Rachel
La sua piccola dimora le era sempre piaciuta, ma da quando l'aveva arredata come dio, o meglio, gli dei comandavano, era ancora più bella. Era piccola, ma abbastanza spaziosa per una persona. Aveva un bagno, una stanza da letto, una piccola cucina e un soggiorno delizioso.
Nel soggiorno non aveva potuto aggiungere niente di tecnologico come una bella televisione poichè tutto ciò che era tecnologico era una calamita per i mostri, e poi niente prendeva al Campo, quindi in ogni caso sarebbe stato inutile. Ma Rachel non ne aveva bisogno, sapeva come passare il suo tempo.
Dipingeva, disegnava, parlava con gli altri semidei, ogni tanto si esercitava con qualche arma o giocava a pallavolo o basket. Chi l'ha detto che per divertirsi bisognasse avere un cellulare o un tablet? Non di certo lei ed era fortunata a non essere una di quelle persone ossessivamente attaccate alla tecnologia. La gente ne abusava troppo.
E poi al Campo Mezzosangue non ci si annoiava mai. Chi avrebbe preferito un cellulare al posto dell'addestramento per diventare come uno di quei guerrieri che si vedono alla televisione? Ancora una volta, non di certo Rachel Elizabeth Dare.
Quel giorno aveva deciso di rimanere alla casa dell'Oracolo, cosi da molto tempo definita. Non si sentiva bene. La sera prima si era sentita cosi piena di energie, sapeva cosa avrebbe fatto oggi: una bel giro in canoa, un bagno al lago, una partita a pallavolo (sport nel quale si era dimostrata una vera campionessa) e invece quella stessa mattina era stata costretta a svegliarsi presto per via di un forte mal di testa, mal di testa che da una settimana andava e veniva.
E adesso si che si stava annoiando, nonostante stesse dipingendo. Pensava alle situazioni leggermente insolite di quelle ultime settimane. Non era stata tanto presente agli eventi del Campo, ma qualcosa la sapeva. Percy e Chirone erano strani. Li aveva visto entrare nella Casa Grande con fare sospetto, come se nascondessero qualcosa. Se fosse successo una volta la cosa non avrebbe eccessivamente incuriosito Rachel, non c'era niente di male in quello che aveva fatto, ma non è andata cosi perchè era successo più di una volta.
Effettivamente poteva sembrare un ragionamento senza senso, ma quelle poche volte che si era avvicinata per sapere di cosa stessero parlando cambiavano subito discorso, convinti che lei non se ne fosse accorta. E be', poi c'era quella strana ragazza di cui i semidei più piccoli e curiosi le avevano parlato. In realtà, erano proprio loro che la aggiornavano un po' di tutto. Felicity e Marcus erano due gemelli figli di Atena davvero molto pettegoli. Erano le piccole spie del Campo e avevano solo dieci anni ciascuno. Erano davvero piccoli, anche di corporatura, ma se la sapevano cavare bene ed erano furbi e molto svegli. Rachel credeva che una volta cresciuti sarebbero diventati dei grandi semidei.
In ogni caso, Rachel non aveva mai visto questa Susan Sinclair, non le aveva mai parlato e doveva ammettere che non si era particolarmente interessata alla sua lieve fama, anche perchè dopo un poco tempo tutti avevano smesso di parlarne, ma avevano ripreso nel momento in cui era fuggita dal campo.
Questo le dispiaceva, ma era capitato che alcuni semidei scappassero in passato, e li avevano ritrovati tutti. Sarebbe successo anche con lei, niente di diverso. O almeno lo sperava, perchè effettivamente non erano tutti cosi fortunati.
Intinse il pennello in quella bella tonalità di verde che aveva creato mischiando il verde chiaro con l'indaco. Stava dipingendo il bel paesaggio che aveva di fronte, ma lo aveva fatto cosi tante volte che si era stancata.
Cercava qualcosa, qualche ispirazione, ne aveva abbastanza di dipingere le stesse identiche cose. Decise che stare ferma li, in quel giardino, non l'avrebbe portata da nessuna parte. Entrò in casa per darsi una veloce lavata, cambiando il pigiama con normali vestiti estivi. Una canotta bianca, una camicia a quadri rosa intorno alla vita, semplici leggins neri e Converse del medesimo colore. I capelli non li avrebbe toccati: ricci, intrattabili, se avesse fatto qualcosa sarebbero esplosi in ciocche disordinate.
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L'Unica Figlia Di Artemide - Il Sigillo Dell'Olimpo
FanfictionTre anni. Sono passati tre anni dalla battaglia contro la dea della terra, Gea. I nostri eroi sono cresciuti cercando di conoscere il piú possibile il mondo mortale e alcuni magari di farcisi una vita, anche se non abbandoneranno mai il luogo che li...