44. Il posto speciale

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Julia's Pov

Il campanello squilla e subito mi precipito all'ingresso sapendo chi ha appena suonato. Sorridendo apro la porta e i miei occhi incontrano due perle dannatamente verdi. Il mio sorriso si estende ancora di più e sembra occupare tutto il mio volto. Felice di vedere il mio ragazzo lo bacio dolcemente. Lui ricambia stringendomi a se e avvolgendomi con il suo delicato profumo. Passati un paio di teneri minuti mi abbraccia appongiando, cautamente, il suo mento sopra la mia testa.

-Allora, che vuoi fare oggi?- Chiedo congiungendo le mie mani dietro la sua schiena e sprofondando, sempre di più, il mio viso nella sua maglietta bianca come il suo sorriso. 

-Dato la bella giornata pensavo di fare una passeggiata in montagna, ho già lo zaino in macchina.. tranquilla, bradipa, non sarà molto lungo il percorso.- Sghignazza lasciandomi un bacio fra i capelli. Curvo le mie labbra che sfiorano il tessuto della sua t-shirt. 

-Fammi prendere la felpa e arrivo.- Dico allontanandomi da lui per rientrare in casa. Salgo le scale di marmo arrivando al piano superiore. Entro in camera mia e apro l'armadio. Subito mi salta all'occhio una felpa di un leggero azzurro, l'afferro e la indosso. Prima di ritornare da Ashton passo dal bagno per raccogliere, di fronte allo specchio, i miei capelli ribelli in una coda alta. Torno al piano inferiore e vedo mio zio parlare, sulla soglia della porta, con Ashton. Imbarazzata mi avvicino a loro sorridendo timidamente.

-Bene, buona gita ragazzi e, Julia, non fare tardi.- Mi strizza l'occhio e scuoto la testa. Saluto mio zio e seguo Ashton. Mi siedo sul sedile del passeggero del mezzo mentre, Ash, fa il giro dell'auto per sedersi al posto del guidatore, ovviamente. Quando sale accende la radio e l'automobile viene avvolta da "Things left unsaid" dei Pink Floyd, uno dei gruppi preferiti da Ashton. 

Circa un'oretta e arriviamo ai piedi di una montagna, non tanto alta. Mentre Ashton apre il baule osservo il panorama. Oltre che piante, ruscelli, il sole me e Ash, non c'è niente. E mi piace così. Poi osservo che, sul fianco roccioso della montagna, ad un'altezza piuttosto elevata, c'è una casetta.

-E' dove dobbiamo arrivare.- Subito mi giro verso il riccio che si sta trattenendo dal ridere. Lo squadro abbassando le palpebre, ma senza chiudere definitivamente gli occhi.

-Avevi detto che non era molto lungo il sentiero!- Piagnucolo avvicinandomi a lui.

-Non saresti mai venuta se ti avessi detto la verità, considerala come una bugia bianca.- Sorride dandomi un bacio a stampo. Sbuffo iniziando a camminare sulla terra battuta del piccolo e stretto percorso.

-Ti piace la montagna, mh?- Ho già il fiatone e abbiamo appena iniziato a passeggiare, tre metri e muoio asfisiata?

-Mia madre mi portava sempre qui quando ero piccolo.. era il nostro posto speciale, vediamola così. E io ho deciso di dividere il mio posto speciale con te.-

-E' una cosa davvero stupenda, ti amo.-

-Anche io ti amo, piccola.. ma vedi di non schiattarmi.- Scherza provocandomi una sonora risata che si unisce al cinguettio degli uccelli. 

-Questa sera la passerai con me e due amici che conosci, ma non voglio rivelarti chi sono. E' una sorpresa, piccola.- Dice improvvisamente incuriosendomi parecchio.

-Da quando programmi la mia giornata?- Ghigno aumentando di poco il ritmo del passo, siccome Ashton è dietro di me.

-Uhm, da oggi.- 

-Ne sono onorata, davvero.- Ridacchia dandomi un pizzicotto sul sedere. Mi giro sorridendo giocosamente e vedo che lui ha la mia stessa espressione.

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