3 - Scorpius

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Finalmente arrivarono le 19, avevano completato solo la prima parte del lavoro ma Scorpius non riusciva a fare di meglio e Albus la teoria non la sapeva bene quindi, mentre gliela spiegava, persero un bel po' di tempo -Ci vediamo Potter- disse dopo aver preso le sue cose alzandosi dalla sedia, chiuse gli occhi un momento cercando di riacquistare la lucidità persa, gli girava la testa, si sarebbe dovuto alzare più lentamente ma doveva andare dalla preside, non aveva tempo da perdere.
-Ti accompagno- disse il moro alzandosi, l'altro lo guardò, non pensava che avrebbe voluto accompagnarlo, ma lasciò perdere uscendo dalla biblioteca trascinandosi verso il corridoio seguito da lui, cercò di non guardarlo perché girare la testa gli avrebbe provocato uno stordimento non indifferente.

Arrivati vicino la statua dissero la parola d'ordine e salirono fino ad arrivare all'ufficio della preside, Scorpius bussò alla porta -Venga avanti signor Malfoy, signor Potter, torni in dormitorio, non ho bisogno di parlare con lei per questa volta- disse la preside severa, Scorpius entrò nella stanza ma Albus non si mosse, voleva capire perché lui stesse così male, voleva poterlo aiutare non sapeva perché si sentisse così propenso a stare con lui ma era come se lo attirasse -Signor Potter, le ho detto di tornare in dormitorio- disse la preside guardando il ragazzo che boccheggiò -Se è qui per sapere chi le farà da tutor non ne ho ancora idea, magari il signor Malfoy può darle una mano? Va molto bene in tutte le materie, anche quelle che non segue- disse lei, il biondo annuì incerto, non voleva passare altro tempo con lui, non voleva ma doveva.

Albus finalmente annuì e torno indietro, così Scorpius si sedette di fronte alla cattedra della preside -Cosa deve dirmi professoressa?- chiese incerto, non voleva sembrare scortese ma sentiva che di lì a poco si sarebbe sentito male e non voleva sentirsi male di fronte alla preside.
-Come prima cosa volevo informarti del nuovo tutoraggio con Potter, ho notato che l'ultimo non è finito molto bene- disse guardandolo e Scorpius abbassò il viso, l'ultima volta la ragazza si era rifiutata di fare lezione con lui perché non voleva un mangiamorte come professore e, quando si incontrarono, gli aveva tirato uno schiantesimo contro senza alcun motivo -Spero che con il signor Potter possa andar meglio- concluse e lui annuì.
-Poi dovevo parlarti dell'incontro di oggi, ho saputo che non è andato molto bene. Scorpius, se vuoi parlare per liberarti, sarò anche la preside, ma posso darti qualche consiglio- lo guardò mostrandogli un piccolo sorriso, lui la guardava stupito, non pensava potesse aiutarlo ma provare non costava niente.

-Professoressa...lei non mi vede come un mostro? Perché mi ha mandato la lettera? Avrei potuto studiare da casa, così sarebbero stati tutti più felici- disse senza guardarla, sapeva di star dicendo una marea di stupidaggini.
-Oh no, signor Malfoy, io non penso che lei sia un mostro, non lo pensavo di tuo padre come potrei pensarlo di te? Certo, tuo nonno mi ha dato molto filo da torcere e anche Draco non è stato un angioletto, ma tu sei diverso da loro, si vede lontano un miglio.

Scorpius alzò lo sguardo sulla preside, era la prima che gli diceva che era diverso dal padre -Beh meglio è impossibile, io sono troppo poco Malfoy per essere messo a confronto con loro- disse sospirando.
-Troppo poco Malfoy in che senso?
-Loro sono sicuri di quel che vogliono, il nonno anche dalla prigione continua a incutere un certo timore a papà e alla nonna...prima è venuto qui professoressa...lui era qui ad Hogwarts- disse abbassando nuovamente lo sguardo, la preside lo guardò senza capire, come era potuto essere lì se era in prigione?
-Signor Malfoy, potrebbe spiegarmi cos'è successo con suo padre prima?

Scorpius la guardò boccheggiando per qualche secondo ma poi annuì -Dopo che è arrivato mio padre siamo andati in un'aula a parlare e...aveva con sé un quadretto che poi si è ingrandito quando l'ha poggiato per terra e...e è uscito il nonno da dentro la tela...papà era triste, non voleva farlo, le giuro che non voleva, ma il nonno l'ha costretto me l'ha detto mentre mi...mentre mi...- balbettò velocemente tutte le parole mentre delle lacrime gli rigarono il viso e cercava di raccogliere i pensieri per esprimere al meglio l'ultima frase -Ha usato una maledizione senza perdono su di me- concluse in un sussurrò asciugandosi le lacrime, non voleva farsi veder debole più di quello che già era.
-Non sei andato in infermeria, perché?
-Non potevo...sono andato dopo a prendere una ricetta per il mal di testa ma non...non è servita a molto, gira tutto- disse tenendosi la testa fra le mani.

Una Fine Inaspettata || ScorbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora