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JACQUELINE

"Sali", dico al riccio non appena arriviamo sotto casa mia. Non è una proposta, nè un invito.
"Cosa?", è sorpreso.
"Sali", ripeto, guardandolo dritto negli occhi.
"Ehm, okay", è dubbioso e agitato.

Infilo le chiavi nella toppa e spalanco la porta.
"Entra, su", lo invito. Appena chiusa la porta, le spalle del riccio finiscono contro di essa. La luce fioca delle luci esterne, ci illuminano quanto basta.
"Cosa...", viene interrotto dalle mie labbra che si attaccano alle sue. Spero di provare qualcosa, anche un minimo di quello che avevo provato con Lucas. Non provo assolutamente niente.
Dapprima le labbra di Fletcher rimangono serrate. Si rilassa quando le mie dita di infilano nei suoi capelli. Lo sento sciogliersi e socchiude le labbra. Dopo poco ricambia il bacio, posandomi le mani sui fianchi. È insicuro e poco deciso.
"Vieni con me", e ancora smarrito ma si lascia guidare al piano di sopra. Lo spingo dentro la mia camera da letto e chiudo lo porta alle mie spalle e accendo la luce. Quando scoppio a ridere. Fletcher ha i capelli spettinati, il fiato corto e le guance rosse come non le avevo mai viste.
Mi avvicino a lui, cercando di essere almeno un minimo sensuale. Poso le mani sul colletto della giacca di pelle, la faccio scivolare sulle sue spalle larghe e muscolose, fino a quando non si schianta sul pavimento con un tonfo sordo.
"Sei bellissima", mi dice e appoggia la fronte sulla mia. Questa volta è lui a baciarmi. Sembra più coraggioso adesso. Il suo torace ampio è premuto contro il mio. La sua lingua chiede timidamente accesso alla mia bocca, che le viene subito concesso. Con due movimenti rapidi sfilo le scarpe, rimanendo a piedi nudi. Il riccio sfrutta la pausa dal bacio per imitarmi.
Posandogli i palmi sul petto, ancora coperto dalla maglietta bianca, lo guido facendolo indietreggiare fino al letto. Si siedo sul bordo e con i gomiti si spinge fino alla parte alta del letto, poggiando le spalle sui cuscini. Gattonando, lo raggiungo.
Le nostre labbra si ricongiungono, infilo le mani sotto la maglietta e sfioro con la punta delle dita la sua pelle calda dell'addome, risalente fino al petto. Lo sento tremare sotto le mie dita. Afferro i lembi della maglietta e li tiro verso l'alto, sedendomi sul suo bacino per aiutarlo a sollevare il busto è sfilarsi la maglietta. Sento la sua eccitazione pulsare sul mio interno coscia. Lancio la maglietta verso un angolo oscuro della stanza.
Le sue mani prendono le mie, incitandomi ad avvicinarmi.
I nostri occhi si incastrano.
I suoi occhi.
In un attimo, i suoi occhi diventano azzurri. I ricci rossi disordinati diventano stretti riccioli dorati. Sotto di me l'immagine del volto di Lucas si materializza. Mi manca il fiato. Le immagini di poche ore prima riaffiorano alla memoria. Vengo colpita da un conato di vomito. Sgrano gli occhi e mi allontano velocemente da Fletcher, tappandomi la bocca con una mano. Scappo velocemente verso il bagno, mentre sento in lontananza la voce ovattata di Fletcher chiamare il mio nome.
Abbraccio la tazza e svuoto lo stomaco. Sento i capelli che vengono tenuti indietro e una mano che mi accarezza la schiena, dolcemente.
"Hei, che ti succede?", mi chiede il riccio preoccupato, appena il mio apparato digerente ha finito di svuotarsi di qualsiasi tipo di sostanza nutritiva. Tiro lo sciacquone e mi alzo in piedi, la stanza inizia a girare vorticosamente. Sto quasi per cadere ma le braccia di Fletcher sono già pronte a sorreggermi. Il suo petto è ancora nudo. La mia pelle brucia a contatto con la sua.
"Non mi sento bene", dico soltanto, poggiando la fronte sulla sua spalla.
"Questo lo vedo. Vieni qui, andiamo a sdraiarci", mi passa un braccio intorno alla vita e pian piano mi guida verso la mia stanza.
"Fletcher?"
"Dimmi"
"Rimani? Non voglio rimanere da sola questa notte. Mia madre torna domani sera e mio padre non tornerà", lo guardo, sperando che rimanga. Ho bisogno che lui rimanga.
"Certo. Rimango con piacere", ed eccolo lì. Il ragazzo tutto "guance rosse e fossette".

Tra i banchi di scuola - Althea PataniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora