It's complicated | Sweet pea ✓

11. Borchie e sigarette

<<Eccola qua, il nostro angelo caduto>>. Disse Malacai, divertito. <<Credevo che non venissi>>. Continuò prendendo un sorso di birra dalla bottiglia che aveva in mano.

<<Non sono in vena di scherzi>>. Lo schernii fredda. Rimasi in piedi, ferma, aspettando che mi desse indicazioni sul da farsi.

<<La ragazza ha la stoffa giusta>>. Parlò una voce femminile che ancora non conoscevo. Era una donna bionda dall'aria inquietante. Gli occhi truccati di nero e i vestiti del medesimo colore.

<<Penny>>. Disse allungando una mano verso di me.

<<Una persona qualunque>>. Risposi incrociando le braccia al petto. Guardai la sua mano a mezz'aria in modo riluttate, non l'avrei afferrata per nulla al mondo. Adam mi rivolse uno sguardo severo come per rimproverarmi.

Penny ritrasse la mano sorridendo. Si voltò dall'altro lato sussurrando qualcosa nell'orecchio di Malacai. <<Sembra che Britney si sia guadagnata una punizione>>. Esclamò Malacai alzandosi dalla poltrona su cui era seduto. Si avvicinò a me afferrandomi per i fianchi.

<<Malacai>>. Ringhiò mio cugino scattando verso di noi.

<<Tranquillo è tutto a posto, non la toccherò. Sarai tu a farlo>>. Disse rivolto ad Adam. I due sembrarono capirsi benissimo.

Adam sospirò. Il suo sguardo sembrava dispiaciuto e pentito. <<Non lo farò>>. Rispose, afflitto. Mi lanciò un'occhiata di scuse e si fece da parte. Io mi ero messa nei casini per salvarlo, ero in gioco e avrei giocato fino alla fine.

<<Allora lo farò io>>. Disse Malacai. <<Ci andrò piano, il tuo faccino ci serve>>. Mi prese per un braccio spintonandomi violentemente cercando di sfruttare il mio momento di distrazione per colpirmi.

I Ghouleis iniziarono a scaldarsi, Malacai mi aveva mancato. Continuai a scivare i suoi colpi alla cieca con facilità. Non aveva tecnica, ne velocità. <<Lasciati colpire angelo o Penny farà di peggio>>. Mi sussurrò Malacai all'orecchio.

Lanciai un'occhiata veloce alla donna, mi guardava fredda facendomi capire che non mi avrebbe lasciato andare senza un graffio.

Fu questione di un attimo. Un colpo al ventre mi fece accasciare a terra, indolenzita. Non ci era andato leggero ma si fermò, soddisfatto.

Adam mi accompagnò fino alla porta di casa in totale silenzio. Nessuno dei due voleva parlare dell'accaduto, in fondo la mia arronganza mi aveva messo nei guai. Sbagliando avevo capito che il nuovo capo non era una persona a cui piaceva il sarcasmo.

<<Britney non sei costretta a farlo>>. Disse Adam interrompendo il silenzio della notte.

<<Manca poco e poi il tuo debito sarà saldato. Sempre se non vogliono che tutta Riverdale si rivolti contro di loro>>. Dissi smorzando la tensione della situazione. Adam sembrò rimanere serio. Qualcosa lo turbava.

<<Io sono un Ghouleis e resterò tale fino alla morte>>. Affermò guardando la luna. La luce soffusa lo illuminava parzialmente, il suo sguardo era perso.

<<Sarai libero di andartene>>. Gli misi una mano sulla spalla.

<<Non capisci>>. Disse sospirando. <<Sono sempre stato bene con loro, mi divertivo, mi sentivo forte. Ma a lungo andare mi sono lasciato trasportare troppo. Per questo non volevo coinvolgerti, questo mondo non è fatto per te mettitelo bene in testa>>. Ringhiò.

<<Adam quello che non capisce sei te. La famiglia si aiuta a vicenda. Non sono così scema da entrare nella tana del lupo senza coperture. So bene con chi ho a che fare, e se mi dovesse succedere qualcosa chi di dovere verrà a cercarmi>>. Dissi calma.

Mio padre diceva sempre che un Weiland non aveva debiti con nessuno, io mi limitavo a mantenere intatta la nostra integrità sociale. Il suo aiuto mi era fondamentale, senza di lui mi sarei sentita persa.
Gli facevo da porta voce, informandolo su quello che succedeva. Così gli agenti di polizia con cui mio padre era in contatto avrebbero avuto le prove necessarie per incolpare Penny e i Ghouleis. Indubbiamente ero una ragazzina, ma una ragazzina con la giusta dose di scaltrezza e la furbizia necessaria per prendere in giro chiunque.