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RACHEL'S POV.

Ero pronta a spararle, ma non in testa. Non fraintendetemi, volevo eccome spararle una pallottola dritta in fronte, ma non potevo finché non avrei scoperto dove fosse mia figlia.

Caricai la pistola ma venni interrotta.

<< i tuoi genitori non ne sarebbero contenti. >>

<< dal momento che vuoi uccidere loro figlia e hai rapito loro nipote credo proprio che gli farebbe piacere vederti morta per mano mia...>> sorrisi falsamente.

<< non ti sei mai chiesta perché la famiglia Davis ti abbia adottata? >>

Diventai seria e per una volta cominciai ad ascoltarla veramente.
Era una domanda che mi ero posta più e più volte ma non avevo mai avuto una risposta concreta.

<< tu lo sai? >>

<< può essere...>>

<< dimmelo. >>

<< no. >>

<< dimmelo o ti uccido. >>

<< non puoi...poi non saprai dove si trova Lydia. >>

<< si ma posso torturarti. >>

<< fai pure...ho i miei assi nella manica. >>

Le sparai in una gamba prendendola alla sprovvista, gettò l'arma per terra e urlò in preda al dolore tenendosi la gamba sanguinante.
Musica per le mie orecchie...

<< allora amore mio tira fuori questi magici assi nella manica. >> mi abbassai al suo livello e sorrisi malvagia.

<< fottiti. >>

<< dopo di te mia cara. >>

La presi violentemente e la feci sedere sulla vecchia sedia poco stabile. Cercai delle corde e per mia fortuna le trovai, gioii internamente e la legai, stringendole con forza i polsi. Sentivo il gusto piacevole della vendetta salire fino alla gola, non c'era soddisfazione più grande.

Mi abbassai fino al suo livello per sussurrarle minacciosa all'orecchio:
<< volevi divertirti no? Bene, giochiamo. >>

Il suo ghigno scomparse nell'arco di due secondi e mi sentii potente.

<< anche se sei stupida penso tu possa capire cosa sto per favore no? Adesso ti farò delle domande, rispondi sinceramente senza darmi troppo sui nervi e ti ritroverai una pallottola in testa. Se non risponderai o mi infastidirai ti torturerò per bene e poi ti pianterò una pallottola in testa. Chiaro? >> spiegai seria. L'avrei fatto davvero e in ogni caso sarebbe morta, non avrei fatto lo stesso errore di Davis, doveva morire.

<< allora, domanda numero uno: cosa sai sui miei genitori adottivi? >>

<< nulla. >>

<< risposta sbagliata. >>

Alzai la gamba e infilai il mio tacco sulla sua ferita alla gamba.
Gemette dal dolore e strinse i denti per non urlare.

<< ti ripongo la domanda. Cosa sai dei miei genitori adottivi? >>

<< ti ho detto che non so niente. >>

<< cavolo piccola non sai proprio giocare a questo gioco! >> risi malvagia prendendo un coltellino dalla fascia che avevo sulla coscia coperta.
Glielo conficcai sul braccio destro e prima che potesse gridare le tappai la bocca con una testata che le fece perdere molto sangue dai denti.

~𝐏𝐞𝐫 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝟐~ Dylan O'brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora