- 𝘤𝘩𝘢𝘱𝘵𝘦𝘳 𝘦𝘪𝘨𝘩𝘵𝘦𝘦𝘯

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„𝙶𝚕𝚒 𝙸𝚗𝚝𝚛𝚞𝚜𝚒"

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„𝙶𝚕𝚒 𝙸𝚗𝚝𝚛𝚞𝚜𝚒"

«Thanos sta arrivando. Sta arrivando»

«Chi?» domandò Stephen adocchiando me e Wong.

Bruce Banner. Non ne avevamo più avuto notizie da ormai molto tempo, dove era andato a finire? Perché era sbucato dal nulla urlando il nome di uno sconosciuto? Chi era Thanos?
Il mio cervello era troppo confuso per rispondere a queste domande, chiunque fosse stato questo individuo non ero certa che ci fosse amico. Dovevamo fare qualcosa, poiché le sue preghiere sembravano urgenti. Stava invadendo la Terra proprio in quel momento? Ci serviva aiuto, allora. E l'unica immagine che mi comparve nella mente fu l'uomo che mi aveva salvato dalle tenebre.

«Dobbiamo chiamare Tony Stark» mi voltai verso i due stregoni che mi guardavano con occhi socchiusi.
«Iron Man»

«Secondo voi è urgente?» sollecitò Wong, muovendosi sul posto.

Quando Strange rimaneva in silenzio voleva dire solo una cosa: stava meditando, stava captando qualche forma di energia negativa entrata in collisione con la Terra, accedendo così alla barriera che i tre Santuari emanavano.

«È molto urgente» constatò infine. Arrivò al principio delle scale e aprì un portale, per quello che indovinai fosse Central Park.

Mi scansai dal disastro solo per seguirlo, volevo vedere la scena anche solo da lontano.

«Tony Stark.» chiamò. «Sono il Dottor Stephen Strange. Devi venire con me»

Era lì davanti, sorpreso della sua presenza insieme alla sua fidanzata, Pepper. Il cuore mi batté forte nel petto sapendo di aver ritrovato un'altra faccia familiare.

«Oh, a proposito. Congratulazioni per le nozze»

«Scusa, vende i biglietti per qualcosa?» sempre il solito sarcasmo, mi era mancato.

Non avrebbe mollato così facilmente, perciò pensai che se mi avesse visto implorare avrebbe ceduto subito.

«Devi aiutarci» sbucai da dietro lo stregone.

«Amelia...» mormorò non credendo ai suoi occhi.

«Credimi, non esagero nel dire che il destino dell'universo è a rischio» continuò Strange, ignorando completamente l'espressione di incredulità sulla faccia di Stark non appena mi vide.

«Ehi, Tony» non mi ero resa conto che Bruce avesse fatto così velocemente a rimettersi in piedi e a vestirsi.

E anche per lui, Tony, era ancor più sorpreso. Non riusciva a ricordare per quanto tempo fossero stati separati l'uno dall'altro. Erano molto amici, d'altronde. Fu così che il miliardario accettò, e lasciò il prato del parco per il freddo pavimento del Santuario.

𝐀𝐠𝐞 𝐎𝐟 𝐂𝐚𝐨𝐬 » 𝐒𝐭𝐞𝐯𝐞 𝐑.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora