CHAPTER 55 - Peter Pan

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JUNGKOOK POV

Aish sono ingrassato ancora!
Ormai quasi nessun abito mi entra più...

Detesto essere incinta e avere tutte queste voglie improvvise ed incontrollate di cibo!

Sono orribile...

Per consolarmi andai nelle cucine del palazzo e presi degli altri biscotti al cioccolato.

La causa delle mie sofferenze è anche la mia consolazione.

Rassicurante...

<<Hey amore! Ti ho cercato per tutto il palazzo...>>
Arrivò Taehyung.

<<Scusami, volevo stare un po' da solo>>
Gli risposi.

<<E come mai? È successo qualcosa?>>
Si sedette vicino a me.

<<Faccio schifo Tae...
Sto ingrassando come una delle vacche del regno!>>
Mi auto commiserai.

<<Ma é normale che la tua pancia si stia gonfiando Jungkook!>>
Mi disse.

<<No, non mi riferisco alla pancia.
Le mie cosce sono enormi, per non parlare poi delle mie gambe e dei miei fianchi...>>
Mormorai.

<<E questo sarebbe un problema? Non mi pare di essermi mai lamentato, né tantomeno il mio amichetto lí sotto>>
Mi fece l'occhiolino.

<<T-Tae... sei uno scemo!
Qui non si tratta di come tu mi vedi, ma di come mi vedo io!>>
Sospirai dandogli una pacca sul braccio.

<<Beh, se la cosa ti pesa così tanto allora sappi che non appena il nostro piccolo verrà al mondo inizierai a dimagrire>>
Affermò.

<<Da notare che mi sto lamentando del mio grasso abbuffandomi di biscotti...>>
Risi amaramente.

<<Sono solo le tue solite voglie da gravidanza, non è nulla di preoccupante cucciolo. Stai sereno e pensa che il nostro piccolo è ben nutrito>>
Rispose.

<<Giusto, hai ragione. Lui è più importante delle mie paranoie>>
Dissi coccolando il mio ventre.

<<Sta scalciando da dieci minuti e non vuole ancora saperne di calmarsi...>>
Mi lamentai.

<<Posso?>>
Mi chiese.

<<Certo>>
Acconsentí.

Si avvicinò al mio ventre ed appoggiò una mano su di esso, sentendo così i calcetti del nostro piccolo guerriero.

<<Hey amore mio, non fare troppo male ad appa Kookie!>>
Lo rimproverò con dolcezza.

<<Non penso che possa sentirti Tae...>>
Commentai.

<<Beh, intanto ha smesso di dare calci>>
Mi fece notare.

<<È vero...>>
Constatai sorridendo.

<<E con questo abbiamo già capito a chi darà più ascolto>>
Mi prese in giro.

<<Hey!>>
Alzai gli occhi al cielo.

<<Scherzo amore, forse>>
Rise di gusto.

<<Aish!>>
Sbuffai.

<<Vi amo tanto>>
Disse baciandomi la pancia.

<<Anche noi ti amiamo tanto appa Tae>>
Parlai a nome di entrambi.

<<Non vedo l'ora che il nostro piccolino cresca e mi chiami "papà">>
Confessò.

<<Tutti dicono che i bambini crescono in fretta>>
Gli dissi.

<<Beh, da una parte ne sono felice, ma dall'altra vorrei che restasse picco per sempre>>
Ammise.

<<Come Peter Pan>>
Commentai.

<<Esatto amore>>
Concordò.

<<Mamma me la leggeva spesso; era una delle mie storie preferite.
Infondo mi sento un po' come Peter Pan>>
Sorrisi al ricordo.

<<Essere piccoli ha molti lati positivi>>
Disse.

<<In che senso Tae?>>
Gli chiesi.

<<I bambini non hanno rimpianti Jungkook>>
Rispose.

<<Non è vero; quando è morta mia madre ho avuto un sacco di rimpianti.
Dovevo fargli più disegni, dovevo dirle più volte quanto le volevo bene...
Qualunque cosa per alleviare le sue sofferenze>>
Inspirai rumorosamente.

<<Allora penso che la cosa migliore sia crescere e diventare adulti. In questo modo si è più maturi per prendere decisioni importanti.
Tu eri troppo piccolo Jungkook, non portare più questo peso>>
Mi disse.

<<No invece, gli adulti non provano più emozioni né affetto. Non esiste un periodo della vita ideale Taehyung.
Non voglio diventare come mio padre...>>
Dissi tristemente.

<<Non accadrà mai Jungkook, il tuo cuore è troppo buono per smettere di provare emozioni. Riguardo al periodo migliore della vita beh, penso che sia il presente. Solo apprezzando e vivendo il presente ci si costruisce un futuro basato sugli errori e le esperienze del passato>>
Mi rassicurò.

<<Grazie Tae, riesci sempre a tirarmi su il morale>>
Gli sorrisi.

<<E tu riesci sempre a tirarmi su altro...>>
Rispose.

<<KIM TAEHYUNG!!!>>
Lo ripresi.

<<L'autostima piccolo, che avevi capito?!?>>
Rise facendomi l'occhiolino, guadagnosi da parte mia una linguaccia.

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