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Jimin's pov
La casa era avvolta dall'oscurità. Nonostante fossero soltanto le sette di sera, era buio pesto li dentro. A fare da cornice a quell'oscurità si affiancava il silenzio tombale che regnava sovrano. Sembrava quasi una cosa disabitata, come se non ci vivesse nessuno da anni.

Appena entrato in casa, mi sentii l'agitazione iniziare a farsi largo in me. Perché era così buio e silenzioso quel luogo? Jungkook dove era? Che stava facendo? Erano già passate le dodici ore?

Iniziai ad addentrarmi in casa cautamente cercando di non fare troppo rumore. Avevo il dubbio che stesse dormendo o che stesse leggendo. Sinceramente ero molto in ansia di incontrarlo. Non sapevo cosa dirgli o cosa fare. Come avrei potuto iniziare il discorso? Cosa avrei dovuto dirgli?

*Oh Jungkook come te la passi? È stato bel tempo oggi vero? Ma sai mi è piaciuto quello che è successo stamattina non è che ti va anche su succhiarmelo e scoparmi? Se non ti crea troppo disturbo eh! Non vorrei mai disturbarti*

Respirai profondamente prima di afferrare la maniglia della porta della cucina, vedendo una leggera luce uscire da sotto la superficie di legno.

*Forse è qui*

Appena entrai vidi qualcosa di davvero carino. Un tavolo apparecchiato ed imbandito a dovere, con tanto di fiori ad adornarlo. Non c'erano ne piatti sporchi, ne pentole e tutto era in ordine e perfetto. Jungkook era addormentato sulle sue braccia conserte sul tavolo con indosso un grembiule e farina sia sul viso che addosso. Dormiva beatamente.

Sorrisi dinnanzi a ciò, sentendomi un po' in colpa per come lo avessi trattato. Gli avevo urlato contro e me ne ero andato senza una parola e lui invece di arrabbiarsi con me od intristirsi mi aveva preparato la cena, aveva pulito e mi aveva pure aspettato per mangiare. Era stato un gesto talmente dolce e sentito nel cuore che mi sentivo quasi gli occhi bruciare al pensiero di che persona orribile fossi.

Avevo scaricato la colpa su di lui, incolpandolo di una cosa che alla fine avevo voluto anche io. Avrei potuto fermarlo ma avevo scelto di non farlo. Non potevo avercela con lui o prendermela con lui. Infondo anche lui aveva le sue voglie da soddisfare come del resto anche io.

Mi avvicinai cautamente, portando una mano tra i suoi morbidi capelli accarezzandoli dolcemente. Ero così tenero che avrei voluto metterlo in una teca in quella posizione per poterlo osservare per l'eternità. Piano piano lo vidi iniziare a muovere il naso, esattamente come faceva da coniglio, svegliandosi poco dopo.

-hyung sei tornato-mi disse alzandosi di scatto e fiondandosi su di me abbracciandomi come se fossi la sua ancora di salvezza. In quell'abbraccio riuscii a sentire tutto il suo affetto nei miei confronti e quanto ci tenesse a me.

-ciao kook-risposi ricambiando l'abbraccio accarezzando la sua schiena cercando di tranquillizzarlo.

-hyung...per...don.....nami...ti prego....-mi sussurrò mentre sentivo dei piccoli singhiozzi cominciare ad uscire dalle sue labbra. Sentirlo in quel modo a causa mia mi stava uccidendo. Ero stato duro con lui, lo sapevo bene ed ora era il momento per me di scusarmi con lui.

-tranquillo kook, va tutto bene-risposi stringendolo di più cercando di farlo smettere di piangere.

-non odiarmi hyung-continuò, non smettendo di piangere. Così feci qualcosa per cercare di farlo fermare. Non volevo che continuasse a stare male per quella storia.

-kook...guardami-gli dissi, prendendo il suo viso tra le mani obbligandolo a guardarmi.

-va tutto bene ok? Stamattina ho esagerato, infondo non era solo colpa tua. Era una cosa che abbiamo fatto insieme mhh?! Se non lo volevo potevo fermarti ma non l'ho fatto. Quindi tranquillo ok mio piccolo coniglietto adorabile-dissi, sorridendogli asciugando le sue lacrime con i pollici e baciando la punta del suo naso facendolo sorridere all'istante.

-non piangere più kook-dissi ancora, facendolo sedere sulla sedia e sedendomi davanti a lui.

-ti va di mangiare quello che hai preparato con tanto affetto?-gli chiesi prendendo la sua mano ed accarezzandola. Sorrise, mettendo in mostra il suo sorriso da coniglietto prima di iniziare ad illustrarmi tutto quello che aveva preparato.

C'era cibo per un reggimento. Probabilmente aveva impiegato tutto il pomeriggio per farlo e lo aveva fatto per farsi perdonare da me. Se non era la persona più adorabile e tenera del mondo non so cosa altro poteva essere.

-grazie kook-dissi, tra un boccone e l'altro guardandolo e per la prima volta lo vidi arrossire enormemente.

Il mio coniglietto stava diventato più umano ogni giorno che passava ed io iniziavo a vederlo sempre di più come un amico con il quale condividere i propri pensieri e la propria vita.

Come tu mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora