Capitolo quindici

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-Come si dice... buongiorno?-

-Ma questa è facile!- mi lamento con uno sbuffo, mentre Kerem mi rivolge un sorriso paziente.

-Dobbiamo partire dalle basi, Handemyy. Allora?-

-Good morning-

-Buonanotte?-

-Goodnight-

-Sto bene?-

-I'm fine-

-Good, Handemyy. Ho sete?-

Ci penso qualche secondo di troppo, muovendo la gamba.

-I'm hungry?-

-No, quello significa ho fame. Ho sete è I'm thirsty-

-Questa era difficile però- tento di giustificarmi, facendo il broncio.

Sono passate un paio di settimane dal nostro ritorno da Antalya, e da quel momento ho chiesto a Kerem di insegnarmi qualcosa d'inglese. Ero imbarazzata nel fargli questa richiesta, mi vergogno di non sapere quasi nulla di questa lingua alla mia età, ma lui si è immediatamente messo a disposizione, insegnandomi qualcosa ogni giorno tra le pause e la fine delle riprese.

-Va bene, ora prova a dirmi qualcosa in inglese ed io tento di tradurre- propongo, ritrovando l'entusiasmo.

-Tamam. Allora... non saprei... how are you?-

-Come stai?- rispondo subito, riponendo tutta la mia concentrazione su di lui.

-Where are you from?-

-Da dove vieni?-

Lui appoggia la schiena contro il divanetto del mio caravan, incrociando le braccia al petto. Mi osserva attentamente, il classico sguardo che fa quando sta pensando a qualcosa.

-Big-eyed girl-

-Hmm... grandi occ... ragazza con gli occhi grandi?-

-Hmm hmm. You look like an angel?-

-Sembri un angelo-

Lui annuisce, trattenendo un sorriso sornione.

-You' re so beautiful-

-Tu sei... stai cercando di adularmi, Bürsin bey?-

-Ti stai distraendo, Handemyy?- 

-Sei tu che tenti in tutti i modi di distrarmi, non sei affatto un buon maestro!- esclamo, lanciandogli un cuscino, che lui evita senza troppa difficoltà e con una risata.

-Va bene, va bene, per oggi abbiamo finito-

-Di già?- mi lascio sfuggire, osservando l'orologio.

-Abbiamo finito le riprese da un po', Handemyy, e ho un ragazzaccio a casa che mi aspetta-

-Hector- sorrido, mentre usciamo dal caravan.

Il sole sta tramontando proprio in questo momento, e la lieve brezza annuncia l'inizio di settembre.
Rivolgiamo entrambi lo sguardo verso il cielo, prima di guardarci.

-Vuoi un passaggio a casa?- chiede Kerem, dirigendosi verso la sua auto.

-Come sei spiritoso oggi, Kerem bey-

-Lo sono sempre, Handemyy- mi saluta, prima di salire in macchina ed andare via.

Io rimango per un po' seduta nella mia auto, a mordicchiarmi distrattamente l'interno della guancia e a pensare che, se non fossimo stati attori e al centro del mirino, probabilmente adesso sarei davvero stata in quella macchina con Kerem.
Scuoto la testa, accendendo l'auto, ma la vibrazione del cellulare mi ferma.

-Pronto?- rispondo, senza porre attenzione al numero.

-Pronto, Hande? Sono Peri-

-Peri? Oh, ciao, non mi aspettavo una tua chiamata- mi muovo nervosamente sul sedile, per poi mettermi una mano tra i capelli.

Peri è la fidanzata di Kaan, uno dei migliori di Murat. Con lei avevo un buon rapporto, andavamo molto d'accordo, ma non la sento da quando la mia relazione con lui è finita.

-Come stai? È da un po' che non ci vediamo... che ne dici di andare in un bar stasera? Come i vecchi tempi?- mi propone, spiazzandomi.

-I tempi sono cambiati, Peri-

-Però mi piacerebbe davvero tanto rivederti, anche solo per un'ora. Sto guardando la tua serie e... diamine Hande, è bellissima! La puntata ad Antalya è la mia preferita!-

Appena Peri nomina Antalya, il mio cuore sembra sciogliersi. Non so perché quel viaggio ha ancora questo effetto su di me, ma mi ritrovo a sorridere inconsciamente.

-Va bene, va bene... saremo solo noi due, vero?-

-Certo- conferma lei, per poi accordarci sull'orario.

Abbiamo deciso di incontrarci stasera per una birra, qualcosa di rapido e non troppo pesante. Non ho voglia di condividere troppo tempo con persone che mi ricordano una parte del mio passato, ma Peri è una ragazza con cui davvero mi sono sempre trovata bene, perciò ho accettato, seppur riluttante.
Ci vediamo al solito bar che frequentavo con il mio ex, e quando metto piede nel locale, una brutta sensazione mi investe.

Io e Peri scegliamo un tavolo appartato, e cominciamo a parlare delle nostre vite, delle ultime novità, e poi della serie.

-Kerem com'è? È un bellissimo ragazzo, sembra anche molto simpatico!- commenta, entusiasta.

-È un partner fantastico, sono molto fortunata a lavorare con lui- sorrido, trattenendomi però per non espormi troppo.

-Ma... c'è qualcosa tra voi due?- domanda, sporgendosi verso di me.

-No, no! Siamo...-

Amici. Dillo, Hande.
Dillo.

-Siamo partner- affermo, deglutendo.

-Hmm... ascolta Hande, vado in bagno, torno subito- si allontana lei, improvvisamente nervosa.

La guardo stranita, per poi annuire. Prendo il cellulare, sorridendo ai fotomontaggi di fan che Anil sta inviando nel gruppo che abbiamo con il cast. Sono talmente impegnata a leggere i messaggi che non mi accorgo che una figura si avvicina e si siede al mio tavolo. Sollevo lo sguardo, restando pietrificata.

-Ciao, Hande-

Il mio respiro si fa pesante, mentre spingo le mani a pugno.
Stupida, stupida, stupida.

Mi alzo immediatamente dal tavolo, ma il braccio di Murat mi ferma.

-Devo parlarti- mi dice, prima di farmi un sorriso soddisfatto.

Ed io mi accorgo di essere stata, nuovamente, ingannata.

Bizim kaderimiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora