Era pomeriggio inoltrato, giorno della Caccia alla bandiera, 4 Giugno.
Quella stessa sera si sarebbe svolta una festa e lei non vedeva l'ora di parteciparvi.
Invece era li davanti lo stendardo della squadra rossa ad annoiarsi a morte sotto il calore del sole, insieme a Nicola, una figlia di Atena e Caleb un figlio di Afrodite.
Era una bella giornata quella, come lo erano quasi tutte in quel campo. Il sole era forte e premeva sulla sua pelle insistentemente, almeno si era ricordata di mettere la crema solare.
Non era proprio adatta alle temperature alte, nonostante le amasse. Intorno a lei vi era un grande spazio di erba verdissima, circondata da alti alberi con le chiome altrettanto verdi, che erano ferme, immobili.
Non vi era neanche un filo di vento e Susan stava morendo di caldo.
Per non parlare del suo corpo che era ancora indolenzito. Non stava parlando solamente dell'allenamento con Soriana, era sicura non lo riguardasse.
Parlava di molto prima. Susan provava gli stessi dolori che aveva sentito quando si era svegliata la prima volta al campo.
Non erano come allora, forti tanto da non poterti quasi muovere. Grazie alle cure di Adam e a quei cubetti le erano passati, ma adesso, anche se in maniera minima, sentiva nuovamente il suo corpo indolenzito come l'ultima volta.
Cosa aveva combinato quel giorno? Se solo fosse riuscita a ricordare.
Ma soprattutto, cosa le era preso?
- Mi chiedo quanto ci metteranno. - Fece Caleb sedendosi sul prato e mettendosi le mani sul viso con fare annoiato. I suoi capelli neri rivelavano qualche striatura azzurra per quanto erano scuri quando venivano colpiti dalla luce del sole.
Susan controllò il suo orologio. Erano partiti quasi un ora e mezza fa. Anche lei voleva sapere cosa stesse succedendo.
- Vorrei saperlo anche io. - Susan spostò il suo orologio. Ogni tanto girava il quadrante sulla parte anteriore del polso, ogni tanto su quella posteriore.
Questo era un altro suo tic oltre che mangiucchiarsi le unghie.
- Come mai voi figli di Afrodite avete deciso di partecipare? - A parlare fu Nicola, che aveva due occhi verdi di un colore simile a quello dei limoni quasi maturi. Poteva avere circa quattordici anni, come Caleb. Be', lei era la più piccola.
Fino ad ora solo Alice aveva dimostrato di avere la sua stessa età, per il resto tutti un po' più grandi.
- Mio fratello Andrew voleva parteciparvi e ha convinto la maggior parte di noi. In questi giorni ha deciso di allenarci a dovere, ma non siamo portati, almeno non tutti. -
- E come mai avete accettato? -
Caleb fece spallucce. - Vuole dimostrare che la casa di Afrodite è più di quello che sembra, come tempo fa fece Piper McLean, una, possiamo dire, delle leggende. E ha ragione, ma comunque non siamo portati. -
Aveva cominciato ad alzarsi un certo venticello e adesso il caldo che fino a prima aveva cominciando a tormentare Susan si era affievolito. I suoi capelli scuri avevano preso ad ondeggiare lentamente. Si mise alcune ciocche dietro l'orecchio.
In quel momento aveva portato con se la spada che le aveva prestato Soriana durante i loro giorni di addestramento.
Ancora doveva capire cosa quella ragazza vedesse in lei, ma in ogni caso, le era grata.
- Secondo me potete farcela. Ma finché avrete questo complesso di inferiorità non darete mai prova di voi stessi al massimo.
-- Si, lo sappiamo. Ma è difficile quando tutti hanno pregiudizi su di te ancora prima di chiederti il nome. - Sembrava turbato mentre si passava una mano tra i capelli neri. Aveva dei graziosi occhi scuri, grandi e con lunghe ciglia. Quella leggera femminilità nei tratti gli regalava una bellezza particolare.
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L'Unica Figlia Di Artemide - Il Sigillo Dell'Olimpo
FanfictionTre anni. Sono passati tre anni dalla battaglia contro la dea della terra, Gea. I nostri eroi sono cresciuti cercando di conoscere il piú possibile il mondo mortale e alcuni magari di farcisi una vita, anche se non abbandoneranno mai il luogo che li...