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BACIO 🖤

"Cosa c'è ancora? Voglio stare da sola, mi ha già umiliata abbastanza." 

Aizawa: "E' questo il punto: non posso più lasciarti da sola. Dopo che mi hai detto tutto questo non so cosa potrebbe succedere la prossima volta. Per questo ti dovrò trasferire nel dormitorio degli insegnanti, dove dovrai stare o nella camera accanto alla mia o direttamente con un docente."

A quelle parole persi completamente il controllo.

Comprendevo che lo faceva per il mio bene, ma avevo bisogno di conforto, non di controllo.

"Sta scherzando? Io le dico questo e lei invece di rincuorarmi o dirmi qualcosa che mi faccia stare meglio come qualunque essere umano farebbe mi mette in punizione! Mi sta prendendo in giro?!" dissi, avendo ormai perso la testa.

Aizawa: "..."

"Non le importa niente di me, vero? Usa la scusa della studentessa problematica per farsi bello davanti agli altri professori, giusto?"

Aizawa: "..."

"RISPONDA!"

Aizawa: "LO STO FACENDO PERCHE' CI TENGO A TE CAZZO!"

Solo in quel momento mi calmai.

Non parlai più. Rimasi semplicemente sorpresa.

Aizawa: "Io mi sono affezionato a te, più di quanto avrei dovuto, e sono stufo che tu continui a credermi insensibile! Provo anch'io sentimenti, sai? Sono anch'io umano, come te!"

Io rimasi allibita.

Non riuscì più a reggere il suo sguardo furente, nuovamente sui toni del rosso, quindi guardai a terra.

Aizawa: "Non sei simile a tuo padre come credevo... Lui avrebbe capito."

"Mio... Padre?"

Aizawa: "Vattene. ORA."

"Non me ne vado. Lei ha bisogno di qualcuno che le resti accanto anche quando è fragile."

Aizawa: "Sei tu il problema! Ed ora esci subito." disse ancora scosso dalla nostra discussione.

"Ma-"

Non feci in tempo a continuare la frase che lui si avvicinò e mi prese per la maglietta tirandomi a se. 

I suoi capelli si erano liberati dall'elastico che li legava, iniziando a fluttuare, mentre i suoi occhi erano rossi più che mai.

"Che fa?"

Aizawa: "VATTENE."

Mi mollò bruscamente ed io uscì dalla stanza. 

Solo quando fui uscita mi accorsi che una lacrima mi aveva ormai rigato la guancia.

Mi stavo per dirigere verso il dormitorio quando una persona mi appoggiò la mano sulla spalla per farmi girare verso di se.

Io, ancora scossa dall'aggressività di Aizawa, misi le braccia davanti a me, col tentativo di proteggermi.

Visto che non succedeva nulla guardai la persona davanti a me.

Era Shoto.

Shoto: "Hey, va tutto bene. Sono solo io, Shoto." 

Non mi fidavo, quindi mi distanziai.

Shoto: "Oh, giusto. Qualcosa che solo io posso sapere... Ecco, ehm, non possiedo la licenza per Heroes."

Abbassai la guardia e mi avvicinai di poco a lui. 

Shoto: "Perchè stai tremando? Chi ti ha fatta piangere?"

𝘑𝘶𝘴𝘵 𝘢 𝘗𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮 - 𝘈𝘪𝘻𝘢𝘸𝘢 𝘹 𝘙𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora