6 - Scorpius

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La mattina dopo fu abbastanza strana, tutti quanti in sala comune osservavano Scorpius sperando di rivedere di nuovo quel suo lato aggressivo che nascondeva dentro si se. Ma non accadde. Scorpius passò tra i divanetti uscendo dalla stanza senza degnare di uno sguardo nessuno, aveva la camicia corta indosso con sopra il mantello, questo gli consentiva di sfoggiare le sue bellissime bende.

Durante le lezioni i ragazzi lo sbeffeggiavano per quelle strane garze ma lui ci diede poco caso, anzi, i professori erano fieri di lui, aveva studiato tanto quanto gli altri anche se era in infermeria, forse sapeva più cose lui degli altri in classe.

Decise che quel giorno doveva mangiare, anche se non sapeva bene dove sedersi poiché era sempre solo -Scorpius!- urlò qualcuno, si girò verso la voce e vi trovò Albus, vicino al gruppo di amici che lo guardava -Vuoi sederti qui?- chiese indicandogli il posto libero accanto a lui.
Il biondo gli sorrise sedendosi vicino a lui -Starò poco, così non do fastidio- disse sottovoce per farsi sentire solo da lui che stava per rispondergli ma non lo fecero parlare.
-Com'è che hai ancora le garze Malfoy?- chiese Bolde.
-Per sicurezza- rispose senza guardarlo Scorpius mentre mangiava una fetta di carne.
-Papino ti ha fatto del male? Draco Malfoy, il mangiamorte mancato che picchia il figlio, sarebbe un titolo da giornale- disse Moore.
-Mio padre è un uomo per bene, solo perché ha una determinata fama, non significa che mi abbia maltrattato- disse a denti stretti guardando il diretto interessato. Moore non si aspettava quell'occhiata, rimase abbastanza stupito, i suoi occhi erano freddi, senza vita, calmi e distaccati, quasi finti.
-Tutta quella grinta dove l'hai tirata fuori ieri sera?- chiese Marlene Jones.
-Tu e il tuo gemello Marcus dovreste imparare a tenere la bocca chiusa Jones, anzi, tu dovresti tiener chiuse le gambe, non so se mi spiego- il biondo le scoccò un'occhiata di ghiaccio e lei si bloccò sul posto.
-Tu...tu cosa sai?- chiese impaurita.
-Non ti è dato saperlo Jones- disse per poi alzarsi -È stato un piacere pranzare con voi, addio- si spostò da vicino al tavolo ma qualcuno lo fermò per il braccio.
-Domani solita ora solito posto?- chiese il moro dagli occhi verdi a cui non era riuscito a rivolgere la parola.
-Domani solita ora solito posto, ci vediamo Albus- disse sorridendogli per poi andare a lezione.

Le ore pomeridiane passarono veloci e senza troppi problemi, Artimazia gli era mancata più del dovuto, anche Rune era più bello in presenza che con gli appunti.

Alle sei si recò in biblioteca per incontrarsi con Lily che stava posando dei libri -Aspetta, ti do una mano- disse prendendo qualche libro dalle sue braccia, lei arrossì per il contatto -Lils, non voglio farti star male, devi conoscere altre persone, hai provato a parlare con Christian?- disse guardandola triste.
-Scorp, non ti preoccupare su, parliamo di altro adesso. Dei gemelli Jones ad esempio- disse la rossa posando un libro.
-Vuoi iniziare con Marcus o con Marlene?
-Marcus, ho saputo che se la fa con una ragazzina dei tassi del terzo, poverina, non sa che la sta solo usando.
-Marlene invece sta usando tuo fratello Lils- disse il biondo posando un libro.
-In che senso?- chiese lei.
-Sta mattina l'ho vista che si dava da fare in un aula, all'inizio pensavo fosse Albus, ma lui era in sala comune e poi quando sono uscito stava dormendo. Penso sia stata lì tutta la notte- disse evitando di incontrare lo sguardo smeraldino di lei.
-Dobbiamo dirglielo Scorp! Deve saperlo.
-Lils, vorrei dirglielo ma deve poter vivere la sua vita senza che persone esterne lo condizionino.
-Scorp...che intendi?
-Tutti pensano che tuo fratello sia un Harry Potter 2.0 perché è identico a lui, e già da questo ci è andato male perché è finito tra le Serpi e non tra i Grifoni. Se vuoi che cresca devi fargli fare le sue scelte, da solo, che poi ti venga a chiedere un consiglio è un altro conto, ma fino a quel momento devi lasciarlo decidere con la sua testa, non è un bambino, ha diciassette anni, se non diventa indipendente adesso quando lo diventerà?- disse Scorpius posando un libro per poi guardarla.
-Hai ragione...ma così soffrirà e non voglio- disse lei guardando verso il basso.
-Albus è un ragazzo intelligente, lo capirà tra massimo qualche giorno, tranquilla ok?- disse pogiandole una mano sulla spalla, lei annuì abbracciandolo.
-Non può mettersi con te? Almeno sarai sempre con me così- disse sbuffando la rossa poggiando la testa sul petto del ragazzo, lui sorrise accarezzandole i capelli, era arrossito, non aveva mai pensato ad Albus in quel modo, anche perché erano appena diventati amici, ma doveva ammettere che era davvero un bel ragazzo, quei due occhi verdi li sognava la notte e la zazzera nera che aveva in testa sempre scombinata e- stava fantasticando.
Le lasciò un bacio tra i capelli -Non si metterà mai con me, a tuo fratello piacciono le ragazze- disse quasi triste.

Una Fine Inaspettata || ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora