10. "Ti piace?"

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-Quindi tu stai insieme a quel tizio che ti sei scopata alla festa di Jennifer?- Chiedo incredula guardando quella che dovrebbe essere la mia migliore amica, quella che ho perdonato nonostante mi avesse delusa.

 -Si..-  Rimango di sasso a quella risposta. Come si fa a mettersi insieme ad un ragazzo che conosci da un giorno e mezzo eche ti sei fatta da ubriaca?

 -Ti prego non essere arrabbiata con me..-

-Non sono arrabbiata, sono delusa Sophia.- Il che non dovrebbe renderla più felice, perché la delusione è peggiore dell'arrabbiatura. Mi abbraccia, ma io tengo le mani sui fianchi. Si allontana e con lo sguardo basso se ne va. La guardo uscire dal cancello, senza provare pena.

 -Ciao Julia! Oggi ci sei alla mia seconda festa?- Improvvisamente Jennifer appare di fronte a me e, sorridente, mi passa un biglietto: un invito.

 -Jenni, ciao. Fai una seconda festa?- Chiedo guardando il pezzo di carta. I suoi genitori le lasciano fare due feste alla settimana? Mia madre rompe le palle anche solo per una festa di compleanno con tre invitati e, credetemi, non sto esagerando.

 -Si, questa volta ci sarà tutta la scuola! Sarà una festa che rimarrà sulla bocca di tutti per molto tempo.- Dice fantasticando e scuoto la testa riconsegnandole l'invito.

 -No, io sono impegnata, mi dispiace.-

 -Oh, non fa niente.- Mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va. Non è vero che sono impegnata, ma non mi va di andare subito ad un'altra festa e, in ogni caso, non avrei ottenuto il permesso di mia mamma nemmeno se l'avessi pregata in coreano.

***

Mi siedo sull'altalena del parco guardando le mie Vans nere iniziando a pensare ad Ashton, o meglio, ai miei sentimenti per Ashton. Quando mi bacia, sento una pressione sul basso ventre, una sensazione che non avevo mai provato prima e, qualcosa, dovrà pur significare. Ho tanta paura di innamorarmi ancora, ma, Dio, lui è un ragazzo così dolce, tranquillo, che è impossibile non apprezzarlo.

 -Ciao, Julia- Alzo lo sguardo: davanti a me c'è uno degli amici di Ashton.

 -Luke, ciao.- Rispondo.  Abbiamo il corso di matematica insieme. E' un bravo in quella materia ed ogni tanto mi aiuta in biblioteca a ripassare degli argomenti.

 -Ci vai alla festa di questa sera?- Domanda sedendosi sull'altalena libera.

 -No, non sono una tipa da feste..-

 -Ashton ti cercava per chiedertelo.- Sorride e io penso al sorriso di Ashton. Ha un sorriso così bello, incorniciato da due fossette perfette, che lo rendono dannatamente adorabile.

-A che stai pensando?-

 -Io? Niente.- Dico sbrigativamente.

 -Ti piace Ashton?- Quella domanda mi fa arrossire e mi spiazza letteralmente. Sento il biondo ridere, ovviamente divertito dalla mia reazione.

 -Dai, scherzavo.-

Gli tiro un pugno scherzoso sulla spalla e ridiamo insieme. Da quando ho incontrato Ashton arrossisco quasi sempre. Sono diventata in un certo senso più fragile, lui è come diventato la mia corazza. Mi sento legata a lui, in qualche modo e spero con tutta me stessa che anche per lui sia lo stesso.

-Hai l'abitudine di pensare quando ci sono io?- Scuoto leggermente la testa accantonando i miei pensieri e ridendo.

-Tu ci andrai alla festa?- Chiedo cambiando discorso.

 -No.- Risponde secco.

 -Come mai?-

-Perché c'è Rebecca e le sue compari, e non le sopporto.- Sorride. -Ti fermi spesso in questo parco?- Annuisco alla domanda di Luke.

 -Posso chiederti il perché?-

-Certo Luke. Ehm.. qui io e Ashton ci siamo presi gioco di Rebecca.-

 -Il vostro primo appuntamento?- Gli tiro un altro pugno.

 -Ahia! Hey, sei manesca.- Ridiamo all'unisono e porto lo sguardo sul mio orologio, notando che devo andare a casa.

-Devo andare Luke, a presto.-

-Aspetta- Dice alzandosi. -Cerca di pensare seriamente alla domanda che ti ho fatto prima.-

-Oh.. ehm.. si.- Rispondo semplicemente voltandomi ed iniziando a camminare.

***

Una volta a casa chiudo la porta alle mie spalle , tolgo le scarpe e mi sdraio sul divano, lasciando che un profondo sospiro fuoriesca dalle mie labbra. "Ti piace?" Quella domanda continua a rimbombarmi nella mente, e la cosa che più da fastidio è che non ho una risposta, oppure ce l'ho, ma ho paura. Il campanello suona, riportandomi alla realtà. Mi alzo svogliatamente e vado ad aprire.

-Ti disturbo, piccola?-

-Ashton..no, no, entra pure.-

Lui mi sorride e fa come gli ho detto.

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