Capitolo 5

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Demet.

Istanbul.

Ho appena terminato di girare.
Mi scoppia la testa.
Ho girato scene davvero troppo forti.
Ho pianto troppo.
Non vedo l'ora di tornare a casa e gettarmi sul letto.

Vado nel mio camper e comincio a disfarmi dalla roba di scena e tornare nei miei panni.

Non appena sono fuori, Engin mi ferma subito, alzando una mano.
<Dem, due minuti solo > dice mentre si avvicina
<Dimmi > dico con sorriso, mentre metto dietro alla schiena il mio zainetto
<Stasera... Ecco volevo portarti a cena > dice con cenno di imbarazzo.

Mentre sto per rispondere, riprende a parlare

<Come amici Demet... Come colleghi... Come vuoi vederla insomma, ma avrei tanto piacere, ecco... > dice, mentre sistema l'orologio al polso
<Engin> dico con mezzo sorriso
<Eh>
<Non è che uccidi qualcuno quando parli con me, perciò parla in maniera del tutto "normale" - mimo le virgolette con le dita -... Lutfen > dico con mezzo sorriso
<Si scusa, infatti non so nemmeno io perché mi impaccio quando chiedo ad una donna di uscire con me... Sarà che ho paura di un rinnego, ecco >
<Non ho motivo di rinnegare, perciò per me va bene. Solo... Ti va di uscire a piedi? > dico subito
<Come mai a piedi? >
<Perché ho voglia di fare una passeggiata in realtà! Basta macchina > dico schietta.

In realtà è che non voglio trovarmi in nessun modo in situazioni di quel tipo.
Sola con un altro uomo non è il caso.

<Va bene, allora ti passo a prendere e usciamo a piedi come da te richiesto > dice lui, facendomi l'occhiolino.
Poi così inaspettatamente, mi lascia un bacio sulla guancia.

Resto leggermente sorpresa.
Non me lo aspettavo.
Soprattutto non voglio che si crei dei film mentali su di noi.
Ora come ora, non sono pronta a catapultarmi in una nuova relazione.

Dopo esserci salutati, ci dividiamo.

Arrivo a casa e subito mi spoglio.
Prendo il telefono.
Vedo l'icona di istangram.
Chiudo gli occhi.
"Ho paura di aprire e trovare un suo aggiornamento... Un qualcosa che mi ucciderà ancora" penso.

Apro gli occhi.
Infatti noto subito che Can ha pubblicato una storia.
Apro l'immagine e fortuna si tratta solo di lui.
Nessuno di fianco.

Il mio cuore, batte all'impazzata

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Il mio cuore, batte all'impazzata.
Lo guardo.
Gli occhi si appannano.
"Cosa mi hai fatto Can?" penso.
"Tu mi stai pensando?" penso ancora.

Lascio un cuore alla foto.
Forse non dovevo.
Ma sono una che agisce d'istinto.
Senza troppi raggiri.

"Manchi lutfen" penso ancora.
Dopo essermi disperata, lascio il telefono e mi spoglio.
Raggiungo la doccia e mi getto capofitto.
Mi lascio coccolare dall'acqua calda, mentre chiudo gli occhi e mi assento dal mondo per ben venti minuti.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒏 𝑽𝒐𝒍𝒐 ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora