CAPITOLO 14: SOLO TU PUOI

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Clarke era ancora scossa per il bacio da parte di Bellamy, ma lei era consapevole dei suoi sentimenti forti per Lexa, ma non aveva idea di come fermare quell'attacco al suo campo, al sua prima casa anche se per lei era solo Lexa la sua vera casa e famiglia. Infatti Clarke non esitò con Octavia e un'altra guardia galoppò verso la tenda del comando lasciando i due che l'avevano accompagnata a casa.

"Clarke Kom Skaikru cosa ci fai qui nella mia tenda?" - domandò il comandante con tutta la rabbia nel cuore.

"Me lo diceva sempre mio papà, la miglior vendetta è la felicità. Questo silenzio mi ripagherà" - le rispose Clarke lasciando Lexa perplessa e poi continuò.

"E ora che niente ci resta, spero tu sia contenta come una ghigliottina, per te ho perso la testa sarò sempre una bastarda, una poco di buono ma sono ciò che sono, non chiedo perdono" - concluse la bionda con il cuore in gola.

"Che vorresti dire con questo Clarke..." - le domandò di nuovo Heda.

"Puoi impedirlo solo tu, tutto questo.. solo tu puoi impedire una nuova guerra, se non vuoi farlo per me allora fallo per te, per Polis, per il tuo popolo" - le rispose Clarke uscendo dalla tenda.

 solo tu puoi impedire una nuova guerra, se non vuoi farlo per me allora fallo per te, per Polis, per il tuo popolo" - le rispose Clarke uscendo dalla tenda

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"Clarke hai risolto con Lexa?" - le domandò Octavia innervosita.

"No, è una scelta tua..se dovrò combattere con lei lo farò...con il dolore e con il cuore a pezzi.." - le rispose la ragazza bionda.

"Davvero lo faresti Clarke.. ricordati che la ami, e che solo l'amore ci salva dal peggio" - continuò Octavia.

"Non posso permettermi altri errori, ogni volta che qualcuno si affida a me, muore e ora io ho deciso, le vuole la guerra per salvare il suo popolo allora io mi batto per il mio" - concluse Clarke allungando il passo verso il loro campo.

*Le due ragazze si allontanarono per tornare al campo*

Suoni di trombe e urla si fecero strada tra i terrestri, e urla contenenti dolore e sofferenza si sentivano tra i soldati di Pike.. Lexa non aveva scelto la via semplice, voleva quella guerra a tutti i costi.. e ora l'aveva ottenuta.

Lo scontro sembrava durare in eterno, migliaia di corpi morti che cadevano a terra, gole sgozzate, proiettili vaganti, persone massacrate e feriti che combattevano ancora e altre che si ritiravano abbandonando il comandante, Clarke era riuscita a stare in disparte con gli altri e sperava solo che non vedesse il sangue nero scorrere per le vie di quel bosco, poteva odiarla per questa scelta ma d'altronde l'amava.

CLARKE:

Non vedevo Lexa da un po' di tempo, ero riuscita a seguirla con lo sguardo per minuti e minuti, ma ora l'avevo persa dalla mia vista non sapevo cosa stesse facendo o contro chi stesse combattendo, sapevo solo che non volevo trovare il sangue nero per terra... era l'unica cosa sicura che mi permettesse di capire se era viva o morta. Sentivo Octavia che mi richiamava all'ordine per rientrare ad Arkadia perché la situazione fuori stava degenerando e Pike si trovava ormai sotto attacco da tutte le parti, era difficile che Lexa lo risparmiasse.. probabilmente sarebbe morto lì davanti a tutti e come minimo la sua testa sarebbe stata mozzata e incastrata in un legno da sventolare come bandiere al popolo del cielo... 

Il destino ha già deciso, ci ha ucciso, infatti ci ha incattivito
Attacca il tuo cuore co l'attak e
Prega che la nostra sia una pubblicità
Sei sola come un fiore in una grande città
Qualcuno ti comprerà, per un attimo battito di felicità
E pagano per il sesso, l'amore è sporco
Ma non compri l'anima al massimo un cuore morto
Tu eri in aeroporto, il tuo volo non arriva
L'ansia mi rigira "cosa sarà andato storto?"
Guardare male le persone quando giro con te
Solo per far capire agli altri che tu sei mia
Ti ho lasciato mille pezzi di me, raccoglili e poi buttali via

*Ad un certo punto quella guerra che sembrava non cessare, invece cessò di colpo*

LEXA:

Sono state massacrate fin troppe persone oggi, sono state uccise tutte coloro che dovevano essere uccise. Il popolo del cielo si è marchiato con il nostro simbolo, come tredicesimo clan. La responsabilità del vostro popolo da ora in poi sarà affidata al cancelliere Marcus Kane e Pike con i suoi complici pagherà per i suoi crimini. Sarete voi vittime di questo sacrilegio a scegliere il destino di colui che vi ha portato la guerra alle porte uccidendo i terrestri che erano venuti ad aiutarvi. Noi terrestri non abbiamo mai vissuto una vita libera e semplice, abbiamo sempre e soltanto dovuto adattarci e sopravvivere. Quindi si la nostra legge di sopravvivenza si basa sul detto "JUS DREIN JUS DAUN", nessuno vi ha chiesto di farlo o rispettarlo, ma solo di avere fiducia negli altri 12 clan e in me, il vostro comandante.

A quelle parole ogni soldato terrestre si inchinò al comandante posando le proprie armi a terra e così fecero tutti i cittadini guerrieri e non del popolo del cielo. Forse finalmente si era arrivati ad un accordo di pace.


*Clarke si alzò uscendo dal proprio nascondiglio, aveva bisogno di perdersi di nuovo negli occhio della sua amata*.


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Clarke e Lexa: Un finale inaspettato (COMPLETE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora