Susan rimase davvero ammaliata dalla bellezza di quel luogo, c'era di tutto: un armeria, con davvero tante armi di dimensione, colore e funzioni diverse, il laghetto delle canoe che le sarebbe tanto piaciuto provare, il muro di arrampicata veramente difficile da scalare perché vi si faceva periodicamente colare della lava, e santo cielo, per una ragazza la cui monotona, ma amata, vita era stata risvegliata da poco quel muro sarebbe stato uno delle sue cose preferite li al campo, una delle prime che avrebbe provato.
Poi vi era persino un campo da pallavolo, una stalla per i pegasi dove aveva fatto nuovamente la conoscenza di Felix e Dailah e altro che stava per scoprire.
Arrivarono nei pressi delle venti case degli dei, che Adam le spiegò, erano dodici fino a qualche tempo fa, durante gli avvenimenti che coinvolsero questo famoso semidio di nome Percy Jackson. Le venne raccontato tutto, ogni singola cosa riguardo questo ragazzo. Anche lui aveva perso la madre nel suo stesso modo e lui era andato a riprendersela... Direi che Susan non fu per nulla contraria a quello che Percy aveva fatto.
- E' una storia eccezionale. In realtà... lo sono tutte, anche quella della profezia dei sette. Straordinario, questo mondo è straordinario! -
Adam sorrise raggiante. I denti di quel ragazzo splendevano che era una meraviglia, e i capelli castani, sotto quel sole che lo illuminavano in pieno, sembravano quasi biondi. - Puoi dirlo forte, loro sono i nostri idoli, in molti prendono esempio da loro e vorrebbero essere come loro. -
- Dimmi un po', ma tu non mi hai ancora detto di chi sei figlio. - Susan cominciava ad amare davvero tanto quel luogo e ci era arrivata solo da un giorno.
Il cielo era azzurrissimo, rendendo di quel bel colore acceso persino il mare che si scorgeva un po' ovunque da dove si trovava lei, l'erba era verde come smeraldi e avrebbe voluto rotolarcisi in mezzo o levarsi le scarpe e mettersi a correre. Era tutto così accogliente, così allegro e pieno di energia.
Era un insieme di natura pura, persone diverse le une dalle altre e misteriosità, come se avesse potuto scoprire qualche altra cosa che non sapeva sarebbe potuta esistere da un momento ad un altro.
Come dire... così sarebbe dovuto essere un campo. Tralasciando i fatti magici.
- Sono un figlio di Apollo. - Ora si spiega la sua aura solare, bah.
- Direi che figlio di Apollo ti sta davvero bene, a pennello in verità! - Fece su e giù con la mano, indicando il suo intero corpo.
- Insomma guardati, sotto il sole sembri risplendere! -
Adam si ritrovò di nuovo ad arrossire e questa volta si accese un bel po'. Doveva essere uno di quei ragazzi facili da prendere in giro, ma che quando si arrabbiavano non lasciavano scampo a nessuno.
- M-ma grazie, Susan. Sei davvero gentile. Sono sicuro che anche tu troverai il tuo genitore divino, adesso tutti abbiamo la certezza che accadrà! -
Vari semidei passeggiavano, andando avanti ed indietro. C'era chi teneva in mano o addosso delle armi, come spade fighissime e archi altrettanto fighi. Poi scudi, lance e chi più ne ha più ne metta! Doveva ammetterlo, si era distratta mentre Adam parlava.
- Ti interessa qualcosa? -
- E se ti dicessi che mi interessa tutto? - Vide spuntare alcuni ragazzi con gli elmi e un altro che aiutava a camminare una ragazza con la gamba ferita, ma ne aveva visti un po' di casi del genere quella mattina, durante il suo tragitto. Sembrava una cosa normale, quindi lei non si allarmava.
Adam fece un espressione come a dire "non avresti torto per niente in questo caso". - Nel senso, ti attrae qualche arma? -
Susan alzò un sopracciglio, come era solita fare quando pensava o quando era confusa. In quel caso stava pensando.
- Mi piacciono le spade, sai? Ne vorrei una unica, tutta per me, che sapessi usare solo io. -
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L'Unica Figlia Di Artemide - Il Sigillo Dell'Olimpo
FanfictionTre anni. Sono passati tre anni dalla battaglia contro la dea della terra, Gea. I nostri eroi sono cresciuti cercando di conoscere il piú possibile il mondo mortale e alcuni magari di farcisi una vita, anche se non abbandoneranno mai il luogo che li...