Capitolo 17

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Tabitha.Tate:

«è tornata Tabitha» disse SweetPea, mostrando la storia instagram a Toni, seduta sul divanetto della sala relax«buon per lei» rispose indifferente

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«è tornata Tabitha» disse SweetPea, mostrando la storia instagram a Toni, seduta sul divanetto della sala relax
«buon per lei» rispose indifferente.

Era Venerdì mattina, Cheryl non aveva avuto modo di parlare con la Serpent riguardo a ciò che era successo ieri, ma Betty e Veronica, volevano spiegazioni, dopo aver visto il repost della rossa riguardo alla storia.

«stavate per..»
«sì»
«e l'hai lasciata andare via..»
«sì»

«Cheryl Marjorie Blossom, cos'hai in quella testa?» chiese la cugina, facendole alzare lo sguardo
«non chiamarmi più così, Elizabeth» ribattè minacciosa, facendo ridere Veronica
«scusate» disse alzando le mani, dopo aver visto le loro facce.

«non volevo che se ne andasse, gliel'ho detto che poi saremmo rimaste sole» riprese a parlare Cheryl
«siete state interrotte sul più bello, potrebbe mai rimanere a casa tua con Tabitha? ci provava con te!» disse Betty
«ha ragione, poi come ti ha detto, se avesse fatto tardi, sarebbe finita nei casini» intervenne Ronnie, incrociando le braccia al petto.

«non posso neanche parlarle, vorrei chiederle scusa» disse la rossa
«oggi ci sono le prove con le Vixens, magari puoi approfittare di quel momento» parlò Betty
«giusto, brava B» disse Veronica, battendo il cinque con l'amica.

«ok, va bene, ora andiamo in classe, altrimenti facciamo ritardo»

Le tre uscirono dal bagno e camminarono nei corridoi per raggiungere l'aula di scienze, dove sicuramente erano già tutti seduti.

Invece, Toni e SweetPea, rimasero in sala relax, scattando foto stupide, saltando l'ora di matematica, dove sicuramente non avrebbero capito nulla.

«non postarla!» esclamò divertita la Serpent, ma l'amico alzò il braccio, sapendo che non ci sarebbe mai arrivata e condivise la storia.

Sweet.Pea:

«sei uno stronzo!» aggiunse, mentre lui rideva«sei alta quanto me» la prese in giro, ricevendo un piccolo schiaffo sul braccio«ti odio»

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«sei uno stronzo!» aggiunse, mentre lui rideva
«sei alta quanto me» la prese in giro, ricevendo un piccolo schiaffo sul braccio
«ti odio»

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