CAPITOLO 20: VENDETTA

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PREMESSA: Vorrei ringraziare tutti per essere arrivati a 1k letture anche per questa stori. Vi auguro una buona lettura. Grazie!

Lexa si sentì morire quando vide quella scena, quando vide Clarke in quello stato.

"Cla-clarke..." - disse con le lacrime che le scendevano sulle guance.

"Lexa..." - disse con il cuore in gola Clarke e poi si accasciò a terra.

" - disse con il cuore in gola Clarke e poi si accasciò a terra

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CLARKE:

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CLARKE:

L'ultima cosa che ricordo era che avevo salutato mia madre e Kane e che poi ero tornata a ballare con Lexa, quando sentimmo tutti dei colpi in lontananza... poi per me fu tutto nero, ricordo solo la pelle d'oca, i brividi sulla schiena e la mia mano che si teneva la spalla mentre il sangue usciva, bagnando il vestito e il mio addome..

LEXA:

Stavo ballando tranquillamente con Clarke quando dei rumori sinistri si sentirono in lontananza e ordinai a tutti di rientrare ad Arkadia, mi accorsi che Clarke non era ancora entrata grazie a sua madre, pensavo fosse lì a controllare la situazione o aspettare me... invece stava male, la scena che mi ritrovai davanti mi uccise.

"Clarke, per favore resisti... amore" - la prese tra le braccia Lexa iniziando a parlare.

"Il popolo di Azgeda" - disse Lincoln indicando un gruppo di uomini in lontananza che sventolavano la bandiera del nazione del ghiaccio che era comandata da Echo.

"La nazione del ghiaccio ha fatto ciò che Lexa non è stata in grado di fare. La nazione del ghiaccio si rifiuta di stare nella coalizione e di avere come alleati gli Skaikru" - urlò quella donna da lontano e fece muovere indietro il suo esercito verso Azgeda.

"YU GONPLEI STE ODON!" - urlò Lexa ordinando hai suoi uomini di colpire la donna che però venne ferita lievemente e scappò.

"Lasciateli andare" - disse Indra e poi continuò.

"Ci occuperemo di loro dopo, ora aiutate il comandante a portare dentro Wanheda".

Lexa rimase lì ferma a guardare la sua amata su una barella entrare ad Arkadia e le lacrime che le bagnavano il viso, e poi iniziò a parlare a bassa voce da sola, ma consapevole che Clarke per lei era come se fosse lì ad ascoltarla

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Lexa rimase lì ferma a guardare la sua amata su una barella entrare ad Arkadia e le lacrime che le bagnavano il viso, e poi iniziò a parlare a bassa voce da sola, ma consapevole che Clarke per lei era come se fosse lì ad ascoltarla.

LEXA:

Dimmi come faccio a stare bene così
Nei miei giorni no tu sei l'unico sì
Tu che mi parlavi e mi parlavi di te
E come se parlassi e parlassi di me
Quegli sguardi e quelle smorfie io le ho prese da te
Il modo in cui ora gridi tu l'hai preso da me
E sei tu che mi ringrazi
Ma grazie di che
Grazie a te ho tirato fuori il meglio di me

In meno di un secondo si ricompose e chiamò a rapporto sia Indra sia Octavia.

"Octavia so che avevi dato una radio a Indra per comunicare, voglio prenderla io ora... andrò insieme al mio esercito a prendermi la vendetta di tutto ciò tu resta qui con Indra a proteggere il campo e Clarke" - comunicò Lexa.

"Non si preoccupi comandante io e Raven ci occuperemo di Clarke mentre sarà via." - le rispose Octavia.

"Ne sei sicura Heda? Senza né me né Lincoln..." - continuò Indra dubbiosa.

"Si e rispetterai al mia decisone.. ira andate" - concluse la comandante con aria differente.

*Lexa si incamminò con i suoi soldati verso Polis, si preparava ad iniziare un'altra guerra contro Azgeda, per aver attacco il popolo del cielo e la sua amata*

E ti ho insegnato a lottare senza il kimonoE ti ho salvato da come ti volevan loroLe tue lacrime che formano una frase a casoEravate quelli giusti al momento sbagliato

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E ti ho insegnato a lottare senza il kimono
E ti ho salvato da come ti volevan loro
Le tue lacrime che formano una frase a caso
Eravate quelli giusti al momento sbagliato

"La vittoria siede sulle spalle del sacrificio."

Clarke e Lexa: Un finale inaspettato (COMPLETE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora