Clarke e Lexa: Un finale inaspettato (COMPLETE)

CAPITOLO 15: I LOVED YOU

Il comandante con un gesto semplice e deciso comunicò fisicamente senza dire nulla verbalmente ai suoi soldati di ritirarsi, aveva ottenuto giustizia per il suo popolo e finalmente forse era libera di amare chi voleva, forse era proprio Clarke Griffin?

CLARKE:

Vidi in lontananza il braccio di Lexa che simboleggiava il ritirarsi dopo una vittoria schiacciante, pensavo solo al modo di raggiungerla e farmi perdonare per quella terribile lettera che le avevo lasciato. Non avevo intenzione di attraversare quel campo pieno di cadaveri e sangue o di galoppare come una stupida dietro a lei, così presi una decisione più ardua e importante... cantare una delle canzoni più romantiche che conoscessi. 

Lexa riconobbe subito sia la voce di Clarke sia la canzone, così ordinò ai suoi fedeli di andare a Polis da soli, con l'aiuto di Indra e Lincoln.

CLARKE:

I've been waiting out in the snow
For so long
I've been looking forever
In a world that's so cold
Now It's warm in December
Now It's warm in DecemberI forgot the sound of the trees
And I couldn't find who I used to be
I needed to escape there was something in the way
I was spinning out of control
I was spinning out of controlNow the ice is melting away
And the sun is rising ..

Lexa si incamminò verso Clarke e la prese in braccio, baciandola delicatamente sulle labbra.. sotto gli occhi di un incredulo e illuso Bellamy. Lì vicino all'accampamento di Arkadia c'era un posticino asciutto e al chiuso dove Clarke e Lexa avrebbero potuto passare la loro notte insieme senza troppi problemi.

"Fai attenzione Clarke" - disse sua madre prima di lasciarla andare via con il comandante.

"Non si preoccupi mi occupo io di questo esserino permaloso" - ridacchiò nel dirlo Lexa.

* Clarke si limitò a baciarla *

CONTENUTI ESPLICITI, SI PREGA DI ESSERE MENTALMENTI PRONTI PRIMA DI LEGGERE:

NARRATORE:

Sentì la sua pelle delicata sfiorarle la guancia e poi le labbra di lei cercare le sue. Le schiuse e attese. Le palpebre pesanti si sollevarono di poco e i suoi occhi videro le lame di luce tagliare parte del buio. Tutto era tranquillo, nessun rumore, alcun timore. Abbandonata nelle mani della sua amata, così era e così sapeva di essere anche durante il torpore di quel momento. E sentiva che lei la voleva e si doleva di non riuscire a svegliarsi totalmente da quello che per lei sembrava un sogno. Le sue membra erano così pesanti e stanche e lei era così delicato da lasciarla sospesa tra realtà e sogno.
Sentì le labbra bagnarsi, la lingua di Clarke le sfiorava appena, inumidendole con la saliva. Leccò la goccia che sentì colare in un angolo della bocca e lì incontrò la lingua di lei e in quello stesso momento sentì la sua mano che avvolgeva il monte di Venere.
Riuscì ad aprire gli occhi e si sforzò di metterla a fuoco, ma il buio era ancora troppo fitto per distinguere i dettagli. Emise un sospiro e con un filo di voce disse: "amore".
Sentì come un sibilo, proveniva da Clarke. Poi un insieme di movimenti, il corpo della mora si spostò, sentì le mani posarsi sui suoi fianchi e tirare.
Istintivamente sollevò il bacino. Tolse il vestito a Lexa, scorrendo lungo le cosce, poi risalì e le accarezzò l'interno con la mano.
La parte intima di Clarke era appoggiata al suo fianco, mentre le succhiava un seno. La sua mano esplorava la sua intimità.
"Amore", ripeté, staccandosi definitivamente da Clarke  per abbandonarsi a colei la quale le dava e prendeva il piacere.
Allungò la mano e l'afferrò. Poi le afferrò i capelli e tirò. Cercò avidamente la sua bocca e la baciò. Si girò un poco verso la mora sollevando una gamba, subito sentì le sue dita entrare nella fessura umida. Si contrasse e gemette. E poi fuori e poi ancora dentro e si stava bagnando sempre più. Fece scorrere la mano nel punto di piacere. Già colava.

Diventava sempre più buio e il tempo stava per cambiare.

Sì sentì afferrare il polso e strappare via il braccio. E la bocca di lei che la inchiodò al piacere. Le mancò il respiro. Si sentì girare con forza e si ritrovò prona, con il peso di Clarke sopra. Sentì le natiche aprirsi e un dito penetrare nel luogo proibito. Gemette e si contorse. Bloccata dalla mora non poteva e non voleva fuggire. Dei morsi sul sedere. Di colpo sollevò il bacino, come per proteggersi e proteggendosi si esponeva. Le dava tutto, il suo sesso, tutto ciò che desiderava. Poteva fare di lei ciò che voleva, era sua, completamente liberata dalle sue mani che l'aprivano. Il respiro spezzato e tutto che colava. Non poteva resistere a quel piacere. Puntò un ginocchio e cercò di sollevarsi un poco. Le sue mani la possedevano.
Gridò, quando si sentì stringere il clito alla base e scalciò. Clarke la trattenne forte.
"No no!", implorò. E poi ancora le sue dita dentro la fessura. Davanti e dietro. E gli umori che colavano abbondanti, dentro e fuori di lei. E ancora gemiti e ancora quella falsa e vera implorazione: "No... no, no!". E il tentativo di liberarsi dallo sconvolgimento dell'esplosione. Ma la Holm la possedeva e la penetrava con le dita. Non poteva fuggire, non voleva fuggire.
Le sue mani bagnate la bagnavano, ancora e ancora. E non resisteva più. E la tensione la sovrastava e la oltrepassava, la dilatava, la dominava e la soggiogava. Il respiro corto, la bocca completamente aperta come il suo sesso e lacrime di piacere riempivano i suoi occhi.
E ancora lei, dentro e fuori, scivolava tra le labbra e poi ancora, dentro e poco dopo le urla finali di piacere arrivarono.

Poi, un piacere intenso e abbondante allagò la notte, tra il fango e la pioggia, l'amore era sbocciato più forte di prima.

P.S : Riguardo le parti Hot a volte riscrivo le stesse modificandone delle parti, altre volte prendo spunto dalle mie altre fan fiction o da libri che ho letto o film che ho visto. Spero vi piaccia questo ultimo capitolo di oggi 29 maggio 2021. Vi auguro una buonanotte ci vediamo domani.<3