2 - Albus

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-Tu cosa? Ok sono impazzito e mi stai facendo uno scherzo- disse il biondo guardandolo, ma lui non si mosse dal suo letto, allora forse non stava scherzando -Fai sul serio?
-È tanto strano?- chiese il moro alzandosi.
-Considerando i precedenti si- quella frase fece stranire Albus, non aveva capito di che precedenti stesse parlando -Dai, tuo padre è Harry Potter, il salvatore del mondo magico! E mio padre è Draco Malfoy, il mangiamorte mancato, e tra l'altro tutta la mia famiglia ha cercato di uccidere la tua, più di una volta- disse velocemente il biondo gesticolando nervosamente, non riusciva a capire perché volesse proprio il suo aiuto, tra tutti quanti gli studenti proprio lui -E poi perché proprio io? Sono tantissimi gli studenti in classe, tra tutti io?
-Certo, chi meglio di te può conoscere le Arti Oscure?- disse, ma Scorpius non prese troppo bene quella frase -No cioè non è quello che intendevo, io- ma non poté finire di parlare perché il biondo lo fermò con un gesto della mano -So esattamente cosa volevi dire, non ti preoccupare Potter, faremo il lavoro assieme e non ti rovinerò la reputazione. Quello che è successo oggi non lo saprà nessuno perché non è mai accaduto, ci vediamo- disse duramente Scorpius uscendo dalla stanza lasciando Albus da solo, sapeva che sarebbe uscito quell'argomento ma sperava che non l'avrebbe tirato fuori visto l'accaduto, sperava male, era come tutti gli altri, si disse il biondo asciugando quelle poche lacrime che gli bagnavano di nuovo le guance.

Albus guardò uscire il biondo dalla stanza con una pergamena in mano ma senza il mantello, avrebbe voluto seguirlo, avrebbe voluto guardarlo, non sapeva perché aveva bisogno di lui, in quell'ultimo periodo sentiva il bisogno di osservare quegli occhi grigi e profondi ma allo stesso tempo doveva stargli lontano, non sapeva perché gli avesse chiesto di fare il lavoro assieme, non doveva neanche parlargli. Rose diceva sempre che i Malfoy erano persone poco raccomandabili ma proprio Scorpius, Malfoy lo corresse la sua mente, proprio Malfoy non sembrava tanto cattivo come dicevano, vederlo in quello stato prima, gli aveva fatto desiderare di spaccare la faccia a Bolde, eppure il bruno era un suo grande amico da sempre. L'unica cosa sensata che la sua mente riuscì a trovare era che Malfoy gli faceva pena in quello stato. Non aveva mai avuto l'intenzione d'insultarlo, in sette anni non aveva mai sentito il dovere di ferirlo a parole, eppure il suo gruppo lo nominava spesso, segno che era vittima dei loro scherzi, in quel momento si sentì in dovere di seguirlo ma le sue gambe non si muovevano, sembravano due macigni e poi, non sapeva dove andare a cercarlo.

Dopo qualche minuto che si trovava in piedi in mezzo alla stanza la porta si aprì di nuovo, guardò lo spiraglio di luce ingrandirsi sperando di vedere dei capelli biondi entrare ma non accadde, quando vide entrare una chioma folta marroncino capì che di trattava della sua ragazza, Marlene, tirò un sospiro triste senza farsi notare -Albus! Tutto ok amore?- chiese lei avvicinandosi e accarezzandogli una guancia con la mano. Lui la guardò annuendo per poi allontanarsi da lei -Andiamo dagli altri Lene- le disse prendendola per mano mentre lei gli lasciava un bacio sulla guancia.

I giorni passarono lenti, erano trascorsi sei giorni da quando si era scontrato con Malfoy e lui aveva smesso di rivolgergli la parola anche al tavolo in sala grande per chiedergli il sale, anzi, quasi non frequentava più i pasti, era dimagrito e aveva delle occhiaie molto profonde, Albus l'aveva notato, anche se non poteva guardarlo troppo era riuscito a capire che stesse male.
Non si era preoccupato troppo per il lavoro, Malfoy era un ragazzo diligente con una media impeccabile, non avrebbe permesso che un disguido gliel'avrebbe fatta abbassare.

A lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure si sedettero vicino perché dovevano sedersi con il proprio compagno di progetto, ma non parlarono, Scorpius a malapena alzava lo sguardo dal quaderno per osservare il professore scrivere alla lavagna e poi trascrivere il tutto con la sua calligrafia impeccabile. Finita la lezione il solito gruppetto si avvicinò ad Albus accerchiando il tavolo, il moro aveva capito che non sarebbe finita bene ma non ci diede peso. Scorpius si alzò dal suo posto dopo aver messo a posto le sue cose nella borsa, gli mise un bigliettino nella tasca senza farsi vedere dagli altri e poi cercò di allontanarsi -Permesso- disse a bassa voce cercando di passare tra due sei ragazzi che si trovavano lì -Permesso- ripeté quando questi non si spostarono. Sospirò frustrato, sarebbe arrivato in ritardo a Rune di quel passo.

Una Fine Inaspettata || ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora