Capitolo sei

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<<Ehi bellezza, porta altro vino!>>

La fanciulla sbuffò all'ennesima ordinazione ma nascose tutto dietro un sorriso e si voltò elegantemente con il vassoio tra le mani, sopra di esso c'erano due boccali pieni di vino.

<<Arrivano subito>>

Gli abiti, gonna scura e corpetto bianco, valorizzavano forme generose e la pelle chiarissima.

I lunghi capelli color miele erano lasciati sciolti e un paio di vispi occhi turchesi risiedevano su un volto dolce e bello.

Posò i due boccali sul tavolo e disse sorridendo :

<<Sono altre due monete d'oro>>

Uno degli uomini, brutto, basso e quasi calvo, la fissò malizioso.

<<E per altro?>>

<<Cosa intende?>>

<<I tuoi servigi, bambolina>>

Si sentì gelata.

Ecco l'ennesimo ubriacone che scambiava una ragazza che lavorava in una taverna per una prostituta.

Non ne poteva più.

<<Signore, qui non si offrono servigi di nessun tipo. Trovate un bordello per la vostra lussuria>>

Fece per andare via ma fu afferrata per un braccio.

<<E se volessi te?>> domandò con l'alito fetido.

Le venne da vomitare.

<<Io non faccio queste cose indecenti!>> sbottò con le guance rosse.

<<Non fare la preziosa, prima o poi dovrai pur conoscere un vero uomo>> biascicò dandole una pacca sul sedere.

<<Dai, mostra la mercanzia!>> urlò l'altro uomo allungando una mano verso il corpetto.

<<Lasciatemi andare!>> sibilò scostando con violenza la mano e cercando di liberare il braccio.

<<Siamo clienti affezionati. Dai, Viaja, sii buona>>

Viaja non ci vide più dalla rabbia e schiaffeggiò con forza l'uomo sul viso lasciandogli un vistoso segno rosso.

Questi si toccò la guancia incredulo.

<<Brutta sgualdrina!>> urlò.

Prima che potesse reagire, un pugnale si conficcò sul tavolo.

Era a lama lunga e dal manico argentato con una pietra blu che fungeva da pomolo.

Viaja ringraziò mentalmente il suo salvatore e notò un uomo dai capelli ricci e neri, con una barba ben curata e la cotta argentata, che aveva il viso sul bancone.

Alla cintura portava una grossa spada e sollevò la mano guantata.

<<Scusi, lady, potrei avere del vino?>> mormorò.

<<Arrivo subito!>> rispose correndo via.

I due uomini erano ancora gelati dalla paura.

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<<Ah, Jagga! Mio caro, vecchio amico, Jagga>>

L'anziano accanto a lui sospirò. Ormai aveva perso il conto di quanto vino avesse bevuto.

<<Grevan, non ti sembra di esagerare?>>

Grevan fissò l'amico.

Jagga aveva almeno il triplo dei suoi anni con una folta barba bianca e capelli grigi.

La Spada dei DannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora