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SUSAN

Lei e Thalia avevano viaggiato per molte ore, prima di raggiungere la piccola città di Winona, che si trovava proprio lungo il fiume Mississippi. Ci avrebbero messo ancora molto per raggiungere Los Angeles e trovare quell'arco di cui Apollo le aveva parlato e a cui lei pensava ogni giorno.

Stavano mangiando all'ombra di un albero, in un piccolo boschetto, poco distante dalla città. Thalia aveva tirato fuori una tenda da quel piccolo zaino che si portava sempre dietro (le aveva spiegato che era un incantesimo a renderlo così profondo, le cacciatrici lo usavano spesso) e dopo una bella mangiata intorno al fuoco, in silenzio - cosa che non dispiacque a nessuna delle due - Thalia aprì il discorso.

- Allora... E' il momento di parlare seriamente di quello che ti sta succedendo. -

- Si - Rispose Susan, pensierosa.

- Quando la mia Signora mi ha mandata qua, io non mi aspettavo una strana semidea come te. Davvero. Io sono stata stupida a non farmi dare spiegazioni, ma credevo... Che non fosse importante. Ma ora sono dannatamente curiosa di sapere cosa c'è dietro la sua decisione. -

Susan comprendeva la sensazione di fidarsi talmente tanto di qualcuno da fare di tutto per lei, senza farsi due domande sul perché stesse facendo quella cosa.

- Reputi la mia situazione importante? - Chiese Susan, pulendosi il mento con un fazzoletto.

- Sinceramente? Ma hai sentito cosa ha detto di te Hermes? -

- Si... Cosa centro io con Menezio? Da quanto ho capito è questo titano della guerra incredibilmente più spietato di Ares. E come posso avere a che fare con lui e un suo presunto ritorno? -

- Conoscevo una ragazza, Zoe Nightshade, figlia del titano Atlante... - Thalia spospirò profondamente e chiuse gli occhi per un secondo.

- Parlavamo poco dei Titani, parlavamo poco in generale... Ma ricordo che avesse accennato a Menezio. E come non poteva? Avevamo aperto un discorso serio, una di quelle poche volte in cui lei si aprì per parlare delle sue origini. Mi disse che ciò che suo padre aveva detto a lei una volta. Persino i Titani stessi avevano paura di Menezio. Era non cattivo, di più... Aveva una mente perversa, maligna, non si fidava di nessuno... Era incredibilmente sveglio e intelligente. Ma è rimasto intrappolato nella parte più profonda e oscura del tartato per secoli. Fu ucciso da Zeus, con una folgore potentissima. Io non so cosa centri con te, Susan. Ma se gli dei e i mostri si sono alleati per trovare te... Vuol dire che in questo momento sto proteggendo una persona incredibilmente pericolosa. -

Susan pensò al fulmine che l'aveva quasi colpita al Campo e che aveva lasciato un bel foro sul terreno. Ricordava la sensazione di paura che aveva provato in quel preciso secondo e alla voce profonda che le aveva trafitto il cervello. Non era neanche sicura di quello che le aveva detto.

- Oltretutto, se sei davvero così pericolosa, dovresti avere un odore talmente potente da farti trovare nel raggio di chilometri e chilometri... Non so come tu possa stare qua, seduta per terra di fronte un fuoco che oltretutto si sta spegnendo... passami quei legnetti... ecco, grazie... -

Thalia, dopo aver alimentato il fuoco, riprese. - Dicevo... Non so come tu faccia a stare qua intorno al fuoco, vicino a me, senza essere attaccata ogni due secondi... Susan, davvero... Non so chi tu sia, ma voglio scoprirlo. Anche perché ho la sensazione che tu sia legata ad Artemide. - Thalia si alzò e si spolverò i vestiti.

- Già... - Esordì Susan. - Cosa centrano Apollo e Artemide? -

- Non lo so. Ma se Apollo ti ha dato quei pugnali... Non è una cosa da sottovalutare. -

L'Unica Figlia Di Artemide - Il Sigillo Dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora