Il gioco

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(Spoiler: ci sarà una scena un po' spinta 🙂)

Non può essere.
Vi prego.
-Tutto bene t/n?-
-Si, certo-
-Dalla tua reazione suppongo che tu conosca il liceo Nekoma-
-Si, ci ho passato diversi mesi quando vivevo a Tokyo-
-Oh, non sapevo ci fossi andata, ma  ora che mi ci fai pensare mi ricordo di una polemica su una felpa...-
-Si, preferirei ecco...- Lancio un'occhiata al portone -Prendere una boccata d'aria,si-
Esco e tiro un sospiro di sollievo.
Che dura poco, perché affianco a me c'è Tobio.
È girato dall'altro lato.
Dovrei dirgli qualcosa?
Si scioglierà mai?
È sempre così teso.
-Ehi-
-Mmm?-
-Potresti almeno girarti?-
...
Finalmente mi guarda .
-Sei ancora imbarazzato per prima?-
-No.-
-La tua faccia dice il contrario-
Si volta di nuovo.
Le nostre mani involontariamente si sfiorano, il suo tocco mi da un leggero brivido.
Sto per ritrarre la mia, quando improvvisamente prende a stringerla nella sua.
Continua a guardare di lato.
...
-Ciao ragazzi!-
Le nostre mani si mollano alla velocità della luce.
Hinata è proprio davanti a noi, attivo come sempre.
Senza accorgercene entrambi ci allontaniamo progressivamente l'uno dall'altra, senza dare all'occhio .
-Giorno Shoyo-
-T/n, come va la testa?-
-Meglio, fortunatamente-
-Il livido non si vede neanche tanto!-
-Perché, ho un livido!?-
Kageyama si lascia scappare una risatina, ma la stronca subito.
-Che cosa ti fa tanto ridere?-
-Niente-
Arrivano Nishinoya, Tanaka e Sugawara.
-Buongiorno a tutti-
-Dov'è Ashai?-Chiede Shoyo.
-Probabilmente non ha letto il messaggio di Daichii, lui dorme fino a tardi-
-Sai qualcosa di Tsuki?- Mi domanda Tanaka.
-Perché lo chiedi a me?-
-Fino a ieri non venivi a scuola con lui?-
-E quindi?-
-Ho pensato-
-Se vuoi sapere qualcosa su Tsukishima chiedi a Tadashi, non a me-
Solo dopo aver parlato mi rendo conto di essere stata un po' scontrosa.
-Non avrete litigato?- Dice Suga.
-No-
-Mmmm, indagherò-
Effettivamente non abbiamo litigato davvero.
Però ieri è stato strano.
Strano in modo negativo.
Non so spiegarlo a parole.
-Allora, adesso ditemi perché mi avete chiamato a quest'ora-
Voce familiare.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Eccolo.
Yamaguchi non è con lui.
Perché sono tutti zitti?
Mi stanno guardando come se pretendessero che facessi qualcosa.
-Che c'è?-
Riprendono tutti a parlare.
Kei non mi rivolge la parola e Tobio è già lontano venti miglia da me , mi sembra quasi che senza accorgermene sia successo qualcosa, ma non ne capisco il motivo.
Entriamo in palestra.
È arrivato anche il coach; ci parla della partita contro il Nekoma con grande entusiasmo, come se la vivesse in prima persona e i ragazzi sono stranamente più determinati del solito.
Il fatto che ci tengano a batterli è evidente.
Ci dividiamo in due squadre ed entriamo in campo.
Con entriamo intendo tutti, compresa me.
Ukai ci ha detto che Ashai non si è ancora ripreso, perciò dovrò sostituirlo ancora per un po'.
Non che mi dispiaccia, ma non sono più abituata a tenere una partita dopo l'altra ed allenarmi costantemente.
Fra un palleggio e l'altro Hinata mi rivolge la parola.
-Ehi t/n, per quanto riguarda il Nekoma-
-Si...?-
-Tu conosci un po' di gente lì, no?-
-Si...?Quindi?-
-Avevi la giacca di Kenma-
Deglutisco.
-Non sono affari tuoi Shoyo-
-Ma...-
Gli lancio un'occhiataccia e torno al mio allenamento.
Arrangiamo una partitella all'ultimo minuto , per esercitarci come si deve.
Poco prima di iniziare mi rendo conto che Tobio non è qui a farmi da alzatore, ma nell'altra squadra.
Lo guardo confusa .
Distoglie immediatamente lo sguardo.
Non capisco il suo comportamento, non ha minimamente senso.
Sembrano esser passati pochi minuti e siamo già tutti fuori a salutarci.
-Ci vediamo dopo a scuola- Si dicono alcuni.
Realizzo.
-Scuola?- Esclamo.
-Beh, ovvio t/n, dopo abbiamo le lezioni- Mi ricorda Shoyo.
-Non credo oggi ci sarò-
-Ma nooo- Si lamenta Nishinoya.
-Scusami, non me la sento proprio-
Annuisce un po' abbattuto e va per la sua strada.
-Ehi, possiamo parlare?-
Kageyama , che era sul punto di andarsene ,si blocca e acconsente
.
-Mi sembra che tu mi stia evitando-
-Non è vero-
-Hai paura Tobio?-
I suoi occhi di ghiaccio incontrano i miei.
Il mio sguardo si sposta sulle sue labbra.
-Hai paura di me?-
-Cosa? No!-
-Oh e invece è così-
-Mi sembra che quando stiamo insieme tu ti trattenga-
-Non capisco di cosa stai parlando-
-Io credo che tu invece capisca-
...
-Non capisci davvero?-
Fa di no con la testa.
-Allora vieni-
Lo prendo per il braccio e lo trascino verso la strada.
-Ehi, dove mi stai portando?-
-A casa mia-
-Eh, i tuoi genitori?-
-Oh, se per genitori intendi mio padre non c'è pericolo che sia tornato-
-Ma-
-Nessun ma-
Non oppone resistenza.
Dopo non molti minuti siamo davanti il cancello.
Apro la porta:
-Dai, cosa aspetti ad entrare?Ti devo dare per caso il permesso?-
Afferro il suo polso e richiudo la porta alle mie spalle.
-Quindi, perché mi hai portato qui?-
-Dimmelo tu-
-Non ti seguo, perché ti stai comportando così?-
-Tobio me lo dici chiaramente?-
...
-Cosa?-
-Tu mi vuoi?-
-Eh?Questa domanda...-
-Dimmelo-... -Non c'è una via di mezzo-
...
Eppure lo so già.
Perché mi sta mangiando con gli occhi.
-Non mi rispondi quindi-...-Bene, allora facciamo un gioco-
Mi avvicino alla cucina e tiro fuori dalla credenza una bottiglia di Jack Daniel's.
-Che vuoi fare con quello?-
-Andiamo di sopra-
Mi segue senza chiedere nulla.
Entriamo in camera.
-Allora...-...-Giochiamo ad obbligo o verità-
Ha già capito che non è tutto.
-E...- ... -Se ci rifiutiamo di rispondere-
Indico la bottiglia.
-C'è la penitenza-
-Posso rifiutarmi di giocare?-
-No-
-Bene-
-Inizio io-...- Obbligo o verità?-
-Verità-
-Allora te lo richiedo, mi vuoi?-
Non risponde.
-Perfetto, ecco a te-
Gli porgo il Jack Daniel's.
Lo butta giù come fosse acqua.
Mentre sta bevendo, inizio a sbottonarmi la camicia.
-T/n, ma che...-
-Penitenza doppia-
La lascio cadere sul pavimento.
Si gira, ma non riesce a distogliere lo sguardo.
Abbozzo un sorrisetto soddisfatto.
-Quindi adesso tocca a me?-
-Si-
-Obbligo o verità t/n?-
-Verità-
-Dove vorresti arrivare con tutto questo?-
Naturalmente non gliela do vinta.
-Ecco a te allora-
Prendo la bottiglia.
Nel frattempo mi abbasso lentamente le parigine.
Lo stuzzico con lo sguardo.
-Tocca ancora a me, obbligo o verità?-
-Obbligo-
-Ti obbligo a rispondere alla domanda di prima-
Rimane muto, appoggiato alla scrivania a mordersi il labbro.
Sorseggio un po' di Jack Daniel's e glielo passo.
A questo punto cerco la zip della mia gonna.
-Ehi aspetta...-
Mi avvicino a lui.
Adesso siamo poco lontani.
-Non vuoi davvero che non la tolga, vero?-
-Adesso siamo arrivati al limite t/n-
...
-Perché quella te la voglio togliere io-
In men che non si dica mi butta giù di forza sul letto.
In fretta mi slaccia la gonna e la butta via.
Si getta sul mio collo baciandolo.
-Mmm-
-Devo fermarmi?-
-No, continua, ti prego-
Le sue labbra ritornano sulle mie, mentre le sue mani esplorano il mio corpo ancora in intimo.
Proprio quando sono ferme sull'elastico delle mie mutande sento un rumore di sotto.
-Sono a casa tesoro!-

||Ok, questo capitolo è stato un po' cringe, però allo stesso tempo tipo 💥💥💥💥.E nulla ciauuuu:))))||

-𝐆𝐚𝐦𝐞-  𝐇𝐚𝐢𝐤𝐲𝐮𝐮𝐱𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora