Capitolo 7 - bel cardigan

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mi svegliai quando una mano cominciò ad accarezzarmi i capelli. rimasi stesa con gli occhi chiusi a godermi quelle carezze così piacevoli, fin quando non sentì la porta della cabina scorrere per aprirsi.
"bene bene. chi c'è qui? Mi sono sempre chiesto come la Cooper potesse avvicinarsi a voi. una purosangue che frequenta dei traditori del proprio sangue" disse una voce che mi ha sempre dato un'incredibile fastidio.
"io invece mi chiedo, Malfoy" dissi aprendo gli occhi e tirando su di poco la testa "perchè degli idioti come te fanno perdere tempo a delle persone come loro" .
si mise a posto i capelli e si raddrizzò la divisa per poi guardarmi "come osi...?"
"incredibile come tu sia talmente attratto da me da non trovare delle parole per insultarmi. ci vediamo, Malfoy" risposi congedandolo.
lui mi lanciò uno sguardo per poi uscire velocemente.

"pessimo risveglio" dissi sorridendo ai miei tre amici.
"wow" dissero Lee e Fred all'unisono
"da quanto eri sveglia?" mi chiese George
"da quando qualcuno, suppongo Fred, ha cominciato ad accarezzarmi la testa. era così rilassante!" dissi
"beh, buongiorno" disse Fred guardandomi con uno sguardo curioso
"quanto manca all'arrivo?" chiesi
"venti minuti circa" rispose George
"sono scioccato da ciò che hai appena detto" disse Lee con lo sguardo fisso su di me
"non capisce che non tutte cadono ai suoi piedi" dissi alzando le spalle

"vado a cambiarmi" aggiunsi.
mi alzai, presi la mia borsa e tirai fuori la divisa per poi aprire la porta della cabina ed andare verso il bagno per cambiarmi. dieci minuti dopo tornai dai ragazzi che nel frattempo si erano cambiati anche loro.
"stai sempre bene con la divisa" mi disse Lee una volta entrata.
"con che cosa lei non sta bene?" disse George guardandomi mentre mi sedevo vicino a lui.
"con un sacco di cose" dissi spazientita
"non è affatto vero" dissero i ragazzi all'unisono, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"ultimo anno ragazzi. Pronti?" dissi quando il treno cominciò a rallentare
"nati pronti" risposero insieme i gemelli, facendo un sorriso furbo
"idem" disse Lee guardando fuori.
uscimmo dal treno e adocchiammo una carrozza con sopra solo Seamus Finnigan e Dean Thomas, due Grifondoro dello stesso anno di Harry, Ron e Hermione.
"salve" li salutai mentre salivo per prima. mi salutarono per poi salutare anche i tre ragazzi saliti dopo di me. mi ritrovai tra Seamus e Lee con davanti George.
i due ragazzi di quinta cominciarono a bofonchiare tra loro mentre io guardavo George, che mi stava fissando anche lui con un sorriso

"a cosa pensi, rosso?" chiesi e tutti si zittirono, curiosi di sapere.
"al ballo del Ceppo" disse ridendo e facendomi scoppiare a ridere.
"con chi ci siete andati?" ci chiese Dean
"io con George" risposi sorridendo.
"oh, mi ricordo perfettamente quella sera" disse Fred ridendo
"anche io stranamente. dato che non c'era nessuno, abbiamo ballato, parlato e cantato in sala comune tutta la sera fino ad addormentarci, George sul divano ed io sul tappeto. il giorno dopo mi sono ritrovata nel letto di Fred, non so come" dissi ripensandoci e sorridendo
"io lo so. ti ho portata su a dormire dopo aver svegliato George, anche lui troppo stanco per capirci qualcosa. io ho dormito con Lee quella notte. è stato magico" spiegò Fred ridendo
"me lo ricordo perfettamente. continuavi ad abbracciarmi" disse Lee ridendo.
"poverino, ha bisogno di affetto lui" presi in giro Fred che mi diede una botta sul ginocchio.

"siamo arrivati" dissi dopo un paio di minuti di chiacchierata.
"sono difficili i G.U.F.O?" chiese Seamus
"dipende. studiate e vedrete che non avrete difficoltà, come ho fatto io" risposi mentre la carrozza si fermò.
"o fate come noi" disse George
"cioè essere dei geni in qualsiasi cosa ma non applicarvi a scuola? non ve lo consiglio" dissi mentre i gemelli facevano un inchino per il complimento, facendomi alzare gli occhi al cielo
"è stato un piacere ragazzi, ci vediamo" dissi prima di scendere dalla carrozza.

io e i tre ragazzi ci unimmo alla folla che stava salendo i gradini per entrare nel castello.
quando arrivammo nella sala Grande, ci sistemammo vicino a Nick-quasi-senza-testa e poco dopo ci raggiunsero Harry, Ron, Hermione e Neville. io ero tra Harry e Ron.
"ciao Neville. come stai?" dissi sporgendomi perchè mi vedesse
"oh, ehi Grace.... io sto bene.... grazie" rispose timidamente. gli feci un sorriso tornando comoda.

"non c'è" esclamò Harry
"chi?" gli chiesi seguendo il suo sguardo al tavolo insegnanti
"Hagrid" mi rispose Harry
"Non può essersene andato" disse Ron, un po' inquieto.
"Certo che no" concordò deciso Harry.
"Non pensate che sia... malato, o ferito?" chiese Hermione inquieta.
"no" rispose subito Harry
"ma allora dov'è?" chiese Hermione
"Forse non è ancora tornato. Sapete... la sua missione... quella cosa che doveva fare in estate per Silente" dissi abbassando la voce
"Sì... sì, dev'essere così" disse Ron, rassicurato.

"Chi è quella?" chiese in tono brusco Hermione indicando il centro del tavolo.
"È la Umbridge!" disse Harry
"Chi?" chiesi
"Era alla mia udienza, lavora per Caramell!"
"Bel cardigan" commentò Ron con una smorfia facendomi ridere.
"abbiamo conosciuto una ragazza Corvonero dello stesso anno di Ginny" mi informò Ron
"chi?" chiesi curiosa
"Luna Lovegood" mi rispose Harry
"strana quella ragazza, non mi piace" disse Ron
"suo padre è il direttore del Cavillo. non poteva essere intelligente la figlia!" disse Hermione aspettandosi che fossi d'accordo con lei
"trovo molto interessante quella ragazza" dissi e Harry scoppiò a ridere alla figuraccia fatta da Hermione.
dopo una raccomandazione del cappello parlante, lo smistamento dei nuovi arrivati e il discorso di Silente, il cibo apparve dal nulla e i cinque lunghi tavoli si riempirono di pietanze.

"Ottimo" disse Ron con un gemito di desiderio e prese ad ammucchiare sul suo piatto delle costolette, cosa che feci pure io. gli servii delle patate arrosto e dopo la solita gara a chi ne prende di più, ci abbuffammo.
"Che cosa stavi dicendo prima? il cappello dà consigli?" chiese Hermione a Nick-quasi-senza-testa, appena arrivato.
"Oh, sì" rispose il fantasma "Sì, ho sentito dire che il Cappello l'ha già fatto, sempre quando ha avvertito periodi di enorme pericolo per la scuola. E naturalmente il suo consiglio è sempre lo stesso: restate uniti, siate forti dall'interno"
"Come fafpeve cafcuoa impvico feanpello?" chiese Ron.
"Scusa?" domandò educatamente Nick-Quasi-Senza-Testa, io guardai Hermione che era visibilmente disgustata.
Ron inghiottì un boccone immenso e disse
"Come fa a sapere che la scuola è in pericolo se è un cappello?"
"Non ne ho idea" rispose Nick-Quasi-Senza-Testa "Certo, risiede nell'ufficio di Silente, quindi oserei dire che raccoglie le sue informazioni lassù"

"E vuole che tutte le Case siano amiche?" chiese Harry, guardando il tavolo di Serpeverde "Facile"
"Cooperazione pacifica. Noi fantasmi, anche se apparteniamo a Case distinte, manteniamo legami di amicizia. Nonostante la competitività tra Grifondoro e Serpeverde, non mi sognerei mai di scatenare una disputa con il Barone Sanguinario"
"Solo perché ti fa paura" disse Ron.
Nick-Quasi-Senza-Testa fu enormemente offeso.
"Mi fa paura? Io, Sir Nicholas, mi pregio di non essere mai stato colpevole di codardia nella mia vita! Il nobile sangue che scorre nelle mie vene..." cominciò
"Quale sangue?" chiese Ron. "Non ne hai più..."
mi battei la mano sulla fronte ridendo sotto i baffi a quell'affermazione, dopo aver bevuto del succo di zucca ed essermi di nuovo abbuffata di costolette e patate al forno.
"è un modo di dire!" esclamò Nick-Quasi-Senza-Testa, irritato "Suppongo di poter ancora far uso delle parole che preferisco, anche se i piaceri del mangiare e del bere mi sono negati! Ma sono abbastanza avvezzo a che gli studenti traggano divertimento dalla mia morte, te lo garantisco!"
"Nick, Ronald non intendeva offenderti" dissi dispiaciuta
"già, è solo poco delicato, tutto qui" disse Hermione mentre il fantasma si alzava in volo e andava nell'altra estremità del tavolo di Grifondoro.

dopo la cena, la Umbridge fece un discorso molto 'illuminante', come lo definì Silente.
Quella sera tornai al mio dormitorio esausta.
salutai le mie compagne di stanza, mi cambiai e mi addormentai subito.

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