- 𝘤𝘩𝘢𝘱𝘵𝘦𝘳 𝘴𝘪𝘹

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„𝙶𝚞𝚊𝚜𝚝𝚊𝚏𝚎𝚜𝚝𝚎"

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„𝙶𝚞𝚊𝚜𝚝𝚊𝚏𝚎𝚜𝚝𝚎"

Un anno era passato.
Del Capitano e Sam non ne sapevo tanto, poiché restai molto sulle mie.
Nick, che era partito per l'Europa, riempiva il mio cellulare di chiamate e messaggi, come se fosse diventato una madre preoccupata. Non me lo aspettavo in realtà, ma d'altronde era la prima volta che andavo a vivere da sola, per di più in una città sconosciuta.

Sorprendentemente, riuscii a cavarmela senza chiedere aiuto a nessuno; cercavo di non dare molto nell'occhio, perciò iniziai a lavorare come impiegata in un piccolo negozio di dischi, situato in un vicolo sperduto di Brooklyn, dove la paga era abbastanza per riuscire a vivere con il necessario; poi c'erano anche i soldi accumulati durante gli anni allo S.H.I.E.L.D., che però usavo per cose davvero necessarie.

Per quanto riguardava il mio breve incontro con Bucky... be' diciamo che non fu l'ultimo.
James aveva accettato di vivere a mie spese, ovviamente facendo lavoretti qua e là per aiutarmi, in diverse parti del mondo, onde evitare di farsi catturare dalle agenzie segrete che lo stavano cercando; in cambio, lui, dopo aver riacquistato la memoria, mi avrebbe informato di tutto ciò che riguardava mia madre e la missione in cui morì.
Lo andavo a trovare qualche volta, giusto per vedere in che stato si trovasse. Gli avevo lasciato un cercapersone, che avevo potenziato, così da poter sapere se gli serviva il mio aiuto, o per avvisarlo del mio imminente arrivo.

Il nostro ultimo incontro fu proprio il giorno in cui, una certa persona che non sentivo da tanto, mi mandò un messaggio chiedendomi se non fossi impegnata per una telefonata.
Mentre aspettavo che Bucky tornasse a casa, accettai la proposta.

«Ehi, bel biondino. Da quanto tempo!» esclamai una volta aver risposto alla chiamata.

«Amelia, mi fa piacere sentirti. Come stai?»

«Non sono mai stata meglio» dissi, falsificando il mio tono d'entusiasmo.
«Di cosa volevi parlare?»

«Uhm... siamo appena ritornati da una missione,» cominciò facendomi sorridere per il suo tono imbarazzato. «abbiamo recuperato lo scettro di Loki»

Continuando a camminare su e giù per la stanza in cui mi trovavo, dissi: «Complimenti, siete stati bravi, devo ammetterlo»

«Si...» rise, schiarendosi la gola un secondo dopo.
«per questo Tony ha voluto organizzare una delle sue feste»

Ad un certo punto sentii una voce molto familiare attraverso il telefono, mentre diceva: «L'hai invitata?»

«Zitto, Sam!» esclamò silenziosamente Steve, cercando di non farsi sentire. Ma purtroppo per lui, avevo ascoltato tutto.

𝐀𝐠𝐞 𝐎𝐟 𝐂𝐚𝐨𝐬 » 𝐒𝐭𝐞𝐯𝐞 𝐑.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora