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Sbatte violentemente la porta.
Non sarà stato per Tobio...?
Scuoto la testa; ma che cosa me ne dovrebbe importare!
E' stata solo colpa sua.
Fa freddo.
Perché fa così freddo?
-Andiamocene.- Insiste Kei.
...
-T/n, ci sei?!-
-Non...-...- Io credo di voler stare un po' da sola, ecco...-
-Che stai dicendo?-
-E' stata chiara , non credi?!- Interviene Tadashi.
Il volto di Tsukishima dice tutto.
-Vabbè.- Esce in gran fretta dalla porta.
L'atmosfera si fa contorta, mi sento in colpa, ma allo stesso tempo sono così arrabbiata.
Non capisco.
-Forse è meglio se andiamo anche noi...-
Se ne vanno, dal primo all'ultimo.
Cerco lo sguardo di Kageyama, è assente, non lo sento.
La porta si chiude con un tonfo.
Prima di andarsene, qualcuno, per sbaglio, spegne la luce. Eccomi.
Sono sola.
Al buio.
Di nuovo.
Continua a succedermi.
Ancora ed ancora.
Perché mi sento così sola.
Sempre.
Ogni fottuta volta.
Vago per la casa in cerca del mio telefono.
Compongo il suo numero.
Stacca subito.
Mamma perché non rispondi più?

Non riesco neanche più a piangere. Mi rannicchio sul pavimento.
Fa freddo.
Fa sempre così freddo...
La mattina seguente mi sveglio , ancora sul pavimento, mi fa male tutto. La casa è ancora semi buia.
Che ore saranno.
Guardo lo schermo del cellulare, che è poco lontano da me.
Sono le cinque.
Il sole non è apparso solo per metà.
Il cielo è colorato di un arancio caldo.
Guardo la mia cartella e i libri rovesciati per terra.
Oggi non ci vado a scuola, questo è poco ma sicuro.
Ho bisogno di parlare con mio padre.
Senza pensarci due volte lo chiamo:
-Pronto tesoro-
-Ehi papà senti ,dovrei parlarti di una cosa...-
-Oh si, ehm, un attimo...-
-Riguarda la mam...-
-Scusami amore, ma adesso ho da fare, ne parliamo quando torno- Chiude la chiamata.
Ingenuo da parte mia pensare che avesse un minuto per me.
Mi viene quasi da ridere.
Questi sono momenti in cui ho davvero bisogno di sfogarmi.
Cerco il contatto di Daichii, gli scrivo un messaggio: " Buongiorno, scusami per il disturbo, potresti prestarmi le chiavi della palestra? Vorrei fare un allenamento mattutino"
Una decina di minuti dopo risponde: "Giorno, scusa, ma non posso proprio aiutarti. Le ha Kageyama, ha chiuso lui la palestra ieri sera".
Non perdo tempo. Drin
Drin
-T/n...?-
-Si, scusami, lo so che non è l'orario adatto, ma potresti darmi le chiavi della palestra?-
-Eh? Ma cosa vuoi fare a quest'ora?-

-Ho davvero bisogno di giocare a pallavolo-
-Hai davvero bisogno di giocare a pallavolo, uhm-
-Ti prego-
-Oh...Va bene. Alle cinque e mezza fatti trovare lì-
-Grazie, davvero!-
Corro in camera a prepararmi.
Oggi fa freschino.
Decido , alla fine, di prendere la bici, così faccio prima.
Quando arrivo lui è già lì.
-Buongiorno-
-Avrei dormito di più se me lo avessi permesso-
-Si, lo so, perdonami-
-Però visto che ormai sono qui, mi eserciterò anch'io-
Mi fiondo su un pallone.
-Ehi, devi riscaldarti prima!-
Non lo ascolto .
Mi alzo una palla e la schiaccio alla ceca.
Faccio così un'altra ventina di volte.
Una di quelle schiacciate, per un pelo, non colpisce in pieno Kageyama. -Ma esattamente cosa staresti facendo?! Ti sembra un allenamento?-
-Infatti non lo è-
Sbuffa.
-E allora che ci sto a fare qua io, eh'-
-Me lo devi, per quello che mi hai fatto ieri-
-Non l'ho fatto apposta-...- Non sarebbe successo se non ti fossi distratta- -Non sarebbe successo nulla se Tanaka non avesse detto...-
Mi blocco.
-Tanaka non avesse detto?-
-Niente-
-Adesso me lo dici-
-No, credimi, lo faccio per entrambi-
-Andiamo!-
-Cosa avessimo fatto nello stanzino.-
Silenzio.

Tobio è ormai diventato un peperone e io sono non meno di un pomodoro. -Ah, uh, si-
-Si?-
-Non stavamo facendo nulla-
-Noo-
Mi avvicino a lui, colpendogli la spalla.
-Perché hai paura di questo?-
-Cosa intendi con questo?-
Lo tiro verso di me, le nostre labbra si uniscono.
...
Improvvisamente si stacca:
-T/n, io cioè...-
-Zitto e baciami-
La sua schiena tocca il muro, continuiamo a baciarci.
-Io non ho paura di questo-
Nella frazione di un secondo, quella che si trova contro il muro sono io. Porta la sua mano sulla mia guancia , poi lentamente sul mio collo.
In quel momento, involontariamente, riaffiorano ricordi.
Mi scollo immediatamente.
-No...-
Toglie la sua mano, che scopre i miei lividi.
-Scusami, mi dispiace, ehi...-
Lascio scorrere la mia schiena sul muro, fino ad arrivare a terra.
Si inginocchia.
-Sul serio, non volevo...-
-Non è colpa tua.-
...
-Ehi, ascoltami, non c'entri nulla-
-Dovevo, forse, forse non avrei dovuto nemmeno toccarti...-
Lo zittisco nuovamente con un bacio.
-Ehi, sei sicura che questo sia ok per te?-
-Ti sembro contrariata?-
-Oh beh, direi proprio di no-
Riprende a baciarmi.
La mia mano scivola sotto la sua maglietta, mentre la sua si fa strada sui miei fianchi, poi sempre più sotto, più sotto...
Click
La serratura della porta.
Daichii entra nella palestra e ci vede sul pavimento.
-Ah, era questo l'allenamento che intendevi t/n?-
-Uh, uhm-
Mi allontano in fretta da Tobio, mentre lui si rialza impacciato.
-Ero venuto a controllare che steste bene, ma evidentemente non c'è nulla di cui preoccuparsi, come vedo andate d'accordo-
-Vado alle macchinette-
Kageyama scappa alla prima occasione, lasciandomi in questa situazione imbarazzante.
Avrei dovuto farlo anch'io.
-Senti Daichii, potresti ecco, non farlo sapere a...-
Mi interrompe:
-Oh, non ho intenzione di farlo, tranquilla-
-Grazie, credo-
-Tra poco arrivano gli altri-
-Non è un po' presto?-
-Si, lo so, ma ci dobbiamo preparare in vista di un'amichevole-
Mi alzo incuriosita:
-Contro chi giochiamo?-
-Ah ah, ecco, il nostro storico rivale...-
Ti prego non dirmi...
-Il Nekoma-

-𝐆𝐚𝐦𝐞-  𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮𝐱𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora