Swimmingpool

33 1 0
                                    

Avevo notato che ci fosse qualcosa di strano in questo ragazzo. Cerco di non far trasparire nulla, rido con un'insolita leggerezza: -Ma che stai dicendo?-
Mi punta un dito contro:
-Pensi di poterti prendere gioco di me?- -Ehi, ma..-
-Non fingere-
Rimango in silenzio:
-Proverò ad indovinare-...-Non te le voleva ridare?- Abbasso lo sguardo.
Non so nemmeno io perché ho raccontato cazzate.
Perché mi dovrei vergognare per qualcosa che ha fatto lui? -Grazie per la conferma-...- Prevedibile-
Quel suo sguardo critico è incredibilmente tagliente, sento quasi la mia pelle bruciare.
-Ecco qui- ...- Mi hanno parlato tanto di te, forse anche fin troppo; ma adesso che ti vedo chiaramente, ti trovo solo patetica-
-Con quale criterio pensi di potermi giudicare?-
-Menti a te stessa?- ...- Probabilmente anche tu ne sei consapevole-
-Non so di cosa tu stia parlando-
Avvicinandosi così tanto a me, inizio a notare la differenza di altezza fra noi due.
Non l'avevo notata fino a qualche minuto prima, ma in aggiunta , oltre che a sentirmi in soggezione, inizio a provare quasi un senso di pericolo, come se il mio istinto mi stesse urlando di scappare.
Si abbassa su di me per arrivare all'altezza della mia faccia: -Io trovo che tu sia solo una troia-
Le sue parole riecheggiano in questa casa vuota, come se si ripetessero nella mia testa, ancora e ancora , senza sosta.
Nonostante lo sgomento, gli tiro una sberla con mano ferma, la sua guancia si infiamma, ma il suo volto è impassibile: le sue labbra, lentamente si aprono in un sorriso ostico, che mi provoca un senso di inquietudine.
-Ma che diavolo hai in testa?!- Grido spingendolo lontano da me .
Cerco il contatto con il tavolo alle mie spalle e mi trattengo, ma improvvisamente, con velocità innaturale mi si lancia contro , bloccandomi con il peso del corpo.
-Sei maleducata- Mi sgrida con voce infantile.
-Mollam...- Mi chiude la bocca con una mano. -Shhh, non preoccuparti, ci vorrà un attimo-
I miei occhi si spalancano.
Cerco di dimenarmi, ma inutilmente.
Con l'altra mano cerca di togliersi la cintura.
Continuo a tentare di divincolarmi, strozzando le lacrime. -Eh stai ferma, shhhh-
Cingendomi la vita, mi tira a se.
Rabbrividisco.

E' finita.
Si ferma all'istante, spostando lo sguardo altrove come se avesse sentito un rumore.
Lascia la presa, ricomponendosi e si allontana da me come se non fosse successo niente, afferra il suo telefono normalmente.
La porta difronte a me si apre, una decina di ragazzi, fra cui Osamu, Tsumu , Kita e Suna, entrano tranquillamente chiacchierando.
-Haru!- Kita si avvicina a lui con fare amichevole. Quest'ultimo gli rivolge un sorriso sincero.
Inizio a tremare.
Che attore.
Poi Kita viene verso di me: Mi tocca una spalla:
-T/n cia..-
-Non toccarmi!-Urlo.
Forse troppo forte.
Tutti si girano verso di me.
Mi fissano in modo strano.
Mi credono pazza?
-T/n?-
-Scusa..-
-Tutto ok?-
-Si- Rispondo bruscamente .
Sistemo nervosamente le pieghe della gonna e scendo dal tavolo.
-Andiamo di la-
Qualcuno invita gli altri a passare dall'altro lato della casa.
Mi avvicino alla porta, sembra che ci sia molta gente.
Tutti sono già andati, ma io , ancora in preda al panico, mi accascio al pavimento, proprio affianco a quel passaggio.
Non sento neanche un rumore.
Le pareti sono certamente sonorizzate.
Dovrei parlarne con qual..
No.
Non ce n'è bisogno, non è stato niente...giusto?
Giusto t/n?
Non è stato niente.
Mi rialzo, sento ancora le gambe deboli, ma mi faccio forza e spingo quella porta.
Oggi il cubo sembra più tranquillo.
O forse sono io a vedere tutto come attenuato, quasi sfocato, a rallentatore.
Le voci che si ammassano sembrano lontane, la musica rimbomba nelle mie orecchie come quelle parole.
Mi gira la testa.
Di sfuggita, tra la folla, riconosco Rintaro.

Cammino in automatico in quella direzione , come se non avessi il controllo dei miei passi, ma affianco a lui vedo una ragazza: ha un bellissimo sorriso , capelli chiari, sembra felice.
Rimango immobile:
Sono davvero patetica?
Torno verso il corridoio , salgo la scalinata di vetro e arrivo in quella terrazza :
Mi sento male.
Mi gira la testa.
Ma..
I colori della piscina, il modo in cui si fondono con le luci dei grattaceli, il fascino della città; tutto questo è mozzafiato.
Mi sento uno straccio.
A bordo piscina, mi lascio cadere nell'acqua a peso morto.
Apnea.
Non respiro.
Eppure è così rassicurante.
Come se qui, nessuno potesse raggiungermi.
Niente.
Forse ho toccato il fondo.
E non voglio risalire.
Non voglio riprendere a respirare.
Toccare la superficie ancora una volta.
....
...
Un colpo di tosse .
Acqua.
-Ehi, ehi-
Qualcuno mi sta schiaffeggiando.
Apro gli occhi: è la ragazza di prima .
-Si è svegliata? ho chiamato Osamu e Kita-
E' una voce familiare.
-Tsumu dove si è cacciato?-
Come fa a conoscerli?
-Ehi, ciao- Sta parlando con me?
Riprendo a guardarla.
Sembra straniera.
I suoi capelli sono rossicci, occhi chiari, ha un'espressione dolce e apprensiva in viso. -Stai meglio?-
Sono stesa sul pavimento.
-Credo bene-
Con lei c'è Suna: ecco di chi era quella voce.
Mi metto a sedere.

-Sei tutta bagnata, ho dei vestiti di ricambio in macchina, aspetta..- E' così gentile...
E bella.
Mi sento uno schifo.
-Grazie- Le dico.
-Ci mancherebbe! Hai preso qualcosa, ti hanno dato qualcosa?- Mi chiede con premura. -No..-
Mi prende un polso:
- Da quanto tempo non mangi?-
Non ricordo.
La mia dieta è piuttosto caotica.
Di solito non consumo pasti completi; ogni tanto mangio qualche snack, solo per sfizio. Faccio di no con la testa, non che sia una risposta.
-T/n, giusto?-
-Si,...-
-Ami, sono Ami-
Suna, senza preavviso, si intromette: -E' un'a...-
-Sono la sua ragazza-
-Ohh-
La guarda come se avesse detto qualcosa di troppo.
Si gira verso di lui per dargli un bacio:
-Io vado a cercare Atsumu, tu rimani un attimo con lei per favore-
Fa cenno di saluto con la mano ed esce dalla terrazza.
....
-Che ci facevi nella piscina...?- Mi chiede subito quando Ami ha varcato l'uscita.
-Non lo so-
Si mette le mani nei capelli:
-Pensi questo sia uno scherzo T/n?-
-Cosa..-
-Ho saputo tutto, della scuola, di te ed Osamu e di questa-
Mi mostra una bustina:
-Che cos'è?- Gli chiedo.
-Sai benissimo cos'è –
Ma che cosa sta succedendo?
Non l'ho mai vista prima d'ora.
-Di chi è?-
-Era nella tua borsa.-
Ma cosa..
-Io non l'ho mai vista.-
-Non raccontare balle-
-Perché non mi credi?-
-Ora come ora non credo che tu sia una persona affidabile- Sembra esausto.
-Meno male che Haru ti ha trovata..-
-Che..?-
-Ti ha vista cadere in piscina e ti ha tirata fuori lui-
Cosa sta dicendo?
Impossibile.
Aspetta.
Non sarà..
-Non è vero, lui mi ha fatto del male-
-Smettila, non hai la minima idea di cosa stai dicendo..-
Non mi crede davvero.
Mi tratta come se fossi matta.
-Non ti fidi di me?-
Per un attimo, i nostri occhi si incrociano, ma distoglie lo sguardo. -No-

-𝐆𝐚𝐦𝐞-  𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮𝐱𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora