Capitolo undici

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Aveva deciso di accettare l'invito di Viaja e andare nel luogo dove era avvenuto il loro primo incontro.

Fu strano ritornare dopo tanti anni e notare che niente era cambiato, la natura era sempre meravigliosa.

Trovò un abito ai piedi dell'albero e non ci mise molto a capire a chi appartenesse, infatti vide Viaja intenta a nuotare spensierata nelle acque del fiume.

Era nuda?

Uno strano nodo allo stomaco si formò ma non capì cos'era.

Si appoggiò al tronco e la osservò meglio, aveva davvero un bel sorriso, lo stesso che aveva da bambina. Quello non era cambiato.

Nuotava in modo aggraziato come una ninfa e sorrise quando la vide uscire dalle acque.

Per un attimo i suoi occhi si spalancarono e il respiro si bloccò.

Viaja non era nuda ma quasi.

La sottoveste bianca aderiva al suo corpo come una seconda pelle e poteva vedere ogni dolce curva dei fianchi e del seno.

Viaja alzò lo sguardo su di lui e rimase immobile, completamente senza parole.

Daventh vide le guance chiare colorarsi di rosa e la giovane si coprì pudicamente il corpo con le mani.

<<Ma cosa fai?! Non si spiano le ragazze che si fanno il bagno!>> urlò.

<<Poteva passare chiunque a trovarti mezza nuda>> rispose.

Se era possibile, Viaja divenne ancora più rossa.

<<Questi sono luoghi isolati, ecco perché faccio il bagno tranquillamente>>

<<Sbaglio o mi hai chiesto tu di venire?>> domandò raccogliendo il vestito e porgendoglielo.

La ragazza non replicò più, prese il vestito con poco garbo e si rivestì dietro un grande albero.

Daventh ridacchiò.

Quando Viaja ritornò aveva lasciato i lunghi capelli biondi sciolti e bagnati, piccole gocce d'acqua scendevano sul collo chiaro e delicato.

<<Alla fine sei venuto>> disse.

<<Eccomi qua>> rispose allargando le braccia.

Viaja lo fissò ancora, poi scosse la testa.

<<Mio fratello sta meglio, ti ringrazio davvero tanto>>

<<Bene, sono sollevato>>

Altro silenzio.

Nella sua mente tutto sembrava più facile, parlare con lui e fargli tante domande, ma ora era molto diverso.

<<Non volevi parlare?>> domandò.

La giovane gli lanciò un'occhiataccia.

<<Guarda che non è così facile>>

<<Davvero?>>

Viaja sospirò.

<<Dove sei stato tutti questi anni?>>

La luce del sole e l'ombra delle foglie creavano un meraviglioso contrasto sul viso di porcellana.

<<Sono stato molto lontano>>

Altro sospiro sconsolato.

<<Come faccio a parlare con te se ti limiti a risposte vaghe?>>

La Spada dei DannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora