Capitolo 14 - tutta invidia, Malfoy

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Era praticamente impossibile fissare un appuntamento regolare per gli incontri dell'ES, per via degli allenamenti di Quidditch di tre squadre diverse, che spesso venivano spostati a causa del maltempo.
Hermione escogitò ben presto un sistema di comunicazione molto astuto per far sapere la data e l'ora dell'incontro a tutti i membri del gruppo, perché sarebbe parso sospetto se ragazzi di Case diverse si fossero raggruppati troppo spesso nella Sala Grande.

Diede a ciascun membro dell'ES un falso galeone.
"Vedete le cifre attorno al bordo delle monete?" disse Hermione, mostrandone una alla fine del quarto incontro "sui galeoni veri è solo un numero di serie riferito al goblin che li ha coniati. Su questi falsi, invece, il numero cambierà per comunicare l'ora e la data del prossimo incontro. Quando la data cambia, le monete diventeranno calde; ve ne accorgerete se le portate in tasca. Ne prendiamo una ciascuno: Grace ha messo un Incanto Proteus su tutte, così quando Harry decide la nuova data e il numero sulla sua moneta cambia, anche le altre cambieranno"
Un silenzio totale accolse le parole di Hermione.
"Be'... credevo che fosse una buona idea. cioè, se la Umbridge ci chiede di vuotare le tasche, non c'è niente di sospetto in un galeone, no? Ma certo... se non volete..." disse incerta
"E come mai non sei a Corvonero, con un cervello come il tuo?" chiese Terry Steeval.
"Be', il Cappello Parlante ha preso seriamente in considerazione l'idea di mandarmi a Corvonero, ma alla fine ha deciso per Grifondoro. Questo significa che useremo i galeoni?" chiese Hermione allegramente
Ci fu un mormorio di assenso e tutti si fecero avanti per prenderne uno dal cestino.

-

All'avvicinarsi della prima partita di Quidditch della stagione, Grifondoro contro Serpeverde, le riunioni dell'ES furono sospese perché Angelina pretese allenamenti quasi quotidiani. Il fatto che la Coppa di Quidditch non si tenesse da molto tempo aumentava di parecchio l'interesse e l'eccitazione per la partita.

La mattina di Novembre della partita era limpida e fredda.
Hermione, io e Ginny quella mattina andammo a sederci per colazione di fronte a Harry e Ron, con sciarpe, guanti e coccarde rossi e oro.
"Come ti senti?" chiese Ginny a Ron, che fissava il fondo di latte nella ciotola di cereali come se stesse seriamente pensando di affogarcisi.
"È solo nervoso" rispose Harry per lui.
"È un buon segno, anche agli esami non si rende mai molto se non si è nervosi" aggiunse Hermione di cuore
"non è tanto rassicurante, Herm" dissi ridendo
"Ciao" disse una voce sognante alle nostre spalle. Luna Lovegood veleggiava dal tavolo di Corvonero. Molti la fissavano e alcuni ridevano apertamente; sulla sua testa, in equilibrio precario, c'era un cappello a forma di testa di leone a grandezza naturale.
"Io faccio il tifo per Grifondoro" disse Luna, indicando inutilmente il cappello "bello, vero? volevo mettergli in bocca un serpente che rappresentava Serpeverde, ma non ho avuto tempo. Comunque... forza, Ronald!"
E fluttuò via.

Angelina arrivò di corsa, seguita da Katie e Alicia.
"Quando siete pronti andiamo subito al campo, verifichiamo le condizioni e ci cambiamo" disse lei
"Arriviamo, Ron deve solo mandar giù qualcosa" rispose Harry
Dopo dieci minuti fu evidente che Ron non sarebbe riuscito a mangiare altro.
Quando si alzarono, io li imitai e presi Harry da parte.
"Non far vedere a Ron che cosa c'è scritto sulle spille dei Serpeverde" bisbigliai.
Prima le notai, c'era scritto 'Weasley è il nostro re', ma se le portavano i Serpeverde si prevedevano solo guai.
Harry mi guardò con aria interrogativa, ma io scossi il capo in segno di avvertimento: Ron stava venendo verso di noi, smarrito e desolato.
"In bocca al lupo, Ron" disse Hermione arrivando e lo baciò sulla guancia "e a te, Harry..." e i due ragazzi se ne andarono.
"buona fortuna ragazzi!" dissi

"eccoti qua! non vieni neanche a dirci qualche parola rassicurante?" disse George, appena apparso dietro di me insieme al gemello. mi girai di scatto.
"buona fortuna ragazzi" dissi sorridendo
"sempre carina e gentile lei" disse George
"gentile no" disse Fred.
mi alzai in punta di piedi e diedi un bacio sulla guancia a entrambi i gemelli.
se ne andarono sorridendo e io mi sedetti vicino a Ginny per finire la colazione.

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