5 - Albus

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Era in sala comune già da due ore seduto vicino a Marlene che gli accarezzava i capelli mentre parlava con Bolde e Moore e gli altri ragazzi.

-Amore, a cosa stai pensando?- chiese la ragazza accarezzandogli il viso.
-A niente, non ti preoccupare.
-Sei molto distratto ultimamente Potter- disse Moore, sapendo di star rischiando grosso.
-Anche tu sei molto distratto ultimamente Moore- rispose guardandolo per fargli capire di non dover parlare eccessivamente.
-Sapete che l'albino è uscito dall'infermeria?- disse Bolde guardando gli altri ragazzi.
-Davvero? E sai se ha riportato ferite gravi?- chiese un ragazzo biondo, Marcus Jones.
-Non so niente, è scomparso dalla vista di tutti mentre eravamo a cena.
-È in camera- disse Albus -Sta leggendo sul suo letto e no, non ha riportato ferite gravi- disse guardando il caminetto accesso.
-E tu che ne sai Potter?- chiese il capobanda Robert Finley.
-Ma chissene frega di come lo sa, andiamo a dargli fastidio prima che scompaia di nuovo!- disse felice Jones.
-No.
-Come scusa Albus?
-Ho detto no, non andrete a dargli fastidio.
-E chi sei tu per dirmi cosa fare o non fare?- chiese Finley.
-Io sono chi dico di essere- disse il moro alzandosi -E voi non andrete a disturbarlo.
Finley si mise di fronte a lui, rispetto al moro era di almeno una spanna più alto ma questo non lo fece indietreggiare.

Finley spinse Albus contro il tavolo e in sala comune tutti i presenti iniziarono ad urlare e a spostarsi per non disturbare Finley che era una specie boss lì in mezzo.
Dopo qualche minuto anche dai dormitori scesero i ragazzi a controllare cosa stesse succedendo.

Ad Albus usciva il sangue dal naso mentre Finley aveva una mano rossa -Depulso!- urlò qualcuno facendo così schizzare per aria Finley che era su Albus. Quel qualcuno si portò in mezzo ai due -Ma siete impazziti! Picchiarvi alla babbana in mezzo alla sala comune! Volete che tolgano altri punti alla casa, o peggio, volete essere espulsi!?- nessuno aveva mai visto Scorpius Malfoy parlare in quel modo, con quei toni, di fronte a così tante persone -Finley, tu e il tuo gruppetto di rompiscatole andate in giardino, oggi la ronda non passa per di lì, oppure in un aula vuota, almeno non ci andremo di mezzo tutti, Potter tu con me, se non vuoi spiegare a Madama Chips cosa ti è successo ti devi far aggiustare il naso da me- disse prendendo sottobraccio il moro che, suo malgrado, dovette accettare -E voi che avete da guardare? Se non vi disturba troppo, potete sistemare questo caos?- in molti annuirono e tutti fecero quello che Scorpius aveva detto, anzi, ordinato.

Albus era semicosciente ma aveva sentito tutto, non avrebbe mai immaginato che Scorpius potesse incutere così paura con il solo tono di voce, ma doveva aspettarselo.
Si lasciò stendere sul suo letto mentre il biondo gli curava i lividi -Questo potrebbe far un po' male Albus- disse portando la bacchetta vicino il suo naso per poi sussurrare qualcosa, il naso fece uno strano suono -AIA- urlò il moro sedendosi sul letto -Da...da quando tu parli in quel modo?- chiese cercando di non urlare per il dolore.
-Da quando mi sono scocciato di perdere punti per colpa vostra- disse tamponandogli il naso.
-Sei stato fantastico Scorpius, nel giro di due giorni lo saprà tutta Hogwarts- disse Albus alzando lo sguardo su di lui.
-E io farò finta di niente come al solito, e per favore, non farmi complimenti, non riesco mai a capire quando la persona è sincera.
-Io sono sincero Scorpius! Se non ci fossi stato tu, oltre al perdere chissà quanti punti, sarei stato espulso con un naso rotto e chissà che altro.
-Perché vi stavate picchiando Albus?- chiese spostando il panno dal naso alla guancia dove stava uscendo del sangue da un taglietto.
-Volevano venire a darti fastidio e...non mi sembrava giusto, cioè, sei appena uscito dall'infermeria...
-Grazie Albus, sei tu quello coraggioso qui, non io- vedendo la sua faccia stranita continuò -Sei andato contro tutto il tuo gruppo di amici per me, credo, è una cosa carina.
-Cavolo...hai ragione...secondo te mi vorranno ancora nel gruppo con loro?- chiese quasi triste.
-Secondo me ci sono molte persone migliori di loro che vorrebbero essere tue amiche, ma penso che se sono davvero tuoi amici allora si, ti rivorranno- disse spostando definitivamente il panno dal suo viso -Finito, non dovrebbe più uscire sangue, se ti senti strano chiama- si alzò per poi tornare a stendersi sul suo letto con il libro in braccio.
-Scorpius- lo chiamò quasi sottovoce il moro, lui alzò il viso interrogativo -Puoi rimanere qui vicino a me? So che è una richiesta stupida e...beh siamo amici solo da oggi ma...cioè lascia perdere non ti preoccupare- concluse girandosi su un fianco.

Scorpius lo guardò stranito per poi sorridere, si alzò dal letto avvicinandosi al suo per poi accovacciarsi di fronte al suo viso -Albus, loro non possono entrare qui dentro, sempre che tu non li voglia, ho fatto un incantesimo alla maniglia prima, fa entrare solo chi ha il letto nella stanza o qualcuno che è desiderato da qualcuno nella stanza. Sta tranquillo e dormi ok?- disse lasciandogli un bacio sulla fronte per poi rimboccargli le coperte -Notte Albus- disse a bassa voce vicino al suo viso prima di allontanarsi rosso in volto, non avrebbe dovuto osare tanto, lo sapeva, ma non era riuscito a resistere alla tentazione, sembrava così indifeso e impaurito.
-Notte Scorpius- disse addormentandosi più velocemente del solito.

Sognò degli occhi grigi che lo vegliavano tranquilli, una mano calda sul viso e poi un bacio, un dolce e leggero bacio sulle labbra, non era Marlene, lei era possessiva, questo era più controllato, come se non volesse perdere il contatto ma non volesse neanche spingersi oltre, era delicato, sincero. Un bacio gentile, che fece chiudere lo stomaco ad Albus per la contentezza. Aprì gli occhi sudato e si sedette sul bordo del letto guardandosi attorno, due letti erano occupati, ma quello di fronte al suo era vuoto. Scorpius era uscito.

Si alzò frettolosamente dal letto scendendo in sala comune, tutto era di nuovo in ordine, come se niente fosse mai successo, si sedette su un divanetto guardando il fuoco scoppiettante -Dovresti andare a dormire- parlò una voce familiare.
-Anche tu dovresti, ma sei qui.
-Tuscè- rispose l'altro sedendosi vicino a lui -Ieri sera è entrata la tua ragazza, voleva vedere come stavi.
-Se voleva sapere come stessi poteva evitare che Finley mi riempisse di botte, era lì eppure nessuno di loro si è opposto...magari sono solo in ripiego per loro.
-Albus, tu li consideri tuoi amici, se per loro tu non lo sei, sono loro che ci perdono non tu, mettitelo bene in testa.
-Possibile che tu riesca a dire la cosa giusta anche alle sei di mattina Scorpius?- chiese il moro girando il capo verso il ragazzo che scosse solamente la testa.
-Ho passato molto tempo da solo, so cosa dire o fare, ma non penso di essere tanto utile oltre che per avere altri punti per la casa- disse il biondo guardando il camino.
-Ti sottovaluti troppo sai?
-È uno dei miei tanti difetti- disse a basa voce.
-Ma ti svegli sempre a quest'ora tu? Come fai? Cioè è prestissimo.
-Diciamo che sono abituato...da piccolo mi svegliavo prima così che potessi nascondermi dal nonno, quindi mi è rimasta l'abitudine.
-In che senso nasconderti da tuo nonno?- chiese girandosi completamente verso di lui.
-Non è ancora il momento ok? È...è complicato da spiegare e non è una cosa molto semplice da apprendere...

Albus capì che non doveva insistere oltre, Scorpius era un buon amico, certo, diverso dagli altri che aveva, ma ugualmente importante. Aveva le guance rosse per il calore del fuoco e la maglia gli lasciava scoperte le braccia -Ti danno fastidio?- chiese dopo un po'di silenzio accarezzandogli un braccio.
-No, ma vorrei poterle togliere...è strano doverle portare tutto il tempo.
-Torniamo in camera Scorp?- chiese Albus mezzo addormentato, parlare gli aveva messo sonno, non perché lo annoiasse parlare con il biondo, ma perché aveva voglia di sognare di nuovo quelle labbra.

Il biondo, suo malgrado, prese sottobraccio il ragazzo e lo riaccompagnò nella stanza dove lo poggiò sul suo letto -Notte Albus- sussurrò per non far rumore stendendosi anche lui sul suo letto mentre ripensava alla strana giornata appena trascorsa.
In meno di ventiquattro ore una ragazza gli si era dichiarata, lui l'aveva rifiutata perché gay e adesso aveva un nuovo amico.

Una Fine Inaspettata || ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora