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Reating: rosso
LUCAS

Sono appena tornato a casa. Trovo la mia bellissima rossa distesa sul mio letto a pancia in giù. Da questa prospettiva ho completa visione dei suoi glutei dalla forma tondeggiante. Lei si accorge della mia presenza e si volta.
"Hei, mi stai guardando il culo per caso?", mi chiede fingendosi indignata.
"Esatto", le sorrido beffardo e compiaciuto.
"Ah, come osi?!", faccio uno scatto veloce e la atterro sul letto.

"No, ti prego basta", mi implora Jacqueline con la voce singhiozzante per le troppe risate. Non so come sia iniziato tutto, ma mi sono trovato sopra di lei con le mani su tutto il suo corpo a farle il solletico. Lei ride di gusto cercando di riprendere fiato tra un risata e un'altra.
Mi fermo un attimo per farle prendere fiato. Rimango incantato, ancora una volta dalla sua bellezza naturale. Ha ancora dei resti di trucco sbavato, che ha cercato di togliere con acqua e sapone. Ha gli occhi chiusi e acquosi per le risate. I suoi capelli color rame sono sparsi su tutto il cuscino. Piano piano, il suo respiro diventa regolare e incastra gli occhi nei miei.
"Che c'è?", mi chiede con un sorriso, osservandomi attenta.
"Sei bellissima", dichiaro.
"Nah, non è vero", dice nascondendo il viso dietro le mani. La pizzico sui fianchi per farle scoprire il viso. Ha un piccolo sorriso sulle labbra.
"Sei bellissima", ripeto perso nelle sue pozze verdi.
La sua mano finisce dietro la mia nuca e le sue dita a giocherellare con i miei ricci. Le sue labbra mi implorano di baciarle, come anche tutto di lei mi prega di accarezzarlo e di farlo mio.
"Lucas?", sussurra il mio nome. Sento un brivido scuotermi.
"Mh?", non ho la forza per dare una risposta decente, sono perso nei suoi grandi occhi.
"Possiamo riprendere da dove c'eravamo lasciati?"
"Da dove precisamente?"
"Baciami", non aspettavo altro, cazzo.
Mi tuffo sulla sue labbra. Dio, se mi erano mancate. Sono morbide e piene. Si adattano perfettamente alle mie, come se fossero state create per rimane così, unite per sempre.
Le nostre bocche aprono le danze alle nostre lingue che si trovano e si intrecciano. Si perdono e si ritrovano stringendosi ancora più forte.
Le sue mani finiscono sotto la mia maglietta. Vengo percorso da un brivido violento.
"Che succede?", chiede sulle mie labbra, senza interrompere il bacio.
"Hai le mani fredde", parlo nel bacio, lei ride.
Le sue mani fredde sul mio corpo, creano una scia bollente che parte dal basso ventre fino al petto.
"Toglimela", ho il fiato corto. Sento l'eccitazione aumentare. Mi sfila la maglietta con un gesto rapido. Inverte le posizioni. Adesso è lei ad essere a cavalcioni su di me. Proprio su di me. Muove il bacino, senza malizia. Mi sfugge un gemito sommesso quando entra in contatto con l'erezione già piuttosto pronunciata.
"Uh, qualcuno qui è sveglio", ha lo sguardo malizioso e dannatamente eccitante.
"Sai, - inizia a giocare con il bordo della felpa blu che le ho prestato - quando ci siamo conosciuti, pensavo fossi ridicolo", confessa.
"Cosa?", sono sconvolto dalla sua confessione, "Perché?", chiedo.
"Eri così giovane. E arrossivi sempre. Non sembravi un professore. Poi, però ho cambiato idea", si avvicina al mio viso e unisce di nuovo le nostre labbra in un bacio veloce.
"E cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Tutti i professori che mi conoscevano già da tre anni, mi trattavano come una puttanella che si era scopata un professore per avere chissà quale privilegio. Tu non mi conoscevi affatto, eppure ti sei sempre preoccupato per me non hai creduto alle voci, hai chiesto a me cosa fosse veramente successo, e mi dispiace per tutto quello che ti ho detto, per non essermi fidata..."
"Hei, sshh... - la zittisco tirandomi a sedere e baciandola - non importa più. Siamo insieme adesso", mi guarda e inizia a mordersi il labbro inferiore.
"Oh, vuoi farmi impazzire?"
"Proprio così", mi guarda maliziosa. Inizia a giocherellare di nuovo con il bordo della felpa. Inizia a dondolare con in bacino sulla mia erezione sempre più prepotente. Con movimenti decisamente troppo lenti si sfila la maglietta.
Perdo il respiro.
Non aveva niente sotto la felpa.
È completamente nuda dalla vita in su davanti ai miei occhi.
È la cosa più bella che io abbia mai visto.

"Oh, cazzo", si muove ancora sul mio bacino. Un gemito strozzato lascia le sue labbra quando stringo un seno nella mia mano. Sollevo la schiena per esserle più vicina. La stringo fra le mie braccia e le stuzzico un capezzolo turgido. Lo mordicchio per poi passarci la lingua. Le sue mani finiscono tra i miei capelli. Posa la mani sul mio petto e mi spinge indietro, seguendomi nei movimenti, fino a quando non sono di nuovo sdraiato e le sue labbra finiscono al centro del mio petto. Lascia una scia di baci bollenti che ha come destinazione il mio basso ventre. La sua piccola mano sfiora il rigonfiamento pronunciato fra le mie gambe. Rimango senza fiato. Non resisto più. Ho bisogno di sentirla mia. Ho bisogno di essere e sentirmi suo.
Slaccia il bottone dei pantaloni e abbassa la zip. La aiuto a sfilarmi il pantalone sollevando il bacino. Si blocca quando si ritrova, letteralmente faccia a faccia con il mio membro eretto, non si era resa conto che aveva tirato giù pure i boxer.
Sono completamente nudo davanti ai suoi occhi. Mi sento bene.
Sono io adesso ad invertire le posizioni.
"Sei troppo vestita", la rimprovero scherzosamente, con la voce roca per l'eccitazione.
"Pensaci tu a rendermi nuda", i suoi occhi sono due fiamma ardenti, infuocati dall'eccitazione forse come lo sono i miei, in questo momento.
Non me lo faccio ripete due volte: afferro il bordo dei suoi leggings neri e li tiro giù. Rimango, per la seconda volta in pochi minuti, senza fiato. Indossa delle mutandine di pizzo nero. Infilo un dito sotto l'elastico e lo tiro leggermente verso l'altro, mentre un gemito lascia le labbra della rossa. Sfioro il tuo punto più sensibile, la sento tremare sotto di me.
Ho bisogno di sentirla attorno a me. Ho bisogno di sentirmi dentro di lei.
"Voglio essere tuo", mi attira a se e mi bacia. Non un semplice bacio eccitato fatto di labbra e saliva. È un bacio passionale, intenso.
"Fammi tua Lukey"
"Lukey?", chiedo intenerito dal soprannome.
"Dai Lu, pensiamoci dopo", ridacchia.
Sfilo i suoi adorabili slip. Recupero dal cassetto un preservativo e lo indosso.
Mi riapproprio delle sue labbra. Mi posiziono alla sua entrata e con un dolce ma sicuro movimento entro in lei.
Boccheggiamo entrambi, senza fiato.
Ci possediamo a vicenda.
Tengo gli occhi aperti.
La guardo sussurrare il mio nome con gli occhi socchiusi, persa nel nostro amore. Ad un certo punto, inizia ad assecondare le mie spinte. La stanza si riempie ben presto del profumo dell'amore e dei nostri gemiti
Tengo gli occhi aperti.
Raggiungiamo l'apice del piacere sussurrando i nostri nomi. La bacio forte. La bacio tanto. Siamo fronte contro fronte. Il fiato corto. I nostri corpi ancora uniti.
Ho tenuto gli aperti per tutto il tempo. Non perché avessi paura di chiuderli, ma perché adesso non la devo immaginare. Adesso, non ho bisogno di chiuderli per averla con me. Lei è con me ed è mia.
"Jacqueline?", apre gli occhi e li incastra nei miei.
"Ti amo".

Tra i banchi di scuola - Althea PataniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora