Cotton (( candy) )

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-Cosa vuoi per colazione?-
Risvegliarmi così, in questa mattina di primavera, accanto a lui, ha qualcosa di nostalgico che non so spiegare , anche se probabilmente il frutto di questo sentimento potrebbe essere la mattina scorsa.
L'aroma di vaniglia della mia stanza non è svanito, nonostante quella candela sia spenta da settimane e il mio accendino sia ancora in una tasca dello zaino, accanto a un pacco di Malboro.
-Va bene qualsiasi cosa- Rispondo accarezzandogli la testa. -Oggi è domenica, giusto?-
-Si, niente scuola-
-Ooh-
-Cosa?-
-Quindi rimani qui-
-Che cos'è quella faccia?-
-Niente-
Il tono della sua voce sottintende qualcos'altro .
-Vorresti andare da qualche parte?-
Alzo lo sguardo verso di lui:
-Tipo?-
-Tipo da qualche parte-
-Lo sai che amooo stare in casa-
Mi stendo coprendo la lunghezza del letto, stiracchiandomi. -Sei troppo pigra-
Affondo la faccia in un cuscino, stando a pancia in giù. -Davvero rimarrai a letto tutto il giorno?-
-Questo purtroppo no, ma se fosse per me...-
-Ah, t/n, e queste?-
Prende dal cassetto le mie sigarette.
-Ehi, quelle non erano lì-
-Infatti le ho trovate ieri nel tuo zaino-
Ne prende una.
-Sono mie-
-Ora non più, sono ufficialmente sequestrate-
-E chi lo dice?-
-Io-
-Non hai nessun potere su di me-
-Ah si?-
Fa un tiro.
Mi sfiora la coscia con l'altra mano.
Mi sposto nervosamente, con un tremito.
-Visto?-
Si alza .
-Vado a fare una doccia-.

Riprendo a respirare regolarmente dopo qualche secondo. Decido di abbandonare le coperte e andare ad aprire le finestre.
Vengo avvolta piacevolmente da quel freso tipico di fine aprile, voltandomi, mi avvicino all'armadio, per contemplare il mio corpo allo specchio.
Lo percorro con lo sguardo pezzo per pezzo.
La mia pelle è soffice, ma percorsa da graffi e lividi:
segni del tempo, delle cadute, delle ricezioni, del sesso, delle ferite trascurate.
Lasciate così, scoperte, separate da quelle parole attraverso tessuti sottili, da cui si intravedono debolezze della gente.
Ce le abbiamo tutti: occhi attenti, occhi che sanno amarti, o giudicarti scrupolosamente, odiarti, essi le rendono a se perfettamente visibili.
Toru rientra nella stanza in accappatoio: -Tu le riesci a vedere?-
-Eh? Di cosa stai parlando?- Si avvicina a me , non comprendendo cosa io stia facendo in piedi quasi completamente nuda davanti lo specchio.
-Che tipo di occhi hai?-
-Eh?- Trattiene una risata.
-I tuoi occhi- Dico con una voce misteriosa, che però lascia trasparire perfettamente la mia poca serietà.
-Tu sei pazza-
Eppure non stavo totalmente scherzando.
Alla fine mi convinco di essere pazza davvero.
-Voglio fare una doccia anch'io-
-Però l'asciugamano ce l'ho io adesso- Mi rivolge un sorrisetto di sfida.
-So dove vorresti arrivare, ma...-
-Ma?- Risponde con tono di sfida.
-Devo prendermelo sul serio?-
-Vediamo se ci riesci-
-Oh! Non sapevo ci tenessi così tanto-
-E' impertinenza questa t/c?- Con un'aria quasi seria mi prende per un polso e con l'altra mano mi stringe le guance.
-Nossignore- Replico a bassa voce.
Mi guarda con un sorriso indecifrabile.
-Che c...-
Mi porta lentamente un dito in bocca, zittendomi, con quella stessa espressione di prima.
Sento ancora una volta mancarmi il respiro.
-Sei forse tesa t/n?- I suoi occhi sono saldamente puntati sui miei, mi mettono in soggezione. Improvvisamente mi molla e mantenendo il contatto visivo fino all'ultimo lascia la stanza.
Che cos'era quello?
Lui?
E il mio nervosismo, palpabile, cos'era?
Sento il rumore del phon provenire dal bagno, perciò esco nel corridoio per andare al piano di sotto. Suona il campanello.
-Ma che-
Lascio la mia tazza sull'isola della cucina per andare ad aprire.

-Tsukishima , qual è il problema?-
-Poi dire al tuo ragazzo di prendere la patente?- Mi passa uno specchietto rotto della macchina,- Sai, si è parcheggiato proprio davanti il mio cancello-
-E come sei riuscito a –
Mi interrompe con un cenno della mano-Non è questo il punto-
-E non è il mio ragazzo-
-Non mi interessa di cos'è , ok?-
-Che succede t/n?- Oikawa sbuca da un angolo a braccia conserte.
-Il problema è il modo in cui guidi-
-Perché?- Gli mostro lo specchietto.- Oh-
-La prossima volta non chiuderò un occhio.
-Vado a spostarla-
Toru esce con Kei, nel frattempo mi faccio la tanto attesa doccia.
Un bel po' dopo di quanto mi aspettassi ritorna.
-Ci hai messo così tanto a trovare un altro parcheggio?-
Sembra ignorare la mia domanda.
Si siede accanto a me sul letto.
-Quell'asciugamano non è tutto bagnato?-
-Temo di si, ma sa ancora del tuo bagnoschiuma-
-Senti, t/n tu ti ricordi di tutto quello che è successo ieri sera?-
-Poco, perché?-
-Oh, nulla-
Sembra un po' scosso.
-E' successo qualcosa Toru?-
-No è che...-
-Ho trovato questo messaggio...-
Mi mostra lo schermo , "Non avvicinarti mai più a mia figlia, non farti più vedere a casa mia". -Io, si...credo che ieri tuo padre fosse a casa-
Sbianco.
-Cosa stai blaterando, è impos-
-Non c'è altra spiegazione-
-Stamattina la porta della camera era aperta?-
Gli lancio un'occhiata allarmata.
Ci pensa un attimo, guardando altrove:
-Spalancata-
Sento come qualcosa di marcio mangiarmi, una vergogna indescrivibile.
E mi sento in colpa; sono stata principalmente io a trascinarlo in tutto questo e adesso?
-Io mi sono approfittato di te senza pensarci un attimo.-
Sembra parlare a se stesso, apertamente.
-Oikawa ti prego non ini..-
-Non ricordi?-
Si gira verso di me e mi rivolge uno sguardo freddo:- Sei stata tu stessa a dirmelo-

- Ricominciamo con questa storia?- Mi alzo di soppiatto,- Non serve riparlarne, non possiamo solo stare..- Ricerco il contatto delle sue mani, ma mi respinge con fare distaccato.
-Adesso te la prendi con me?-
-Non me la prendo con te, è solo che non sopporto quando fai così-
-Sarebbe?-
Ricambio quella freddezza.
-Mi sembra che tu voglia solo divertirti-
-Non ti seguo-
-Senza pensare alle conseguenze oppure a chi coinvolgi con te-
-Dove vorresti arrivare?-
Lo spazio che ci separa sembra essersi triplicato; per quanto ci proviamo, per qualche motivo non facciamo altro che fraintenderci.
Dimmi,
Ci capiremo mai?
...
...
-Se non vuoi essere coinvolto allora vattene-
Questa frase è uscita di scatto, senza neanche il tempo di rielaborarla. ...
Questa volta ritornerai, Toru?

-𝐆𝐚𝐦𝐞-  𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮𝐱𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora