Il fatto che mi trovassi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato era un'abitudine ormai.
Per aiutare l'allenatore della squadra di football ero entrata nello spogliatoio dei ragazzi con lo scopo di riporre i palloni rimasti in campo dopo l'allenamento. Per poco non svengo da ciò che avevo appena sentito.
<<Perché non lo hai detto prima?>>. Intervenni nel loro discorso.
<<Avevo paura che mi dessero del geloso>>. Continuò Mose triste guadagnandosi un mio sguardo comprensivo.
<<Dovremmo dirlo al nuovo sceriffo>>. Intervenne il rosso guardandomi. Ma in me non trovò all'appoggio che credeva di avere. Sarebbe stata una decisione saggia se non fossimo stati a Riverdale, dove persino il pastore della chiesa aveva qualcosa da nascondere.
<<Scordatelo>>. Intervenne Reggie categorico. <<Un dannato serpent si portava a letto Midge. Dobbiamo solo scoprire chi era>>. Continuò guardandomi intensamente, come se io avessi colpa di qualcosa in quella faccenda. Anche io ero sconvolta da tutto quello che stava accadendo, ma amavo pensare e riflette per trovare una spiegazione valida.
<<Chi è il lurido verme che se la faceva con Midge Clump?>>. Ruggì Reggie entrando nella sala dove i serpents erano riuniti. Il mio sguardo si posò subito su quello di Sweet pea.
<<Cosa volete? È una riunione privata>>. Ci disse subito Jughead raggiungendoci.
<<Oh scommetto che eri tu Sweet pea>>
<<Reggie non esagerare>>. Dissi al ragazzo che sembrava sul punto di picchiare qualcuno. Era arrabbiato e non ne capivo il motivo, una persona, un'amica era morta e loro si accusavano a vicenda. C'era qualcosa di più grande di noi che dovevamo risolvere.
<<Stanne fuori>>. Disse, ringhiando. Aggrottai la fronte per come si era rivolto a me mi trattenni dal tirarli uno schiaffo in pieno volto.
<<Adesso basta>>. Continuò Archie appoggiandomi. Reggie sembrò non ascoltarci. La tensione nella stanza era alle stelle, erano sul punto di scoppiare entrambe. Le parole del serpente non aiutarono a calmare le acque.
<<Sei un idiota. Io ne anche conoscevo Midge, ma è normale che non volesse infettarsi con voi Bulldogs>>.
<<Bastardo>>. Ringhiò Reggie afferrando Sweet pea per la camicia e strattonandolo. A quel gesto si scatenò l'inferno placato subito dopo dai due leader.
<Serpents fermi adesso>>. Sentii urlare Jughead in modo fermo. Non lo avevo mai visto in versione capo e devo dire che quel ruolo non gli si addiceva per niente.
L'aria sembrava più calma ma era evidente che la questione non finiva lì. Conoscevo Reggie e non si sarebbe fermato ad una semplice "rissa"
da scuola, voleva di più e glielo leggevo negli occhi.<<Stai bene?>>. Domandai a Sweet pea appena i Bulldogs se ne andarono. Sebbene Reggie mi avesse fatto intendere che era contrario al fatto che rimanessi coi serpents. Cercava di proteggermi ma sapevo benissimo che la relazione extra coniugale di Midge non aveva niente a che vedere con la sua morte.
<<Si>>. Mi disse lanciandomi una veloce occhiata. Capendo di essere di troppo decisi di lasciarli in pace, togliendo le tende. In più avevo altro a cui pensare sebbene la morte di una vixen mi aveva segnato e forse lo avrebbe fatto per la vita.
Mi affrettai ad uscire da scuola, il tempo era prezioso. Avevo un leggero timore ad andare in giro da sola ma mi feci coraggio. Black hood indubbiamente era un killer, sapeva uccidere, ma che avrebbe fatto se qualcuno avesse reagito? L'uomo era vulnerabile e aveva dei punti deboli.
Il telefono squillò nella mia tasca dei jeans. Era un numero privato ma sapevo chi stesse chiamando, per evitare problemi mi chiamava cambiava perennemente sim era sempre lui.
<<Sto arrivando>>. Dissi ferma, se non avessi saputo che ci fosse stato lui dall'altro capo del telefono sicuramente si sarebbero spaventati.
Riagganciai dopo un segno di risposta è affrettai il passo verso casa.
<<Tesoro sei pronta?>>. Chiese mio padre guardandomi con occhi di ghiaccio, i suoi ohi di ghiaccio.
Feci un segno con la testa e deglutii. Mi metteva in soggezione quando si trattava di lavoro, anche se questo non ne faceva parte. Era solo preoccupato per me, sapevo che sotto quella sua maschera da uomo impavido e freddo gli importava qualcosa di me. <<Appena arrivi nel posto deciso ti metti a parlare con loro, temporeggi senza destare sospetto alcuno>>. Continuò sistemando alcune carte.
Vedendomi titubante mio padre si fermò, smise di gingillarsi. <<Ce la farai>>. Mi disse. Dovetti reprimere il sentimento di abbracciarlo, non volevo creare un momento smielato, perché non lo era.
<<Grazie papà>>. Lo salutai uscendo di casa in direzione del punto di incontro lontano da occhi indiscreti.
Avevo ansia, un leggero timore che tutto andasse male. Se non fossero arrivati in tempo non ci sarebbero state prove necessarie per incolparli e io sarei finita nei guai.
Dopo vari minuti di camminata raggiunsi Adam che mi aspettava all'interno di un pick-up nero, con lui c'erano anche altri ghoulies.
Arrivammo al confine abbastanza velocemente, avevano fretta. Avremmo dovuto lasciare la merce verso le diciannove ed eravamo già in ritardo di dieci, ma da una parte meglio così, almeno i poliziotti gli avrebbero preso sicuramente. L'orario del blitz era previsto per le diciannove e venti, il tempo era agli sgoccioli.
<<Britney datti una mossa>>. Mi sollecitò Adam a scendere ma scossò la testa. Il rumore delle sirene seppur flebile era udibile. Tirai un sospiro di sollievo.
<<Polizia!>>. Gridai ai ghoulies cercando di essere credibile. Purtroppo per loro prima che fossero arrivati all'auto gli avrebbero presi.
<<Accidi il cazzo di motore e partiamo>>. Dissi calma ad Adam. Era vero che i poliziotti erano con me ma non mi avrebbero dovuto prendere comunque, se lo avessero fatto avrebbero dovuto arrestarmi perché nessuno doveva scoprire il mio legame con loro.
Mio cugino non se lo fece ripetere due volte, partì schiacciando sull'acceleratore in modo pesante, fortuna che avevo la cintura.
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It's complicated | Sweet pea ✓
FanfictionBritney Weiland era una semplice ragazza della Riverdale High che all'arrivo dei nuovi studenti dal sud rimase colpita da un ragazzo. Il nuovo studente la incuriosiva, non tanto perché fosse un serpents, ma perché sembrava immune ai suoi modi di far...