19. Sapore di miele

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Un leggero bagliore mi fece aprire gli occhi, lentamente. La luce del sole entrava fioca dalla finestra illuminando la stanza parzialmente rimasta in ombra.

Il soffitto bianco aveva appeso solo con una semplice lampadina o per fa un vetro concavo che quando accesa ne diffondeva la luce artificiale. La stanza infatti era per lo più spoglia, non c'erano quadri ne oggetti che rimandassero a qualcosa che conoscessi. Non mi era noto quel posto, la prima domanda che mi balenò in mente fu dove mi trovassi. Ero spaventata, avevo mal di testa e un dolore atroce al fianco destro che appena mi sollevai fece i capricci. Mi toccai la pelle coperta da una leggera veste bianca, tipica di chi risiede in ospedale, e trasalii dal dolere a quel gesto.

Riconobbi la figura di Sweet pea appisolato su una poltrona scomoda che dormiva beatamente. Il mio sorriso si allungò nel vederlo accanto al mio letto. Era così bello col viso rilassato e l'espressione serena. Aveva l'aria di uno che non si cambiava da tempo, chissà da quanto era rimasto lì.

<<Britney!>>. Urlò mia madre, turbata e sul punto di piangere. Si precipitò su di me stringendomi in un abbraccio e subito ricambiai quel gesto. Era bello trovarsi dopo tanto tempo tra le braccia di mia madre, la sensazione di protezione che mi dava era unica. D'altronde lei era sempre rimasta al mio fianco nel bene e nel male mi aveva sostenuto e sopportato. C'era sempre se avevo bisogno di una spalla su cui piangere, di un'amica con cui confidarmi e di una mamma che mi rimproverava per una cosa sbagliata che avevo fatto. Lei era la mia migliore amica, la mia cuoca, la mia infermiera, era tutto per me. <<Temevo di averti perso>>. Continuò stringendomi ancora, leggermente troppo per le condizioni in cui mi trovavo. Era scossa potevo capirlo, non le avevo reso le cose facili.

Decidi di smorzare la tensione, Sweet pea si era svegliato e non volevo farlo preoccupare ulteriormente. <<Mamma mi stai soffocando>>. Affermai nascondendo il fastidio sulla ferita. Non ricordavo bene come me l'ero procurata, avevo un vago ricordo di ciò che era accaduto con Penny nel bosco ma la mia mente non ricordava i dettagli.

Scoppiammo a ridere tra una lacrima e l'altra. I miei occhi si incatenarono con quelli del ragazzo che si era alzato di fretta quando aveva notato che mi fossi alzata. Sembrava passato un secolo da l'ultima volta che avevo guardato quegli occhi magnetici. Ci guardavamo senza parlare, non era necessario farlo. Lui aveva capito me e io avevo capito lui. Per lui l'importante era sapere che stavo bene, a me bastava sapere che lui era rimasto con me per tutto il tempo.

Appena mia mamma si accorse che stava diventando la terza in comodo decise di congedarsi lanciandomi un'occhiata d'intesa. Sweet pea le piaceva, aveva la su approvazione però non lo avrebbe mai ammesso a voce alta.

<<Come stai?>>. Domandò cauto. La sua era una domanda stupida però apprezzai comunque lo sforzo. Sospirai guardando le coperte del letto su cui sedevo. Erano ruvide, per niente accoglienti e non avevano niente a che fare con quelle in cui solitamente dormivo. Pensai a quanto fossi stanca e affaticata perdendomi nei ricordi che piano piano riaffioravano frammentati. La cosa che certa era che mi ero fatta male, molto male.

La mano di Sweet pea si posò delicatamente sulla mia spalla. Il suo tocco delicato mi provocò una leggera scossa. La nostra non era una "relazione" fisica, mi ero innamorata prima del suo modo di essere piuttosto che del suo corpo. Il fatto che fosse bello era in più, guardavo all'essenza non alla sostanza. <<Non sono al massimo della mia forma fisica, ma mi riprenderò>>. Dissi cercando di abbozzare un sorriso.

<<Non devi fingere con me, riesco a capire quando menti. Sei piuttosto prevedibile Weiland>>. Constata riuscendo a farmi distrarre per qualche minuto. Adoravo il modo in cui cercava di tirarmi su il morale, adoravo che fosse con me nonostante i suoi problemi e ancora di più adoravo come mi guardava. Ai suoi occhi non sembravo penosa o tantomeno stupida, mi guardava come se fossi sempre la stessa e non avessi preso determinate scelte. Amavo tutto di lui, lo sapevo da tempo ormai, avevo solo impegnato troppo tempo a capirlo.

<<Grazie Sweet pea>>. Sussurrai asciugando una lacrima solitaria che scivolava lungo il mio viso. Avevo una gran voglia di piangere e non ne capivo il motivo, era molto che non provavo quella sensazione di libertà.

<<Non dirlo neanche>>. Rispose sedendosi vicino a me e stringendomi al suo petto. Era il minimo che potessi dire dopo quello che faceva per me. Nessun "estraneo" si sarebbe comportato come lui.

Dopo minuti di silenzio rimasti abbracciati riprese a parlare. <<È giusto che tu sappia qualcosa Britney>>. Si fece improvvisamente serio, come se qualcosa lo turbasse. Non era arrabbiato solo deluso da tutto. <<Hanno sparato a Fangs>>.

La mia tristezza passò in secondo piano facendo spazio ad un senso di ansia e angoscia. <<Perché?>>. Farfugliai chiudendo gli occhi per un secondo cercando di rimanere calma.

<<Credono che abbia ucciso Midge>>. Alzò le spalle non trovando neanche lui una spiegazione logica a quell'atto cattivo. Davvero erano arrivati a questo?

<<Come sta?>>. Domandai subito, consolandolo io questa volta. Fangs era il suo migliore amico doveva stare malissimo.

<<Stabile credo>>. Disse sospirando pesantemente. <<Sta tranquilla non è grave. E prima che tu me lo chieda sto bene>>.

<<Certo che non stai bene, può anche fumarla di fare il duro>>. Constatai guardandolo da così vicino. Dai suoi occhi posai lo sguardo sulle sue labbra. Le desideravo così ardentemente che non aspettai mi baciasse lui. Azzerai le distanze unendo le miei labbra con le sue, baciandolo lento. Sweet pea spostò una mano dietro il mio collo stringendomi ancora più a lui.

Il nostro momento venne interrotto dall'entrata di diverse persone molto rumorose. Nonostante le cose brutte che stavano succedendo nell'ultimo periodo, la stanza si riempì di gioia. C'erano tutti: Toni, Kevin, Cheryl, Betty, Jughead, Veronica. Erano lì per me sebbene fossi stata una sciocca. La mi felicità era alle stelle, come un bambino che riceve una caramella al miele, dolce e sana allo stesso tempo.

Spazio autrice
-2. Manca poco alla fine, siete pronti? Vi concedo con un mini spoiler, nell'ultimo capitolo ci sarà una piccola sorpresa per tutti coloro che aspettano il momento caldo della storia. Finisco con augurarvi una buona giornata, spero di aggiornare al più presto!❤️

It's complicated | Sweet pea ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora