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Harry 

L'ennesimo bicchiere di amaro della serata, e io sono ancora sobrio.

Vorrei sparire da questa festa e andare lontano da questa poca trasparenza che mi circonda. Ora vorrei essere altrove, dove non sono nessuno e dove la gente non mi guarda dandomi l'impressione che se solo schioccassi due dita, potrebbero – anzi di questo ne sono certo – inginocchiarsi a me.

Tutti così impegnati a farsi notare per quelli che non sono; tutti uguali nei loro visi differenti, nei loro sorrisi carichi di invidia e finta bontà. Thomas, mi aveva chiesto di restare a sorvegliare il piano superiore, dopo avermi trasportato con sé, facendomi abbandonare il muro sul quale ero appoggiato e spostare quindi lo sguardo da lei... e da quello stronzo di Black.

Da quassù, mi rifiuto di guardare ancora questa festa, in questa villa troppo grande e vuota, nonostante gremita di persone. E' tutto poco interessante ai miei occhi che, piuttosto, preferiscono guardare l'alcol dentro al bicchiere. Finché nell'attimo in cui mi appoggio con i gomiti al parapetto in marmo, scorgo una figura al piano inferiore.

Si fa spazio tra la folla, lasciando che la coda del vestito oro le scorra dietro come un'ombra facendomi desiderare d'esser io. I capelli biondi sono abbelliti da onde perfettamente arricciate e se non fosse che sono adagiati su di una spalla, ricadendole sul seno destro come un mare in rivolta, avrei cercato di tirarle delicatamente qualche ciocca per portarla indietro, da me; fino a raggiungermi, talmente sono lunghi e talmente mi attrae solo inebriando l'aria con la sua presenza.

Mi rendo conto dei miei pensieri così assurdi, e forse a questo punto, penso che l'amaro che ho già bevuto, abbia fatto il suo effetto. Sparisce in un'altra stanza e drizzo la schiena, mantenendo ancora il bicchiere fra le mani.

Sospiro perché non so nulla di questa ragazza, se non il nome, Hailey. E so che c'è la probabilità che quello non sia il suo reale nome. E' da quando l'ho vista al Black's che non riesco a togliermela dai pensieri, poiché la somiglianza con qualcuno che è nella mia testa già da parecchi anni, mette a repentaglio la mia pazienza già di suo, scarsa e difficile da afferrare.

Passa qualche minuto, dove combatto con la voglia personalmente illecita di seguirla, e l'impormi di restare dove sono a fare il mio lavoro. Bevo d'un sorso ciò che ne rimane dell'amaro nel mio bicchiere di cristallo e lo lascio su un tavolino basso, per poi voltarmi e allontanarmi. Scendo le scale con le mani nelle tasche e mi sforzo di guardare qualcuno che mi saluta. Sto venendo meno al comando datomi da Thomas, e questo se venisse scoperto, potrebbe diventare un problema, ma non me ne curo e non ne sono spaventato. L'unica cosa da cui mi sento comandato ora, è quella figura bionda e longilinea, che in mezzo alle luci soffuse, riesco a intercettare velocemente entrando nella sala bar.

Mi blocco, non appena la vedo in compagnia di Zayn.

Sto per tornare indietro, quando più la guardo più sento di voler andar lì a conoscerla, a scoprire qualcosa. Così, escogito una banale scusa, per allontanare Malik da lei.

«Zayn, ti cerca Thomas.»

Affiancando mio cugino, vedo lo sguardo della donna posarsi su di me con la stessa velocità con cui il mio, ha trovato lei prima. Ora siamo entrambi di fronte a lei, entrambi a cercare risposte, forse entrambi ammaliati da tanta bellezza. Non passa molto, quando Zayn va via lasciandoci da soli, finalmente.

Prendo lo sgabello alla mia sinistra e mi ci siedo sopra, ordinando poi un amaro che probabilmente non berrò. Ora che è completamente rivolta nella mia direzione, la vedo mentre osserva minuziosamente le mie mani e mi prendo la briga di guardarla meglio in viso, approfittando della sua distrazione tuttavia lusinghiera.

𝘿𝙚𝙫𝙞𝙡'𝙨 𝙂𝙡𝙤𝙬 || hsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora