Capitolo venticinque

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Daventh assottigliò lo sguardo a quella frase.

Come faceva quella donna...no, era un demone.

Jagga spalancò gli occhi.

<<Il demone Reilba! Il fato è stato crudele con noi>>

Reilba? Uno dei demoni più forti alla luce del sole?

Viaja osservò la donna che scese dal masso con innaturale eleganza ed estrasse la grande spada d'argento.

<<La mia fama arriva anche a degli insetti come voi, sono felice>> disse sorridendo.

Fu talmente veloce che Viaja non la vide arrivare, in un battito di ciglia era a pochi centimetri da lei.

Daventh si era frapposto tra le due, la spada riparata da Jagga aveva parato il colpo della demone.

Reilba sorrise ancora.

<<Hai dei riflessi rapidi, sei degno figlio di Dreal>>

Daventh la sbalzò all'indietro e la donna si preparò ad attaccare ancora.

<<Viaja, corri il più lontano possibile da qui>>

Jagga aiutò la giovane a rialzarsi.

<<Non può affrontarla da solo>> mormorò al vecchio stregone.

<<Non sarà solo>>

La giovane volse lo sguardo verso Grevan.

<<Ma lei è un demone...>>

<<Troppo forte per un umano? Vedremo>>

<<Fanciulla, si vede che non conosci Grevan>> disse Jagga mentre osservava il suo protetto avanzare verso i due.

<<Cosa vuoi dire?>> domandò.

<<Osserva. Grevan è diverso dagli altri>>

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Reilba scoppiò a ridere quando vide Grevan mettersi accanto a Daventh.

<<Volete affrontarmi insieme? Accomodatevi pure, vi farò a pezzi>> disse sollevando la spada.

La magia fece sdoppiare l'arma, adesso il demone ne possedeva due.

<<Non temo uno sporco umano e un abominio>> disse sprezzante.

Fu velocissima nel trovarsi davanti a loro ma Grevan aveva ottimi riflessi, proprio come Daventh, e parò il colpo con la spada. Ma la donna aveva una forza fisica notevole.

Non era forte come Raxsas ma ugualmente temibile, constatò Daventh.

Reilba fece ruotare le lame, pronta a tagliare a entrambi la testa, ma i due si piegarono in tempo e la colpirono alle gambe.

La demone saltò poco prima che le spade le tranciassero di netto gli arti e con una capriola all'indietro si allontanò da loro.

<<È veloce>> disse Grevan.

<<Certo che lo sono. Solo Dreal mi era superiore in abilità con la spada ma ora non più, sono migliorata>>

Osservò Daventh e sorrise.

<<Sai che il tuo caro papà è nostro prigioniero? Dovresti proprio vederlo, è così patetico. Viene torturato ogni giorno>>

L'ibrido digrignò i denti e strinse con forza il manico della spada.

La Spada dei DannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora