Capitolo ventisette

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Il ruggito immobilizzò i presenti, Daventh lo riconobbe immediatamente.

Raxsas volava verso di loro come una furia e lui e Grevan fecero in tempo a spostarsi velocemente per evitare di essere travolti.

Il demone taurino atterrò al centro della radura e osservò Reilba ferita in modo grave.

Con una strana premura la prese tra le mani e lei sputò altro sangue, la vista le si annebbiava e la mano era ancora protesa verso i due bambini.

<<Ad...Adel...Ralas...>> mormorò.

Grevan si rimise in piedi a fatica ma una mano sul petto lo bloccò, era ancora Daventh con gli occhi verdi pieni di rabbia.

<<Se lo affrontiamo ora, ci ucciderà tutti>>

<<Ma sta portando via...>>

<<È ferita gravemente, dubito sopravviverà>>

Gli occhi animaleschi di Raxsas si spostarono verso i due uomini e dopo ruggì con così tanto vigore da far tremare la foresta.

Viaja si coprì le orecchie con le mani e il demone volò via con Reilba.

<<Maledizione!>> urlò Grevan, furioso.

Daventh osservò la sua spada incrinata Fin quando non avrebbe trovato quella dei Dannati, ogni duello sarebbe andato così.

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<<Jagga, chi sono i Cavalieri Divini?>> domandò Viaja.

Alla giovane si strinse il cuore nel vedere Grevan così furente e addolorato.

<<Erano gli uomini più vicini alla Dea Chaelta, incaricati di proteggere gli umani dai demoni mentre loro combattevano Limal. Un ordine che esisteva da secoli, dall'inizio della lotta. Chaelta donò al guerriero più forte una piuma delle sue ali che divenne la Spada della Giustizia. La piuma fu tramandata da generazione in generazione. Quando l'Ordine fu attaccato da Reilba, il cavaliere più forte morì. Ma un altro, grande amico di quest'ultimo, esaudì le sue ultime volontà portando in salvo suo figlio. Grevan, ancora in fasce, fu abbandonato nel villaggio di Krest e il suo pianto attirò l'attenzione della famiglia che in seguito lo crebbe. Tra le manine stringeva una grande piuma bianca. Quando lo presi come protetto non sapevo chi fosse ma rimasi colpito dalla sua tenacia e dal suo coraggio. Quando poi vidi la piuma al suo collo capii subito>>

<<Eppure era una normalissima spada>> mormorò.

Jagga sorrise.

<<Ha capito da solo come farla trasformare. La spada riconosce il sangue e lui è il figlio del guerriero più forte dell'Ordine>>

<<Come la Spada dei Dannati>> disse.

<<Esattamente, solo che la spada demoniaca corrompe. Non basta essere forti nel corpo ma anche nello spirito>>

Viaja osservò Daventh che aiutava Grevan con la ferita.

<<Jagga, ce la faremo non è vero?>>

<<Lo spero, piccola. Lo spero>>

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Mentre sorvolava le montagne, Raxsas osservò il profondo squarcio sul ventre di Reilba.

Era una fortuna che le interiora non fossero fuoriuscite dal suo corpo.

<<Lo hai sottovalutato>> disse.

La Spada dei DannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora