- 𝘤𝘩𝘢𝘱𝘵𝘦𝘳 𝘵𝘸𝘦𝘯𝘵𝘺 𝘵𝘩𝘳𝘦𝘦

1K 56 80
                                    

„𝙽𝚘𝚗 𝚝𝚒 𝚜𝚌𝚘𝚛𝚍𝚊𝚛 𝚍𝚒 𝚖𝚎"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

„𝙽𝚘𝚗 𝚝𝚒 𝚜𝚌𝚘𝚛𝚍𝚊𝚛 𝚍𝚒 𝚖𝚎"

Chi ha mai detto che non potevo essere felice? C'è qualcuno che determina le sorti di ogni essere vivente?
Prima lo credevo, niente sembrava essere dalla mia parte. In quel momento, dopo così tanto, tutto pareva diverso. Un'opportunità aveva bussato alla mia porta e io fui più che entusiasta ad accoglierla per non lasciarla andare via.

La cosa buffa era che, solo in una situazione come quella in cui stavamo vivendo, avevo scoperto la via per la salvezza.
È vero che solo quando smetti di cercare qualcosa, la riesci a trovare.

E io avevo trovato Steve.

La speranza di luce nelle tenebre del mio cuore.

Chi ricordava più i tempi bui che ci circondavano costantemente?
La mia mente, il mio corpo, il mio tutto era concentrato solo su una cosa. E me lo meritavo.

Come promesso, eravamo andati via insieme. Un nuovo capitolo della nostra vita stava per cominciare, ciò non includeva restare indietro, ma andare avanti.

Natasha ci rassicurò del suo completo appoggio alla causa. Ognuno aveva qualcosa da fare, io e Steve più degli altri. Costruire una vita insieme non era così facile come si pensa.

Passammo settimane a cercare un appartamento, una casa che fosse anche solo vicina a New York. Non volevamo lasciarla completamente sola. Avevamo ancora bisogno di lei, come lei aveva ancora bisogno di noi.

Per un periodo ci arrendemmo. Il destino pareva urlarci contro di essere intrappolati in quella gabbia di ricordi scomodi per sempre.

Questo fino a un bel giorno d'autunno inoltrato.

Gli alberi, ormai spogli della loro veste, lasciavano che l'aria gelida ci colpisse e facesse di noi due dei ghiaccioli in movimento.

Steve ne sapeva di certo qualcosa.

Gli abiti pesanti mi erano scomodi quel pomeriggio, non ero mai stata una grande ammiratrice del coprire il corpo così tanto da trasmutarlo completamente. Già accadeva troppo davanti un semplice specchio.
Steve aveva ribadito che per quella volta avrebbe deciso lui cosa fare al nostro appuntamento settimanale. Guidava la sua macchina vintage fiero di possedere ancora un pezzo d'antichità. Un po' come lui.

La strada era familiare, ma quando l'avevamo attraversata il paesaggio era colmo di colori e vita. Ciò che in quel momento non esisteva, se non fosse stato per il vento che correva insieme a noi.

𝐀𝐠𝐞 𝐎𝐟 𝐂𝐚𝐨𝐬 » 𝐒𝐭𝐞𝐯𝐞 𝐑.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora