18. Elettrocardiogramma

1.3K 53 14
                                    

<<Avete sentito Britney?>>. Domandai ad alcune ragazze della squadra. Le ragazze mi scossero il capo in modo negativo tornando subito dopo a parlare tra loro. Sembrava che non li importasse di lei, non quanto imporrava a me.

Erano ore che nessuno aveva sue notizie. Sua madre era stata la prima a lanciare l'allarme a Betty sin dalla sera prima. Olivia le aveva detto che Britney non era tornata dalla passeggiata notturna e che nonostante le chiamate non rispondeva. Aveva avvisato la polizia e li le avevano detto che se avessero visto qualcosa l'avrebbero chiamata. Ma non bastava, non era sufficiente.

Britney era decisamente una ragazza in gamba ma si era immischiata in affari pericolosi. Provai per l'ennesima volta a chiamarla. Il telefono squillava. Uno, due squilli e nessuna risposta.
Dopo la quinta chiamata che feci nell'arco di due minuti partì la segreteria telefonica. <<Cazzo!>>. Imprecai sospirando pesantemente e passandomi nervosamente una mano tra i capelli. Non era da lei fare così, aveva perennemente il telefono in mano e avvisava sempre dei suoi spostamenti.

Informai alcuni serpents di tenere gli occhi aperti, se vedevano qualcosa avrebbero dovuto avvisarmi.

<<Di Britney nessun segno>>. Constatò Kevin, che come me non riceveva risposte alle chiamate da stamattina. Anche lui era preoccupare, Britney era la sua migliore amica. Io ero perso senza di lei. Non sapevo da dove partire per cercarla, non frequentava luoghi nascosti o altro. Era solo una brava ragazza con la mania di aiutare gli altri. Nessuno in città avrebbe avuto un motivo valido per farle del male.

Colei che era sempre perfetta, colei che rappresentava tutto ciò che avevo sempre odiato mi aveva rubato il cuore senza saperlo. Non potevo pensare ad una vita senza di lei, era tutto ciò che non avevo mai avuto. Era gentile, buona e talvolta anche presuntuosa. Il più grande difetto che possedeva era essere altruisti spendeva energie per persone che neanche conosceva.

Aveva ammesso di amarmi così com'ero, giubbotto di pelle e tatuaggi compresi. Non voleva cambiarmi in meglio e non mi voleva in modo diverso.

Kevin ipotizzò qualcosa e fatto due più due la cosa sembrava più semplice. Non grazie a me,
non potevo supporre niente se la mia mente pensava a trovarla. Quando avevo lei per la testa, il resto non contava, non mi interessavano le dinamiche mi bastava ritrovarla e vedere che stava bene. Mi avrebbe riproverato, dicendomi che non mi sarei dovevo preoccupare per lei. Avrebbe detto che era una donna del ventunesimo secolo, emancipata e matura abbastanza per potersela cavare in ogni situazione.

Non questa volta. 

Il suo corpo giaceva inerme in una chiazza di sangue ancora fresca, segno che non era lì da molto. Kevin mi superò a passo svelto chinandosi su di lei. <<Respira ancora>>. Affermò non mutando l'espressione preoccupata sul volto. Prese il cellulare e digitò in modo veloce un numero.

Non riuscivo a credere che fosse lei. Presi un respiro profondo, per quanto mi fosse possibile, e percorsi qualche passo in avanti. Il mio stomaco sembrava in guerra e i miei occhi non credevano a loro stessi. Era distesa a terra con il volto rilassato e i capelli sparsi. Sembrava stesse dormendo, in preda ad un bel sogno, ma non lo era.

Mi passai le mani tra i capelli voltandomi dall'altra parte. Quella scena mi distruggeva e speravo soltanto fosse tutto uno scherzo. <<Merda>>. Sussurai tra me e me.

<<Sweet pea aiutami ad alzarla>>. Urlò Kevin ancora chinato su di lei.

Feci come mi aveva chiesto la sollevai da terra agilmente guardando diritto avanti a me. Camminai fino alla fine della foresta dove una macchina era parcheggiata. Riconobbi Reggie al volante, per quanto odiassi quel ragazzo era l'unica speranza di salverla in tempo, se ancora erano rimaste.

<<Porca puttana>>. Disse, allarmato alla vista di Britney tra le mie braccia. Lo evitai adagiandola accuratamente sui sedili posteriori al meglio che potessi, non volevo rischiare che cadesse durante il viaggio.

<<Parti>>. Gli dissi freddo chiudendo lo sportello della macchina. <<Vi seguo in modo>>. Aggiunsi per fare chiarezza. Non l'avrei lasciata sola per nessuna ragione. Anche se non eravamo insieme, le ero vicino col cuore e con la mente. Tutto di me richiamava all'attenzione Britney.

Non ero lucido, guidavo come un pazzo in direzione dell'ospedale senza perdere di vista l'auto in cui si trovava. Pensai a come potesse essere brutta la mia esistenza senza di lei, senza la ragione per cui sorridevo nonostante tutto. Scacciai subito il pensiero di perderla, non dovevo perdere le speranze. Lei era forte, avrebbe combattuto per la sopravvivenza e io credevo fortemente in lei. Poteva farcela. La principessa aveva carattere, più di quanto pensasse di avere.

It's complicated | Sweet pea ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora