Egoista

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-TORU?- Sbianco. Non mi muovo di mezzo millimetro e cerco di rimanere calma:
-Cazzo! Esci immediatamente!-
-Andiamo, ormai sono qui-
Allunga una mano verso di me e in qualche modo, senza neanche poter vedere, la fermo con uno schiaffo.
-SE NON ESCI ADESSO, TU CON ME HAI CHIUSO, NON SCHERZO- Rimango di spalle aspettando che se ne vada, ma è ancora dietro di me: -Sei noiosa-
-Oh , certo, è normale che qualcuno entri nella tua doccia!-
-Dai! Ci divertiamo un po'!-
-NO-
-Io non credo che tu non voglia...-
-Ho detto di no!-
Con un colpo secco riesco a spingerlo fuori, facendolo inciampare: -Ehi! Ma cosa ti è saltato in testa! Potevo farmi male!-
-Spero che tu stia scherzando! Ti sembra corretto ciò che hai fatto?- Urlo nascondendomi dietro la tendina della doccia.
-Non stavi dormendo?-
-Ho sentito che eri rientrata, così volevo tenerti compagnia-
-Ah, compagnia! Che genere di compagnia?-
-Che genere vorresti?-
-Quella che mi aspetterei dal mio migliore amico!-
-Oh, certo, migliore amico...- ... -Pensi davvero che io sia il tuo migliore amico t/n? Dopo quello che è successo? E non fare la santarellina del cazzo, che nessuno ti ha costretto a baciarmi. O forse lo fai con tutti, d'altronde è così che ti comporti.-
Lo guardo spiazzata. In cinque anni che lo conoscevo, non mi aveva mai parlato in questo modo. Mi sentivo ferita. La mia gola era in fiamme, trattenevo a stento le lacrime. Vuoi alleviare il dolore? Ferisci a tua volta.
-Hai ragione in fondo, lo faccio un po' per divertimento, un po' per piacere personale. Non è stato proprio niente per me sai? Quello che siamo stati in questi giorni, quello che siamo stati in questi anni, l'ho fatto per pura noia.- Sorrido per rendere il tutto più credibile: - D'altronde cosa me ne farei di te, eh? Un perdente, che prova di tutto pur di essere all'altezza di qualcun altro, ma...Ops! Continua a fallire, in ogni fottuta cosa-
Forse ho esagerato.
E' fermo lì, incredulo , con gli occhi rossi e uno sguardo disgustato nei miei confronti.
Ding.

Quell'insopportabile tensione è interrotta da una notifica del mio telefono.
Vorrei controllarlo, ma non posso muovermi dalla doccia, così Oikawa lo prende, senza il mio permesso:
-Molla il telefono! Non sono cazzi tuoi!-
-Uhhh, interessante...Kageyama scrive: ciao t/n, stasera mi sono divertito, grazie per prima, ci vediamo domani, faccina alquanto imbarazzante- .... – E così è questo eh? Fra tutti i cazzo di ragazzi del mondo, lui...?-
-Mi spieghi cosa c'entri con questa storia?-
-Lo sai benissimo stronza- .... – Lo sai che preferirei che ti metessi con quel bastardo di Rintaro piuttosto che lui!-
-Ah...complimenti! Sai cosa, eh? Sei solo un fottutissimo egoista, vai al diavolo Toru!-
Prendo un misero asciugamano e vado nella mia camera, metto una felpa e corro a piano di sotto:
-Dove cazzo vorresti andare adesso?-
-Ovunque piuttosto che passare un altro secondo qui con te!-
-Ah si-...- E dove andrai eh? Fammelo sapere , se andrai dal tuo papino oppure oh... Ho un'idea migliore, vai a scoparti Tobio, tanto ormai ci sei-
Mi volto verso di lui poco prima di sorpassare la porta di casa:
-Oh, ti prometto che lo farò, guarda, non vedo l'ora!-...- Ah, dimenticavo, ora che ti guardo meglio, penso proprio che tu somiglia davvero tanto Rintaro, sai?-
Mi sbatto la porta alle spalle, correndo verso quell'albero ai piedi del fiume. C'è un momento di incredibile quiete.
Attorno a me.
Nella mia testa.
Poi un'esplosione, rendendomi conto di quello che è appena successo.
Scoppio in un silenzioso pianto, bagno le maniche della felpa, tenendo le ginocchia sul mio petto.
Improvvisamente sento una fioca voce chiamarmi.
Mi giro di scatto, guardandomi intorno, cercando di capire da dove provenisse; mi accorgo di una luce accesa nella casa accanto, un ragazzo biondo sta agitando le sue braccia alla finestra:
-Tsuki?-
Mi avvicino alla sua villetta cercando di asciugare il più possibile i miei occhi , inutilmente, mi sta aspettando all'entrata:
-Ciao-
-Ehila!- Tento di sembrare normale il più possibile.
-Ma, per caso hai pianto?-
Sposto lo sguardo altrove, evitando la domanda, così lui capisce.

-Non ha importanza, entra-.
Non ci ho mai pensato, nonostante non sia la prima volta che ci entri, ma la sua casa è davvero accogliente: probabilmente sarà perché la mia è tutto il contrario, è fredda, vuota, priva di qualsiasi tipo di calore familiare.
-Ti va un te caldo?-
Annuisco raggomitolandomi sul divano:
-Oggi siamo silenziosi...-
-Ehm...senti, scusa se ho fatto irruzione in casa tua in questo modo...- Mi guarda come se stesse parlando un alieno:
-Sei sicura di star bene? Hai la febbre per caso?-
Mi porge una tazza:
-Perché?-
-Non è da te scusarti per cose del genere, anzi-
Faccio spallucce.
-Ho sentito delle urla prima-
-Urla?-
-Esatto e provenivano da casa tua-
-Abbiamo davvero urlato? Oh dio, mi dispiace tanto...-
-Tranquilla, tanto non riuscivo a dormire e sono anche solo-
-Capisco-
-Cosa è successo? Se vuoi raccontarmelo, ovviamente...-
Si siede anche lui sul divano.
-Ecco...io...-
Non riesco a dire una singola parola.
-Non fa nulla, va tutto bene...-
Mi accorgo che ho iniziato di nuovo a piangere.
-Non son bravo a confortare le persone-
-Oh, questo lo vedo- Gli dico con un accenno di sorriso.
Goffamente mi mette una mano sulla testa, così io tento di abbracciarlo. -Ehi, guarda che in teoria non dovresti rimanere come un palo, lo sai?- -Uh... diciamo che non sono molto affettuoso, ecco-
-Non fa niente, almeno mi hai fatto un po' ridere-...- Grazie-
-Non riesco a credere che sto per chiedertelo, uff-
Lo guardo confusa.
-Vuoi dormire qui per stanotte?-

Questa volta, quella sconvolta sono io.
Non sapevo davvero cos altro fare, quindi accettai. Mi porta al secondo piano:
-Allora, ti avrei fatta dormire sul divano ma è davvero troppo scomodo, quindi io dormirò nella camera dei miei e tu... uff... dormirai nella mia- ...- A patto che, non tocchi nulla e con nulla intendo davvero nulla.-
Annuisco:
-Grazie Tsuki- Cerco ancora di abbracciarlo:
-Ehi! Non accollarti troppo e, non chiamarmi così-...- Se hai bisogno di qualcosa chiamami-
-Va bene, notte-
Entro nella sua camera, che, come al solito, è super ordinata e curata nel minimo dettaglio.
Entro nel letto senza pensarci un attimo, sfinita, le lenzuola sanno di pulito.
Sono così stanca che non ho neanche il tempo di lasciarmi trasportare da pensieri, preoccupazioni e piani, mi addormento in men che non si dica.

-𝐆𝐚𝐦𝐞-  𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮𝐱𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora