo gli occhi ed accorgendosi che io e Dilara lo stiamo praticamente fissando.
-Buongiorno- diciamo io e lei contemporaneamente, mentre lui si mette dritto, accarezzandosi la nuca.
-Parlate per voi, ho un dolore pazzesco al collo...-
-Mi dispiace- mi sento colpevole, osservando la sua espressione di dolore.
-Handemyy, giuro che questa è l'ultima volta che dormi sulla spalla del sottoscritto, mai più- comincia ad esagerare, muovendo i muscoli delle braccia e delle spalle.
-Mai dire mai, Kerem- interviene Dilara, assumendo un'espressione da furba, la classica che fa quando sa di avere un caso in pugno.
È un avvocato eccezionale, ma da amica a volte mi fa persino paura, sembra conoscere cose che io non vedrei nemmeno se fossero evidenti.
-C'è sempre il viaggio del ritorno- aggiunge dopo, davanti allo sguardo attonito di Kerem e quello mio truce.
-Siamo arrivati?- domanda allora lui, guardando il paesaggio attraverso il finestrino.
-Manca poco, stiamo andando verso l'hotel- ci informa Nikayko, ascoltando la nostra conversazione.
-Cerca di riposarti un po' nel frattempo, io devo parlare di una cosa con Dilara- dico, alzandomi dal sedile al suo fianco e appoggiando la felpa su di lui, che richiude gli occhi sopraffatto dalla stanchezza.
Faccio segno con la testa alla mia amica di seguirmi verso il fondo del pullman, lontane abbastanza affinché lui non possa sentirci.
-Ho dormito sul serio tutta la notte sulla sua spalla? Hai visto qualcosa?- le chiedo a bassa voce.
-Dormivi come un angioletto. Non ti sei nemmeno accorta che si è sfilato la giacca per coprirti. Ha detto che l'ha fatto affinché non prendessi freddo-
-Ha detto così?-
-Ha detto così-
-Sì, ma... come può essere successo?- domando più a me stessa che a lei, passandomi una mano tra i capelli.
È dalla morte di mia madre che ho un rapporto conflittuale con il sonno, ci impiego molto tempo per addormentarmi e scansare i brutti pensieri che, soprattutto ultimamente, sono riprecipitati sulle mie spalle.
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Bizim kaderimiz
FanfictionHo deciso di scrivere, attraverso questi capitoli, la storia di Hande Erçel e Kerem Bürsin dal principio. I loro timori, i primi sentimenti, il percorso che li ha condotti dove sono ora. Tutto ciò che scrivo è frutto della mia fantasia, nulla è re...