La finestra

183 15 0
                                    


Quella sera mi fermai per comprare del ramen, perciò tornai a casa molto tardi: appena varcata la soglia dell'entrata, mio padre mi colse mi sorpresa, era sul tavolo della cucina, intento a compilare delle carte.
-Ehi, tesoro! – mi salutò dolcemente:- Vieni a sederti vicino a me...-
Iniziò a parlarmi:- Fra due settimane, tornerai a frequentare il Karasuno, non ne sei contenta?- .....- Sembra che questa volta ci rimarremo per un po', ti dispiacerà lasciare Tokyo? Sembra che in questo periodo ti sia data davvero da fare con quel club, non hai pensato di iscriverti ad una vera squadra e giocare sul serio?-
-Certo... un'ottima idea...- sussurrai vagamente in tono sarcastico, non sembrò ascoltarmi, non lo fa mai davvero...
- Sembra che ti sia fatta persino degli amici! Si, quel ragazzino con i capelli lunghi che ritrovo sempre sotto la tua finestra di sera tardi, che fate? Chiacchierate?-
-Cos...cosa?- chiesi sconvolta. Mi bloccai subito, perché capii che non era il caso di farlo preoccupare inutilmente , per cose che, d'altronde , erano problemi miei.
Non aggiunsi altro e fermai la conversazione, sostenendo di essere stanca, gli diedi la buonanotte e stampai un bacio sulla sua fronte.
Ero sul mio letto, in attesa del momento giusto per sorprendere quel pedinatore idiota : mi sporsi dalla finestra , in effetti, Kenma era seduto nel vialetto , con gli occhi incollati sul suo gameboy , i capelli semiraccolti in un codino.
-Ti piace il mio giardino , maniaco?-
Sussultò, sembrava si fosse preso un bell'infarto questa volta : in due secondi, senza accorgermene , ero in mezzo alle sue gambe , per terra. Mi aveva tirata per le gambe e fatta scivolare proprio fra le sue braccia: grazie al cielo la mia camera era al primo piano...
-Conosci questo gioco?- mi chiese con disinvoltura.
-Pensi davvero di poter ribaltare la situazione in questo modo?- dissi.
-Non saprei...eppure mi stai stringendo davvero forte. Hai freddo o ti piace particolarmente la mia felpa?- rispose a tono.
Forse, inconsapevolmente, lo stavo stritolando. Mi staccai, ma lui non ne voleva sapere a mollarmi : cinse le sue mani attorno alla mia vita e appoggiò la sua testa sulla mia clavicola. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo , e il suo cuore dietro la mia schiena: batteva forte, ma non era paragonabile al mio, che mi stava esplodendo in petto.
-OK...solo questo ultimo attacco...e.... ho vinto- Abbassò la console e si appisolò sulla mia spalla. - Non puoi sfuggire da tutto questo così...cosa fai sotto la mia finestra ogni notte?-
-Non riesco a dormire- mentì.
-Certo, non riesci a dormire...- ripetei dopo lui.
- Vedi, mi piace tanto quel rovo di rose lì nell'angolo, lo vedi?-
Capii che era inutile discutere con una persona così testarda quale era. Nel frattempo iniziai ad avere davvero sonno , mi lasciai trasportare dal tepore della sua stretta...
Mi svegliai nel mio letto, assonnata , verso le cinque del mattino, decisamente presto per i miei soliti orari. Mi alzai e andai a controllare il vialetto, non c'era nessuno. Abbassai lo sguardo e mi accorsi che non ero in canotta, ma indossavo la sua giacca. Nei giorni successivi pianificai di ridargliela indietro, ma non si fece più vivo agli allenamenti. Passò una settimana , prima del previsto, mi ritrovai nel salotto, circondata da scatoloni per il trasloco , con in mano la mia valigia.
La squadra era molto dispiaciuta, ma non avevo avuto l'occasione di parlare a Kenma e tantomeno di ridargli la felpa : ero ormai già nell'auto , mi stavo allontanando dalla casa, all'ultimo mi sembrò di vederlo seduto sotto la finestra, con in mano un telefono. Incrociò il mio sguardo velocemente e sparì fra le siepi .

-𝐆𝐚𝐦𝐞-  𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮𝐱𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora