Capitolo 10 - mannaggia a te, Potter

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A tarda notte mi svegliai a causa di un mal di pancia incredibile.
cercai di riaddormentarmi ma non ci riuscii, allora scesi in Sala Comune e presi un libro.
mezz'oretta dopo circa, il ritratto si aprì ed entrò una figura che non avrei voluto vedere.

"mi dispiace Ace" disse Harry avvicinandosi
"strano che tu non sia arrabbiato, ultimamente lo sei sempre. mi rincuora sapere che non sai stare senza di me, quella che non ti può capire" risposi fredda senza guardarlo.
"mi dispiace di riversare la mia frustrazione su te e altri, mi sento in colpa" disse
"fai bene" dissi freddamente.
lui si sedette affianco a me e mi guardò
"mannaggia a te, Potter. non riesco a rimanere offesa" dissi girandomi e dandogli una manata sulla testa.

"ahia. cosa ci fai qui?" mi chiese lui sorridendo stanco
"non riuscivo a dormire. tu dov'eri invece?"
"in punizione"  rispose sospirando
"cosa ti ha fatto fare?" dissi trattenendo il respiro
"scrivere delle frasi..." disse distrattamente senza guardarmi
"Harry, dimmi la verità" lo aggredì
"....delle frasi scritte con il mio sangue" disse ora guardandomi, tendendo la mano verso di me, mostrandomi il dorso. la pelle era rosso vivo e c'era una ferita chiusa.

"oh, Harry" dissi dispiaciuta "mettiti l'essenza di purvincolo... vedrai che passerà più velocemente"
"cosa farei senza di te" disse sorridendo
"non lo so proprio" risposi ridendo
"beh, buonanotte a domani" dissi alzandomi
"me lo dai un'abbraccio?" mi chiese facendo la faccia da cucciolo bastonato
"non ti sopporto" dissi abbracciandolo
"awww che dolce" commentò ridendo.
ci staccammo e tornai in camera dove in pochi minuti mi addormentai.

-

la settimana passò tranquilla tra compiti, lezioni e gemelli casinisti.
giovedì accompagnai Harry alla punizione e rimasi fuori dall'ufficio della Umbridge per un paio d'ore finché lui non uscì stanco tenendosi la mano.
"com'è andata? fa vedere..." dissi mentre ci incamminavamo per andare alla torre Grifondoro. mi tese la mano che gli presi delicatamente e vidi le parole 'Non devo dire bugie' ormai incise e ben visibili, che colavano goccioline di sangue.
"andiamo a mettere l'essenza" gli dissi
"è cattiva" mi disse "è una perfida, perversa vecchia pazza... Ron?" continuò prima di bloccarsi.

In cima alle scale, avevamo girato a destra e Harry era quasi andato a sbattere contro Ron, appostato dietro una statua con il suo manico di scopa stretto in pugno. fece un gran balzo di sorpresa quando ci vide e cercò di nascondere la sua nuova Tornado Undici dietro la schiena.
"Che cosa fai?" chiese Harry
"Ehm... niente. E tu?" rispose insicuro e Harry lo guardò accigliato.
"Andiamo, a noi puoi dirlo! Perché ti nascondi?" dissi
"Io... io mi nascondo da Fred e George, se volete saperlo" disse Ron "Sono appena passati con un gruppo del primo anno, scommetto che stanno sperimentando dell'altra roba su di loro. Voglio dire-"
parlava velocissimo, prima che lo interrompessi
"non è vero, non fanno nulla senza prima chiedere il mio parere" dissi a Ron che deglutì rumorosamente

"e come mai hai la scopa, non sei andato a volare, no?" chiese Harry.
"Io... be'... be', va bene, ve lo dico, ma non ridete, d'accordo?" disse Ron sulla difensiva, diventando ogni secondo più rosso
"Io... io pensavo di fare il provino per il posto da Portiere di Grifondoro adesso che ho una scopa decente. Ecco. Avanti. Ridete"
"Non stiamo ridendo" rispose Harry guardandomi
"fantastico, Ron!" dissi contenta e Ron sbatté le palpebre
"È un'ottima idea! Sarebbe forte se entrassi nella squadra! Non ti ho mai visto giocare da Portiere, sei bravo?" gli chiese Harry
"Non sono male" disse Ron, che parve immensamente sollevato dalla nostra reazione "Charlie, Fred e George mi facevano sempre stare in porta quando si allenavano durante le vacanze"
"Allora questa sera ti sei allenato?" gli chiesi
"Tutte le sere da martedì... da solo, però. Sto cercando di stregare le Pluffe perché vengano da me, ma non è facile e non so quanto servirà" mi rispose nervoso e preoccupato.

"Fred e George moriranno dal ridere quando mi presenterò ai provini. Da quando sono diventato prefetto non la smettono di prendermi in giro" aggiunse
"Vorrei esserci" disse Harry amareggiato mentre ci avviavamo tutti e tre verso la sala comune.
"io ci sarò!" dissi allegramente e Ron mi sorrise grato

"Harry, che cos'hai alla mano?"
Harry, che si era appena grattato il naso con la mano destra libera, cercò di nasconderla, ma ebbe tanto successo quanto Ron con la sua Tornado.
"È solo un taglio... non è niente... è..."
Ma Ron afferrò l'avambraccio di Harry e sollevò il dorso della sua mano all'altezza degli occhi. Ci fu una pausa, durante la quale fissò le parole incise nella pelle, poi lasciò andare la mano.
"Credevo che ti desse solo delle frasi da scrivere" disse Ron
"non gliel'hai detto?" gli chiesi esterrefatta
"lei lo sapeva?" chiese Ron a Harry.

lui gli raccontò la verità sulle ore che aveva trascorso nell'ufficio della Umbridge e di come l'avessi scoperto io.
"Quella vecchia megera!" sussurrò Ron disgustato fermandosi al centro della Sala Comune vuota "È una squilibrata! Vai dalla McGranitt, dille qualcosa!" aggiunse
"No" ribatté subito Harry "non le darò la soddisfazione di sapere che è riuscita nel suo intento"
"Riuscita? Non puoi permettere che la passi liscia!" rispose subito Ron
"Non so quanto potere ha la McGranitt su di lei" dissi sospirando "buonanotte ragazzi" aggiunsi e andai a dormire esausta.

-

il venerdì passò velocemente e alle 16:30 mi ritrovai nella sala comune ad aspettare i gemelli per poi andare al campo da Quidditch per i provini.
"eccoci!" esclamò Fred comparendo dalle scale insieme al suo gemello
"finalmente. Lee non viene?" chiesi
"no, deve finire dei compiti arretrati" disse
George alzando le spalle.
"allora muoviamoci o arriverete in ritardo" aggiunsi

venti minuti dopo ero seduta sugli spalti del campo da Quidditch vicino ad Hermione, che era già li quando arrivai e i provini cominciarono.
la squadra di Quidditch di Grifondoro volteggiava su e giù per il campo mentre una mezza dozzina di ragazzi era in attesa del loro turno ai piedi delle tre alte porte.
Il primo ragazzo fece un pessimo lavoro, perchè Katie Bell segnò quasi tutte le volte che lanciò. La terza persona a sottoporsi alla prova fu decisamente brava, la quarta fu terribile, la quinta schivò un Bolide benissimo ma poi si lasciò sfuggire una parata facile.
La sesta e la settima erano due ragazze abbastanza brave che però rischiarono di essere colpite da un bolide più di una volta.

mezz'oretta dopo uscirono tutti dallo spogliatoio e Ron corse verso di me
"ce l'ho fatta! sono portiere!" disse urlandomi nelle orecchie
"complimenti!" gli dissi felice mentre correva verso il castello con la sua scopa in mano
"non è un fenomeno" disse George, appena comparso alle mie spalle
"un po' di allenamento e sarà decente, dai. rimaniamo positivi!" commentò Fred avvicinandosi a noi
"arriva da una famiglia di buoni giocatori, avrà un po' di talento nascosto da qualche parte" disse il mio migliore amico ghignando, mentre ci incamminavamo verso il castello commentando i provini.

una volta essersi fatti una doccia i gemelli avevano tirato fuori delle bottiglie di burrobirra in Sala Comune per festeggiare. circa un'ora dopo entrò Harry e vidi Ron ficcargli una bottiglia in mano.
"non ci posso credere... dov'è andata Hermione?" chiese Ron quasi urlando
"è là" Fred, tracannando una bottiglia, indicò una poltrona vicino al fuoco, dove Hermione sonnecchiava con la bevanda pericolosamente inclinata in mano
"beh, prima ha detto che era contenta" disse Ron un po' contrariato.
"Lasciala dormire" si affrettò a dire George, indicando i parecchi bambini del primo anno riuniti attorno a noi, che avevano inconfondibili segni di recenti emorragie nasali.

"Vieni qui, Ron, e vedi un po' se la vecchia divisa di Oliver ti va bene" gridò Katie Bell "possiamo togliere il suo nome e metterci il tuo..." .
Dopo che Ron si fu allontanato, Angelina avanzò a grandi passi verso Harry ed io andai da Hermione. le tolsi la burrobirra dalla mano inclinata e la poggiai sul tavolo.
a volte non sopportavo il suo carattere da
so-tutto-io, ma le volevo un mondo di bene.
lasciai un bacio sulla fronte alla ragazza prima di raggiungere i gemelli e controllare se i bambini stessero tutti ancora bene.

poco dopo Fred, George e Lee si misero a fare i giocolieri con le bottiglie vuote di Burrobirra.
dopo aver riparato la quinta bottiglia rotta sul pavimento, la stanchezza prese il sopravvento e mi addormentai sulla poltrona, in mezzo al fracasso della Sala Comune.

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