Capitolo 37 - sfida all'ultimo Detonatore

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Il tempo passò veloce come la luce.
Harry, Hermione, Ron e Ginny partirono per Hogwarts e non vederli più tutti i giorni era complicato, però non avevo del tutto perso i contatti. Ogni martedì mattina mandavo quattro lettere alla scuola per tenermi aggiornata.
Le risposte di Hermione arrivavano sempre entro sera, quelle di Ginny arrivavano il giorno dopo mentre quelle di Harry arrivavano durante il weekend e Ron rispondeva a una lettera su quattro che puntualmente arrivava di notte, costringendo qualcuno ad alzarsi per aprire la finestra al gufo.

Però al Tiri Vispi Weasley andava tutto a gonfie vele, nonostante il terrore che i mangiamorte e Tu-sai-chi generavano nella gente.
Abitare con Fred e George? non come immaginavo. Certo, al mattino mi svegliavo per prima per preparare la colazione, facevo le pulizie e mi occupavo in generale della casa e dei loro bisogni primari quando non lavoravo, ma vederli costantemente con il sorriso in volto non mi faceva neanche un po' pesare quegli sforzi.
Scoprii di essere una grande donna di casa.
Poi, cuccioli, mangiavano qualsiasi cosa, che fosse venuto bene oppure no, solo per rendermi felice (o perché mangiavano pure le sedie).
Intanto gli dovevo tutto perché, oltre che riempirmi di affetto, mi davano un tetto e un lavoro che, finché Voldemort non venne sconfitto, non trovai mai da nessun'altra parte, dato che i negozi che non vendevano beni essenziali erano chiusi e ormai nessuno si fidava ad assumere una persona nuova che poi poteva rivelarsi mangiamorte.

Artù cresceva e ottenne dei nuovi amici perché quando il Serraglio Stregato, negozio di animali qua vicino, chiuse, la proprietaria non poteva tenere tutte quelle creature e quindi una parte le adottai io con una subito forzata approvazione da parte dei gemelli, che poi se ne innamorarono.
Tra gatti, kneazle, corvi liberi ma che vengono a mangiare alla finestra, ratti e rospi, divisi tra il nostro appartamento e la Tana, i Weasley diventarono veri amanti degli animali.
I signori Weasley, che non ringrazierò mai abbastanza, si presero in casa un paio di creature che avevano bisogno di spazio e cure che noi in appartamento non potevamo dargli.
Sono solo momentanei, l'intento era di regalarli a qualche famiglia appena le acque si fossero calmate.

C'erano clienti nonostante il clima di terrore? inaspettatamente si, in negozio ne passavano tantissimi ogni giorno. In più i ragazzi idearono il Servizio Ordini via Gufo, che andavano da spedizioni normali a filtri d'amore e pozioni strane mandati sotto forma di profumi o pozioni per la tosse, in modo tale che potessero entrare dentro Hogwarts, siccome ormai lí ogni pacco veniva requisito molto attentamente e solo il minimo necessario poteva arrivare ai giovani maghi.

-

Era un lunedì sera piovoso e i ragazzi avevano appena litigato per dei prodotti difettosi arrivati in negozio.
Dopo varie urla su di chi fosse la colpa si chiusero nelle loro stanze, lasciando me e Artú confusi sul divano.
Ho imparato anni fa che quando i fratelli litigano è meglio non mettersi in mezzo, non sicuramente quando il frutto della loro rabbia è la stanchezza della settimana. Bisogna lasciarli sfogare.
La situazione era tesa da giorni, sia per il terrore che si stava diffondendo nel mondo magico che per i normali conflitti della convivenza.

Quella sera decisi che era il momento di tirare un po' su il morale ai miei ragazzi.
Andai a vedere tra gli oggetti difettati per trovare un po' d'ispirazione. C'erano dei Detonatori Abbindolanti, oggetti che se lasciati cadere a terra scappano con le loro zampette facendo un rumore assordante e rilasciando un odore decisamente sgradevole.
Ne provai uno a mio rischio e pericolo e notai che questi correvano solo. Capii subito perché erano difettati ma mi si accese la lampadina quando arrivò Artú e cominciò a rincorrerlo per tutto il negozio, saltando in giro come un pazzo.

Alla mattina, durante la colazione, mi feci avanti.
"ragazzi avete presente i Detonatori Abbindolanti difettati?" chiesi
"no Grace, intendi i 5000 Detonatori che non possiamo vendere perché QUALCUNO ha sbagl-" cominciò George ancora girato male.
Lo zittii prima che alterasse il fratello.
"ora sono 4999. vi sfido a trovare l'ultimo" dissi contenta. loro si guardarono un secondo e con un ghigno divertito mi chiesero all'unisono
"e cosa vince chi lo trova?".
Sorrisi, amando il loro costante lato giocherellone e ringraziando Silente che c'era ancora.
"...Sorpresa..." dissi portandomi il tovagliolo a coprirmi il viso per fare la misteriosa.
I ragazzi risero per le mie azioni e decisero di far cominciare questa gara all'ultimo Detonatore.

Io ero sicura che i ragazzi non l'avrebbero trovato perché si sa, quando un gatto comincia a giocare e non trova più neanche lui il suo gioco, è stanato davvero in qualche posto oscuro e per recuperarlo bisogna metter sottosopra la stanza.
Ero pure sicura che i due fenomeni non si sarebbero mai messi a contare i Detonatori.
Avevo messo oggetti a caso un po' nei luoghi in cui uno cerca le cose, così da mandarli fuori strada e avevo intenzione di farne trovare uno a testa a fine giornata. Questo avrebbe tenuto la loro mente occupata dalla sana competizione piuttosto che preoccupazione per la situazione fuori o altra rabbia l'uno verso l'altro.
Le sorprese sarebbero state i loro dolci preferiti, perché conosco i miei polli e so quanto sono golosi. Addolcirli un po' non fa male.

A metà giornata si misero a discutere, convinti che si stessero prendendo in giro a vicenda mentre si dicevano che non l'avevano ancora trovato o di essere in un complotto con me solo per farsi perdere tempo a vicenda.
Ad un certo punto Fred cercò di comprarmi per farsi dire dov'è. Si sa che la competizione tra fratelli è malata. Quando George lo scoprì si precipitò pure lui da me, offrendomi qualsiasi cosa di sua proprietà, la Tana ad un certo punto, perché glielo dicessi.
Ovviamente ho tenuto la bocca chiusa.

Alla chiusura del negozio, mentre i ragazzi facevano dei conti veloci in cassa, misi due Detonatori in posti ben visibili nel negozio e me ne andai sopra a preparare i dolci.
Esattamente quando zuccotti di zucca, polentine, Paczki, biscotti gufici, ciocconocciole e un po' di infuso furono tutti sistemati sul tavolo, alcuni fatti da me con tanto amore, sentii i due lamentarsi fuori dalla porta.
"...vedi, non sai fare altro che barare!" ecco Fred
"perché dovrei barare? l'ho trovato sotto il mobile" si difese George
"invece l'hai preso dal magazzino"
"ma perché dovrei?... io non-" disse George guardandomi mentre stavo sulla cima delle scale, davanti alla porta di casa.
"ragazzi avete vinto entrambi! viva la fratellanza e l'amicizia!" dissi scherzando.
loro mi guardarono non soddisfatti.
"spero davvero che le nostre due sorprese siano diverse perché, apprezzo il pensiero, ma non ci faccio niente con te" disse George che poi scoppiò a ridere vedendo la mia faccia rossa
"dai George!! entrate forza" dissi e li feci passare.

Inutile dire che hanno decisamente apprezzato questa sorpresa e che si, alla fine si sono addolciti. Si sono chiariti sui prodotti fallati, perché si parla con più leggerezza davanti ad un piatto di biscotti gufici, e abbiamo passato la serata a ridere e scherzare come ai vecchi tempi, senza preoccupazioni sul negozio o su Tu-sai-chi, senza responsabilità e con solo voglia di stare assieme.
Ah, alla fine ho proposto di vendere i Detonatori come giochi per gatti o kneazle e i gemelli hanno adorato l'idea. Niente spreco ai Tiri Vispi Weasley!

Dopo quella serata i ragazzi si rilassarono, trovando un miglior equilibrio tra lavoro e svago, capendo che oltre ad essere colleghi erano prima di tutto fratelli.
Da quel giorno, ogni volta che il morale calava, sapevano di poter contare l'uno sull'altro e, ovviamente, su un dolcetto preparato con tanto amore da me.

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