Capitolo tredici

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Il regno della regina Amaranta apparve davanti ai loro occhi come il più dolce dei sogni illuminato dai raggi della luna.

Le ricche cascate sembravano splendere di luce propria e il profumo degli alberi era inebriante.

Viaja percepì quello dei limoni, degli agrumi, mele e altra frutta.

I cespugli erano ricolmi di fiori colorati e Shadow si avvicinò a un piccolo ramo di bacche mangiando il dolce frutto.

Una piccola fata si avvicinò ai due, aveva la pelle chiara, capelli biondo cenere e grandi occhi verdi.

Il vestito era ceruleo come le ali delicate che agitava velocemente e allungò la mano verso di loro.

<<Benvenuti nel Regno delle Fate, la regina vi attende>> disse con voce simile a tanti campanellini d'argento.

Viaja la trovò adorabile.

Lasciarono i cavalli a dissetarsi e camminarono lungo la foresta incantata, era tutto così magico.

Piccole lucciole danzavano attorno agli alberi e sullo specchio dell'acqua illuminando il sentiero.

Daventh era tranquillo mentre Viaja impaziente di rivedere la sua amica.

Alla vista del grande trono di legno si inchinarono rispettosamente.

La splendida regina indossava un lungo abito argento e blu che richiamava i colori della notte, accanto a lei vi era Eulalia.

La giovane fata, così come Viaja, aveva perso i tratti infantili diventando bellissima.

I lunghissimi capelli rossi erano intrecciati in un'acconciatura tanto raffinata quanto complicata, con piccoli cristalli chiari a fermare le ciocche cremisi.

Il corpo sinuoso era avvolto da un vestito scarlatto con spacco laterale e tempestato da tanti piccoli rubini, le ali grandi erano maestose e colorate.

Decisamente diversa dalla vivace fata di un tempo.

I suoi occhi di cobalto si illuminarono di gioia nel vedere Viaja e allungò le mani verso di lei.

La giovane fissò tutto quasi con soggezione ma i dolci sorrisi di Eulalia e Amaranta la rincuorarono.

Prese le mani delle sua amica e si rialzò.

<<Benvenuta, amica mia. Sono stupita nel vederti qui, al chiaro di luna, sono tempi pericolosi>>

<<Lo so, vostra altezza...>>

Eulalia rise.

<<Non occorre tutta questa formalità. Sono sempre io, la vecchia Eulalia>>

La fata volse lo sguardo verso Daventh, era ancora inginocchiato.

Amaranta si alzò dal trono.

<<Benvenuti nel mio regno, Viaja, figlia di Ardhere e Holron, e Daventh, figlio di Emerald e Dreal>> disse con voce melodiosa.

Daventh sollevò lo sguardo verso la regina, non lesse il disgusto o il disprezzo nei suoi occhi di ametista ma solo comprensione.

Si alzò.

<<Conosco le mille domande che turbano il tuo cuore, Figlio della Luce e dell'Oscurità. Se accetti il fato imposto, un viaggio pericoloso ti attenderà e ti porrà davanti a scelte ardue>> continuò Amaranta.

La voce della regina sembrò calmarli e Daventh si fece avanti.

<<Può aiutarmi, regina Amaranta?>>

La Spada dei DannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora