<<Sembra che siamo rimasti soli>>. Dissi avvicinandomi a Sweet pea, seduto comodamente sul divano. Era impegnato a digitare qualcosa sulla tastiera del telefono in modo tranquillo. <<I miei sono andati via e non torneranno prima di cena>>. Continuai sperando di suscitare una reazione nel moro.
Non erano state molte le occasioni che avevamo avuto per stare insieme, senza nessuno in torno. Sebbene la casa fosse abbastanza grande per avere la sufficiente privacy, mio padre aveva deciso di darci il tormento. Appena percepiva che io e Sweet pea eravamo soli in una stanza puntualmente si metteva in mezzo con scuse al quanto ridicole e per niente credibili. Non lo faceva con cattiveria, ero ancora la sua principessa per lui. Voleva solo proteggermi.
Se mi fosse capitato qualcosa di brutto una seconda volta non si sarebbe mai perdonato.<<Tuo padre potrebbe essere ovunque>>. Sorrise puntando lo sguardo su di me, divertito. Si allungò per stamparmi un dolce bacio sulla fronte.
<<Fai sul serio?>>. Domandai ridendo sporgendomi verso di lui. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla per sentirmi più vicino, era il mio posto sicuro.
Setii Sweet pea accarezzarmi i capelli delicatamente. <<Con tutto il rispetto quell'uomo sa essere persuasivo. Mi ha fatto promettere di non sfiorarti neanche con un dito sotto il suo tetto>>
<<Non credi sia un po' tardi per la parte per quello?>>. Constatai non potendo fare a meno di ridacchiare come una bambina.
Restammo spaparanzati sul divano per tutto il pomeriggio a guardare stupide fiction o programmi di cucina. Era bello sentirsi normali per una volta. Era bello sapere di aver trovato un po' di stabilità. E soprattutto era bello avere Sweet pea al mio fianco. Senza di lui probabilmente sarei un'altra persona.
Spensi la televisione liberandomi cautamente dal braccio che Sweeat pea aveva intorno alle mie spalle. Si era addormentato dopo l'inizio di sixteen candle. Non poteva aver fatto errore più grave, quel film era la vita!
Mi spostai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e qualche schifezza dalla dispensa segreta di mia madre, dato che mio padre era ossessionato con la dieta. Piuttosto ironico dato che da ragazzo non praticava nessuno sport e pesava più del dovuto. Mentre mia madre era sempre stata una ballerina, ma nonostante ciò non si era mai curata della sua linea. Si apprezzava per quello che era. Se voleva sgarrare lo faceva senza problemi.
Dei passi dietro di me mi fecero distrarre dal panino con burro di arachidi e marmellata che mi stavo facendo. Sentii due braccia forti confermi i fianchi. Un profumo di tabacco mischiato a colonia maschile mi invase le narici. Lo adoravo, adoravo tutto di lui e lo stesso valeva per Sweet pea.
<<Buonasera bella addormentata>>. Esclamai leccandomi un dito dalla confettura di albicocche.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile lasciandomi un leggero bacio sul collo che mi fece il solletico. <<Sei sexy quando cerchi di cucinare>>. Notò lasciandomi altri piccoli baci.
<<Tesoro mi stai distraendo, vorrei mangiare il mio panino tranquillamente>>.
<<Lo finirai dopo>>. Disse strappandomi, letteralmente, il sandwich dalle mani e riponendo lo sul tagliere. Ma non obbiettai. Era fin troppo irresistibile per i miei gusti.
Con le sue forti braccia mi prese appoggiandomi sul ripiano della cucina spostando in terra gli oggetti sopra. Si mise tra le mie gambe, baciandomi con foga. Le sue mani vagavano per il mio corpo finendo sotto il mio maglione. Cominciò a sollevare due lembi della maglia, lentamente, per poi toglierla del tutto facendomi rimanere in intimo. Il suo sguardo si posò sul mio seno ancora parzialmente coperto.
Velocemente gli tolsi il giubbo di pelle continuando a baciarlo avidamente. Si staccò leggermente da me per togliersi la camicia di flanella scoprendo il suo torace tonico.
Mi afferrò per le cosce in una stretta salda e sicura. Iniziò a lasciare una scia di baci languidi sul collo, poi si spostò sul seno slacciando l'indumento che ancora lo conteneva. Sweet pea continuò la sua scia di baci scendendo fino al basso, una sensazione di piacere invase tutto il mio corpo a quel contatto. Afferrò i mie jeans sbottonandoli e li fece scivolare lungo le mie gambe gettandogli a terra.
Decisi di ribaltare la situazione. Presi a baciargli il petto, dal basso verso l'alto. Appena risalii sul collo mi spostai baciandogli le labbra, mentre le nostre lingue danzavano con le mani gli sbottonai i pantaloni che tolse subito dopo. Mancava l'ultima cosa da togliere e Sweet pea sembrò non voler perdere tempo, lanciò i suoi boxer e in seguito anche i mie slip a terra.
Indossò il preservativo strappando l'involucro con i denti e mi guardò come a chiedermi il permesso; lo faceva sempre ed era maledettamente adorabile. In risposta feci segno di si con la testa, impaziente.
Quando si posizionò tra le mie gambe chiusi istintivamente gli occhi appena lo sentii spingere nella mia aperture. La stanza si riempì dei nostri respiri affannati e gemiti.
Ci staccammo ancora ansimanti. <<Stai migliorando>>. Disse con un sorriso ebete sul volto. Sembrava soddisfatto del lavoro svolto.
Alzai gli occhi al cielo lasciandomi uscire una risatina per la sua stupidità. <<Sei proprio stupido!>>. Risposi spintonandolo leggermente.
Eravamo noi, in perfetta sintonia. Fianco al fianco e consapevoli di non volerci dividere mai.
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It's complicated | Sweet pea ✓
FanfictionBritney Weiland era una semplice ragazza della Riverdale High che all'arrivo dei nuovi studenti dal sud rimase colpita da un ragazzo. Il nuovo studente la incuriosiva, non tanto perché fosse un serpents, ma perché sembrava immune ai suoi modi di far...