Capitolo 27 - la nostra cara Preside

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'PER ORDINE DEL MINISTERO DELLA MAGIA
Dolores Jane Umbridge (Inquisitore Supremo) sostituirà Albus Silente in qualità di Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Quanto sopra ai sensi del Decreto Didattico Numero Ventotto.
Firmato: Cornelius Oswald Caramell, Ministro della Magia'

Gli avvisi erano comparsi in tutta la scuola durante la notte, ma non spiegavano come mai ogni singolo abitante del castello fosse al corrente del fatto che Silente aveva sconfitto due Auror, l'Inquisitore Supremo, il Ministro della Magia e il suo Assistente per poi svanire nel nulla.
Ovunque il solo argomento di conversazione era la fuga di Silente e, anche se nel passare di bocca in bocca alcuni particolari erano stati travisati, l'accuratezza delle informazioni era incredibile.
Tutti sapevano che Harry e Marietta erano stati gli unici ragazzi presenti nell'ufficio del Preside. Harry era stato l'unico beccato dalla Umbridge, tutti gli altri membri dell'ES sono riusciti a scappare in tempo.

verso l'ora di pranzo scesi dalla scala di marmo con i gemelli e vidi Harry, Ron e Hermione voltati verso le grandi clessidre incastonate nella parete dove erano segnati i punti di ogni Casa.
Quella mattina, Grifondoro e Corvonero erano in testa alla pari, ma ora molte piccole pietre scintillanti volarono in alto, diminuendo la quantità nella parte in basso.
In effetti, la sola clessidra che sembrava invariata era quella di Serpeverde, ancora piena di smeraldi.

"Ve ne siete accorti, eh?" disse Fred ai tre ragazzi quando ci unimmo a loro.
"Malfoy ci ha appena tolto un sacco di punti" protestò Harry furibondo, guardando le pietre spostarsi verso l'alto nella clessidra di Grifondoro.
"Sì, durante l'intervallo Montague ci ha provato anche con noi" disse George.
"Come, 'provato'?" chiese Ron.
"Non è riuscito a finire la frase. Anche perché lo abbiamo infilato a capofitto dentro l'Armadio Svanitore al primo piano" rispose Fred.
Hermione lo fissò sbigottita.
"non sono riuscita a fermarli in tempo" dissi
"Ma così finirete in un guaio terribile!" disse lei
"Non finché Montague non ricompare, e potrebbero volerci settimane. Chissà dove è andato a sbattere" replicò imperterrito Fred.

"E poi abbiamo deciso che non c'importa niente di finire nei guai" disse George
"Perché, vi è mai importato?" chiese Hermione.
"Certo. Non ci hanno mai espulso, no?" rispose George
"Abbiamo sempre saputo qual era il limite" disse Fred.
"Anche se magari ogni tanto l'abbiamo superato di un filino" precisò George.
"più di un filino..." dissi in tono accusatorio.
"Però non abbiamo mai provocato veri disastri" concluse Fred.

"E invece adesso?" chiese Ron incerto.
"Be', adesso..." disse George.
"...dato che Silente non c'è più..." sospese Fred
"...riteniamo che un po' di confusione..." continuò George
"...sia proprio quello che si merita la nostra cara Preside" concluse Fred.
"Ma non dovete! Assolutamente! Ne approfitterebbe per espellervi!" bisbigliò Hermione.
"Proprio non ci arrivi, eh?" Fred le sorrise. "Non c'interessa restare qui. Ce ne andremmo in questo istante, se prima non volessimo dimostrare il nostro sostegno a Silente. Ragion per cui..." disse Fred e controllò l'orologio "sta per cominciare la Fase Uno. Se fossi in voi, per pranzo farei in modo di trovarmi nella Sala Grande, così gli insegnanti non potranno accusarvi di essere coinvolti" concluse il ragazzo e il respiro mi si mozzò.
"Essere coinvolti in cosa?" domandò Hermione preoccupata.
"Vedrai. Su, sbrigatevi, da bravi" disse George.

Fred e George si voltarono e sparirono nella folla sempre più fitta che scendeva le scale per andare a pranzo.
"Penso che sia una buona idea toglierci da qui, sapete. Nel caso...." disse nervosa Hermione.
"Sì, giusto" annuì Ron.
Ci diremmo tutti e quattro verso le porte della Sala Grande.
Quando mi voltai per guardare la folla vidi Gazza praticamente attaccato a Harry, che si affrettò a indietreggiare.
"La Preside vuole vederti, Potter" sogghignò il custode.
"Non sono stato io" disse stupidamente Harry, pensando a Fred e George. Una risata silenziosa fece tremolare le guance di Gazza. "Coda di paglia, eh? Seguimi" borbottò maligno.
Harry lanciò un'occhiata a noi, scrollò le spalle e seguì Gazza risalendo la marea di studenti affamati per tornare nella Sala d'Ingresso.

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